Il capo dei consiglieri del ministero dell’Economia di Tripoli, Ali Mansour al Salh, spiega a Formiche.net perché il suo esecutivo punta tanto sul sostegno del nostro Paese
L’Italia rappresenta per il nuovo governo di unità nazionale libico “un trampolino di lancio per la sua economia. Tripoli punta sulla penisola italiana come piattaforma di partenza per il commercio in Europa oltre che sul fatto che il vostro paese è un nostro importante partner economico”. A rivelarlo a Formiche.net è il capo dei consiglieri del ministero dell’Economia libico, Ali Mansour al Salh, analizzando i risultati della recente visita del premier Abdulhamid al-Dabaiba a Roma per presentare quella che ha definito “La nuova Libia” all’Italia
“La cooperazione tra Italia e Libia interesserà diversi aspetti, compreso il dossier sull’immigrazione che ossessiona i paesi europei. Si è discusso durante la recente visita di Dabaiba a Roma della necessità per la Libia di ripristinare sicurezza e stabilità ora che le condizioni sono favorevoli mai come in questo momento”. Solo gettando le basi al ritorno della sicurezza in Libia sarà possibile rafforzare la capacità dell’economia libica, in particolare del settore petrolifero, la cui produzione il governo aspira a portare a 3-4 milioni di barili al giorno.
Il consigliere del ministro di Stato per gli affari economici ha rivelato che “il presidente del Consiglio ha affrontato la visione futura dell’economia nazionale al fine di raggiungere obiettivi di sviluppo, economici e ambientali in Libia, aumentando l’attenzione alla risorsa umana e modernizzando le competenze in vari campi scientifici, il Primo ministro libico ha sottolineato lo sforzo del governo per costruire e sviluppare le infrastrutture del settore petrolifero”.
Tra i principali temi discussi dalle parti libica e italiana, c’è quello di sviluppare i mezzi di collegamento delle comunicazioni riabilitando e rafforzando le reti di comunicazione libiche esistenti e lavorando alla posa di cavi moderni sfruttando la presenza di un punto di raccolta centrale in Sicilia, che è un hub e un fattore importante per il flusso di traffico internet nel Mediterraneo.
Il consigliere libico ha sottolineato che “le imprese italiane avranno una parte importante nella ricostruzione e verranno attivati tutti gli accordi conclusi in passato con l’Italia, sospesi a causa delle tensioni che la Libia ha subito negli anni passati”, rilevando che “il clima è appropriato in Libia per riprendere lo sviluppo e la costruzione e attrarre investimenti esteri diretti e indiretti nel Paese”.
Dabaiba aveva confermato durante la sua visita a Roma che l’Italia è uno dei primi partner per la Libia in diversi settori, i più importanti dei quali sono petrolio, edilizia e sanità. Ha parlato di progetti per sviluppare ospedali, costruire scuole, sviluppare infrastrutture e aumentare la produzione di petrolio. Gli interessi economici dei due paese sono soprattutto nei settori del petrolio e delle infrastrutture e nel dossier della ricostruzione.