Pechino teme che l’università fondata dall’imprenditore che criticò il regime sia un terreno fertile per oppositori politici. La soluzione: fare terra bruciata
Jack Ma, l’imprenditore miliardario e patrono di Alibaba e ANT Group, non sarà più il presidente dell’ateneo che fondò lui stesso nel 2015. L’evento è l’ultima indicazione della stretta soffocante che Pechino sta esercitando sull’appariscente Ma, praticamente scomparso dalla scena pubblica dopo aver criticato le politiche economiche del Partito-stato lo scorso ottobre.
Ritenuta l’equivalente cinese della Harvard Business School per difficoltà d’accesso e prestigio, la Hupan University fu fondata da Ma nella sua città natìa di Hangzhou, un polo finanziario nella Cina orientale. I corsi della Hupan erano progettati per formare una nuova classe di dirigenti d’élite; per accedere al corso triennale occorreva aver fondato una compagnia, pagato le imposte sulla società per 3 anni, impiegato più di 30 persone e aver generato 30 milioni di renminbi (quasi €1,7 milioni) all’anno. Ma a marzo il regime costrinse l’ateneo a sospendere le nuove iscrizioni per il corso che sarebbe iniziato di lì a breve.
Secondo una fonte interna alla Hupan sentita dal Financial Review, Ma non avrà più cariche di alto rango all’interno dell’università. Le autorità cinesi temevano che Ma usasse il polo per creare una rete di personalità imprenditoriali potenti e opposte agli obiettivi del Partito comunista cinese. Alcuni funzionari statali di alto rango hanno paragonato la Hupan all’Accademia Donglin, un’istituzione del diciassettesimo secolo ove si formarono le menti che influenzarono la politica del tempo, indebolendo il governo della dinastia Ming.
Da qui l’intervento drastico di Pechino, che pare intenta a minare il lascito intellettuale di Ma. Settimana scorsa l’ateneo ha cambiato nome da Hupan University a Hupan Innovation Centre, in linea con una campagna governativa secondo cui solamente gli istituti educativi autorizzati dal Dragone possono utilizzare la parola “università”. Anche altri poli accademici finanziati da compagnie private hanno subìto la stessa sorte, ma la vicenda della Hupan assomiglia pericolosamente a un monito: il Global Times, megafono del Partito, ha postato un video in cui un lavoratore cancella con una fiamma ossidrica il nome del polo dall’iscrizione all’ingresso.
Stando alle fonti del Review, Ma avrebbe comunque intenzione di rimanere nell’orbita dell’ateneo e tenere qualche lezione. Il miliardario si occupa di filantropia e istruzione dal 2019 attraverso la sua istituzione caritatevole per l’educazione nelle zone rurali e la Hupan, che ha aperto un nuovo campus da 580 milioni di renminbi (€74 milioni) nel 2020 e aveva in progetto di aprirne un altro nella provincia sudorientale dello Yunnan. Eppure non è chiaro se il governo consentirà a Ma di continuare su questa linea; Pechino sembra determinata a ridimensionare le iniziative accademiche e l’immagine del brillante imprenditore oltre al suo impero finanziario.