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Boom di aspiranti astronauti. Tutti i numeri dell’Esa

Il bando dell’Agenzia spaziale europea per i prossimi astronauti registra un vero e proprio boom di candidature, con oltre 22mila aspiranti da tutta Europa. Cresce la partecipazione femminile, con un quarto delle candidature totali, e per la prima volta l’agenzia ha aperto la possibilità di diventare astronauta alle persone con disabilità fisica

Sono oltre 22mila (22.589, per l’esattezza) gli aspiranti astronauti che hanno inviato la propria candidatura all’Agenzia spaziale europea (Esa) in risposta al bando aperto dall’ente all’inizio dell’anno. Gli italiani che hanno inviato il curriculum sono stati 1.860, 1.507 uomini e 353 donne. Si tratta di un notevole successo per l’Agenzia, che ha più volte sottolineato pubblicamente come la “cultura dello spazio” debba trasformarsi da ristretta nicchia di pochi a conoscenza diffusa della società. L’elevata partecipazione alla gara dell’Esa, con quasi due volte e mezzo il numero di candidature rispetto alle 8mila del 2008 (anno dell’ultimo bando), conferma l’esito positivo della campagna comunicativa dell’agenzia europea dimostrando, inoltre, la percezione diffusa dell’importanza che lo spazio ha nel futuro della società terrestre.

PER UNO SPAZIO INCLUSIVO

Il nuovo bando, inoltre, segna un deciso passo in avanti anche per quanto riguarda rendere il comparto spaziale più inclusivo. In particolare, tra i 22mila candidati, 257 hanno fatto domanda per il posto disponibile come astronauta con disabilità fisica, la prima volta che un’agenzia spaziale contempla questa possibilità. La candidata o il candidato prescelto per la posizione dovrà lavorare insieme all’Esa per determinare gli adattamenti necessari per essere membro dell’equipaggio in una missione nello spazio, un lavoro pionieristico che aprirà la strada ad una partecipazione sempre più inclusiva.

RIDURRE IL DIVARIO DI GENERE

Altro segnale positivo arriva dalle candidature femminili, che quest’anno sono state circa 5.400, un quarto delle domande totali. Nel 2008 erano state poco più di un migliaio, appena il 15% del totale di allora. L’inserimento della componente femminile è uno sforzo a 360° da parte della comunità spaziale in particolare, sia per quanto riguarda le astronaute che per ingegneri, tecniche e scienziate. In generale, la bassa inclusione femminile nei settori delle cosiddette materie “Stem”, scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, è un problema trasversale che attraversa tutti i comparti tecnico-scientifici. L’Esa, in questo senso, ha da tempo avviato una serie di iniziative per ridurre, e infine eliminare, questo divario di genere che, partendo fin dalle scuole elementari, arriva fino al bando per le astronaute di domani.

UNA DONNA AL COMANDO DELLA ISS

E del resto sarà un’astronauta (italiana) la prossima comandante della Stazione spaziale internazionale (Iss): Samantha Cristoforetti. Per AstroSamantha il comando della Iss segna un ulteriore primato nella sua carriera, dopo essere stata la prima italiana nello spazio nel 2014 con la missione Futura, durante la quale ha raggiunto il record di permanenza a bordo in unica missione come astronauta europeo e, in generale, come astronauta donna. La nuova missione partirà non prima della fine del 2022. Come spiegato da Cristoforetti in occasione della nomina a comandante, bisognerà infatti attendere “l’andare a regime, in tempi più o meno rapidi, dei nuovi veicoli americani”, a partire dalla Crew Dragon di SpaceX, sui quali avverrà il viaggio verso la Iss.

LE PROSSIME FASI DELLA SELEZIONE

Il bando si è chiuso il 18 giugno scorso, tuttavia sarà necessario attendere pazientemente poiché l’intero processo di selezione richiederà ancora un anno e mezzo di tempo per essere completato. Da adesso il processo di selezione si suddividerà in ulteriori sei fasi, con l’annuncio dei membri del nuovo corpo astronautico dell’Esa previsto per la fine del 2022. La prossima fase sarà lo screening, durante la quale le candidature verranno valutate sulla base dei documenti presentati. Le domande per la posizione di astronauta con disabilità fisica saranno anche sottoposte a uno screening medico.

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