L’Advanced air mobility promette di rivoluzionare il trasporto aereo a corto raggio. Nel settore si stanno lanciando grandi aziende come Airbus e FCA, ma anche tante start up innovative. Tra queste c’è Manta, società svizzera dal Dna italiano, che ha presentato a Volandia il progetto ANN2 a decollo verticale e propulsione ibrida. L’analisi di Gregory Alegi, giornalista e storico
Elicotteri elettrici per coprire in modo veloce, flessibile e silenzioso i collegamenti all’interno delle grandi aree urbane, saltando la congestione del traffico di superficie e operando da infrastrutture ridotte al minimo. È questa la scommessa dell’Advanced air mobility, resa possibile da innovazioni nella propulsione, nella simulazione e analisi dei sistemi (per ridurre tempi e rischi di sviluppo), dell’avionica, nelle strutture (ovviamente in materiali compositi), nelle parti meccaniche (da costruire anche con la stampa 3D) e nei sistemi di attuazione.
Le dimensioni del mercato potenziale hanno da tempo attirato i grandi protagonisti industriali: si pensi ad Airbus, che lavora da anni a concetti eVtol e già nel 2018 ha fatto volare il dimostratore senza pilota Vahana, ma anche a United Airlines, che ha investito in Archer Aviation, che sta sviluppando un eVtol quadriposto con 240 km/h di velocità e fino a 100 km di raggio. E a proposito di grandi gruppi: il partner industriale di Archer è Stellantis, cioè FiatChrysler (in parte), che dovrebbe contribuire alla produzione con la capacità ingegneristica e di progettazione, con fornitori automotive dai bassi costi e dalle competenze in materiali compositi.
La carica innovativa degli eVtol spiega perché il settore abbondi di start up. Tra queste vi è Manta Aircraft, una società svizzera con Dn internazionale impegnata nella progettazione del biposto elettrico ANN2, destinato a evolversi con quattro e sei posti di pari passo con la crescita della potenza dei motori elettrici. L’amministratore delegato e direttore tecnico è Lucas Marchesini, con studi al Politecnico di Milano e alla Bocconi, esperienze professionali dalla Pilatus alla Formula 1 e una passione per il volo che comprende le gare di volo a vela. Tra gli advisor del consiglio d’amministrazione c’è Giuseppe Orsi, già al vertice di AgustaWestland e Finmeccanica, probabilmente il maggior esperto di industria aeronautica in Italia.
Il progetto, svelato un anno fa in piena pandemia e oggi presentato presso il parco-museo di Volandia, vicino Malpensa, nel cuore della “provincia con le ali” in cui da oltre un secolo si costruiscono aerei ed elicotteri di ogni tipo, forma e dimensione, è in corso di realizzazione con tecnologie derivate dalla Formula 1. La ricca capacità aeronautica della zona permette a Manta di attingere a risorse ingegneristiche qualificate, così come la Formula 1 apporta esperienze di nuove modalità e tecnologie spesso disruptive.
Manta presenta l’ANN 2 come una sorta di auto sportiva volante, anche in termini di facilità di pilotaggio e prestazioni (300 km/h, con due ore di autonomia). L’aereo, a propulsione ibrida (ricarica in volo le batterie), ha una configurazione canard, con due derive e quattro eliche intubate orientabili (in verticale per decollo e atterraggio, in orizzontale per la crociera), carrello retrattile. Per ora è stato costruito un dimostratore volante, che esibisce le linee aggressive di un aereo militare e la livrea nera del carbonio.
Perché l’Advanced air mobility mantenga le proprie promesse la visione tecnologica dovrà saldarsi con la capacità di attrarre la fiducia degli investitori e l’interesse dei potenziali clienti, ma anche con la definizione di regole che permettano a questa nuova classe di mezzi di essere certificata e operare negli spazi urbani. Si tratta di una sfida meno affascinante ma anche più complessa di quella di volare silenziosamente dall’ufficio in città per arrivare in poco più di un’ora alla villa in montagna o al mare. Se gli innovatori sapranno convincere i legislatori, nel giro di qualche anno l’Advanced air mobility realizzerà il sogno del volo elettrico da porta a porta che si trovava già nella letteratura d’anticipazione di 150 anni fa.