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African Lion, cosa c’è dietro il no del Marocco alla Spagna

Per la prima volta dopo 20 anni Madrid non parteciperà alle esercitazioni nel Sahara a causa della crisi diplomatica con Rabat. Tutti i dettagli

Una nuova misura è stata adottata dal Marocco nell’ambito della crisi diplomatica che la vede protagonista con la vicina Spagna, culminata con l’arrivo in 48 ore di 9 mila migranti nell’enclave di Ceuta nell’ambito della strategia della tolleranza zero nei confronti del suo vicino. Per la prima volta dopo 20 anni la Spagna non parteciperà alle manovre militari denominate “African Lion 2021”, che si svolgeranno dal 7 al 18 giugno in Marocco.

Si tratta delle più importanti manovre militari mai organizzate in Africa, che si svolgeranno in Marocco, Tunisia e Senegal. Esercitazioni strategiche che includeranno il funzionamento di un posto di comando tattico, l’esecuzione di percorsi di esercitazione di addestramento situazionale, esercitazioni sul campo e fuoco di artiglieria. Il clou sarà un’esercitazione di fuoco vivo combinata e congiunta.

Queste manovre si tengono però nel pieno della crisi tra Rabat e Madrid, provocata dalla decisione della Spagna di accogliere il leader del Fronte Polisario, Brahim Ghali, ricoverato d’urgenza per Covid-19 in un ospedale iberico. Ghali è infatti entrato in Spagna ad aprile dall’Algeria con un documento falso intestato ad un diplomatico algerino e senza che il Marocco, alleato strategico, ne fosse informato, nonostante si tratti del nemico numero uno di Rabat.

Questa volta infatti queste esercitazioni militari si terranno proprio nei dintorni di Dakhla e in un’altra area che fa parte delle delle regioni del Sahara considerate parte integranti del territorio marocchino ma rivendicate anche dall’organizzazione separatista. Secondo il giornale spagnolo El Pais, Madrid avrebbe declinato l’invito a partecipare “per non dare legittimità all’annessione del Sahara”. Il ministero della Difesa spagnolo ha fatto sapere di aver declinato l’invito del Comando Africa degli Stati Uniti (Africom) adducendo motivi di bilancio, ma fonti governative ammettono che la ragione di fondo è che gran parte di queste esercitazioni, a cui la Spagna ha partecipato ogni anno, si svolgeranno per il prima volta nel “Sahara occidentale”, come riporta il quotidiano iberico nella sua edizione di sabato 29 maggio. Mandare soldati spagnoli in quel luogo significherebbe legittimare il controllo marocchino dell’ex colonia, ha detto la stessa fonte.

Eppure le forze armate spagnole hanno partecipato ogni anno a queste manovre militari (sospese nel 2020 a causa della pandemia), il cui obiettivo è migliorare l’interoperabilità delle truppe occidentali con le truppe africane nella lotta alla minaccia jihadista di cruciale importanza per la Spagna, come sottolinea lo stesso El Pais, al punto che vedranno presenti anche quest’anno soldati del vicino Portogallo. Il ministero spagnolo non ha nemmeno inviato osservatori come hanno fatto altri 20 Paesi.

La versione fornita da Madrid per giustificare la sua senza non corrisponderebbe al vero. Secondo una fonte militare marocchina sentita da Formiche.net, dopo un incontro tenutosi tra i capi delle forze che organizzano le manovre di African Lion per quest’anno, si è deciso di non coinvolgere le forze spagnole in questa esercitazione a causa della crisi che questo Paese ha creato con il Marocco. Sarebbe stata proprio Rabat a porre il veto sulla partecipazione spagnola alla luce di quanto accaduto con l’ospitalità offerta al leader del Polisario. Le autorità marocchine non intendono più collaborare con quelle spagnole fino a quando non ci sarà un chiarimento tra le parti, cosa che al momento non sembra possa avvenire almeno nel breve periodo. La fonte ha sottolineato che il ministero della Difesa spagnolo ha giustificato la sua assenza per motivi finanziari e ha usato la sua stampa per sistemare le cose in modo informale. Questa vicenda però ha creato non poco imbarazzo a Madrid.

Rabat ha infatti scelto come tappa delle manovre le regioni di Tan Tan (nel sud del Marocco, di fronte alle Canarie, dove è presente un campo di manovra costruito dagli Stati Uniti), Mahbes (nel nord-est del Sahara, a poco più di 100 chilometri di distanza dai campi profughi sahrawi di Tindouf in Algeria) e Dakhla (l’antica Villa Cisneros, a sud-ovest dell’ex colonia spagnola). Lo svolgimento di “African Lion 2021” nel Sahara occidentale è un ulteriore passo del riconoscimento della sovranità marocchina su quel territorio, avallata il 10 dicembre scorso dall’amministrazione di statunitense di Donald Trump e non messa in discussione fino ad ora da quella del suo successore, Joe Biden.

Su questo tema era intervenuto già il 22 maggio scorso il quotidiano spagnolo “ABC” che aveva annunciato l’assenza della Spagna da queste manovre militari, a differenza del vicino Portogallo. “Gli altri anni, la preparazione di queste manovre sono state seguite dalla Spagna per vedere se era interessante partecipare”, spiega la pubblicazione spagnola stupita dal fatto che quest’anno Madrid sia assente nonostante il salto di qualità previsto in numero di soldati e paesi partecipanti.

Nonostante questa crisi gli Stati Uniti hanno confermato lo svolgimento delle manovre del prossimo giugno. Una nave carica di attrezzature militari è partita il 26 maggio dal porto di Livorno alla volta di Agadir per completare i preparativi dell’evento.

Il 21 maggio scorso invece un aereo militare dell’aeronautica marocchina è partito dalla base di Aviano per trasportare le attrezzature necessarie allo svolgimento di queste manovre nel Sahara marocchino.

“African Lion 2020” doveva svolgersi dal 23 marzo al 4 aprile 2020 nel Regno del Marocco, Tunisia, Senegal e Spagna, ma è stata cancellata il 16 marzo a causa del Covid-19. In queste manovre congiunte 7.800 soldati, più di cento mezzi corazzati, 46 aerei di supporto e 21 aerei da combattimento provenienti da sette paesi (Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Canada, Brasile, Tunisia, Senegal), oltre al Marocco e agli Stati Uniti parteciperanno agli esercizi. Saranno coordinati da Africom, con sede a Stoccarda, in Germania. Inoltre, fino a 21 paesi parteciperanno in qualità di osservatori, tra cui Portogallo, Danimarca, Malta, Norvegia, Polonia, Egitto, Libia, Kenya e Costa d’Avorio. Erano invece 5 mila i soldati che avevano preso parte alla precedente edizione di questa esercitazione, spagnoli compresi.


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