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Lo yuan digitale darà il ko al fintech cinese di Alipay e Wechat?

L’avvento della valuta virtuale cinese aprirà il mercato dei pagamenti a una miriade di nuovi operatori, a cominciare dalle banche commerciali. Ponendo con ogni probabilità fine all’oligopolio nel fintech

Grosso guaio per Jack Ma, come se in questi mesi non ne avesse avuti già abbastanza in questi mesi. L’avvento dello yuan digitale in Cina, operazione che prevede tra le altre cose la progressiva messa al bando del Bitcoin, rischia di tagliare fuori dai giochi Alipay, la piattaforma dei pagamenti online di Alibaba, il cui monopolio come raccontato da Formiche.net, è stato frantumato nel corso di mesi di scontro con Pechino. Un report di Fitch getta ancora un’ombra sull’impero di Ma, imprenditore a suo modo visionario che da quando è entrato in rotta di collisione con la Repubblica Popolare è quasi sparito dalle scene.

“L’impatto dei progetti pilota sulla valuta digitale della banca centrale cinese (la Pboc, ndr) sui fornitori di servizi di pagamento è attualmente limitato, ma una più ampia adozione della moneta virtuale potrebbe portare a cambiamenti sostanziali nella condivisione dei dati e nella concorrenza”, spiega l’agenzia di rating americana. Tutto questo, nel lungo termine “potrebbe portare a modifiche alla struttura delle entrate di Alipay e Wechat Pay, che dominano i pagamenti basati su dispositivi mobili non bancari”. In buona sostanza, l’avvento della valuta virtuale cinese emessa dalla banca centrale del Dragone, con ogni probabilità porterà alla nascita di nuove piattaforme che eroderanno le quote di mercato detenute da Alipay e Wechat.

Il perché, lo spiega la stessa Fitch. Tutto ruota intorno al “sistema a due livelli, che quando verrà implementato, consentirà alle banche commerciali di aprire portafogli digitali, convertire e smerciare yuan digitali clienti”. In questo senso, Alipay e Wechat “dovrebbero essere in grado di fornire servizi di pagamento, tuttavia le piattaforme fintech esistenti, quali Alipay e Wechat sono, potrebbero affrontare una maggiore concorrenza se le autorità cinesi consentissero a più entità di accedere ai dati sulle transazioni di pagamento”.

Secondo Fitch è probabile che le potenziali sfide per i prestatori di servizi di pagamento, come Alipay e Wechat, derivanti dalla più ampia diffusione della valuta virtuale si manifestino nel lungo termine. Ma è certo che lo yuan digitale, con la possibilità delle banche commerciali di fungere da piattaforme, apra praterie in termini di concorrenza, a tutto discapito degli attuali oligopolisti.

Lo stesso ex direttore della Banca popolare cinese, Yao Qian in un discorso tenuto durante l’International Finance Forum a Pechino ha ammesso come il progetto valuta virtuale sia stato concepito per ledere gli interessi delle grandi fintech. “Le banche centrali dovranno innovare il sistema fiat per stare al passo con la rivoluzione digitale”. Qian ha rivelato che l’idea iniziale della Cina per lo yuan digitale era quella di contrastare l’impatto delle piattaforme di pagamento private sempre più popolari. “Le banche centrali possono fornire agli utenti valute digitali senza intermediari se il dollaro digitale e lo yuan digitale operano direttamente su network blockchain come Ethereum e Diem”.

Insomma, la moneta digitale si sta rivelando un’arma micidiale per conquistare il regno di Alibaba e Tencent che, da soli, attraverso le piattaforme Alipay e Wechat Pay, hanno il monopolio dei pagamenti digitali. Per poco ancora.


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