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Nato 2021, la prova del consenso per l’Alleanza

A pochi giorni di distanza dal vertice Nato di Bruxelles del 14 giugno, la Nato Defense college foundation organizza una due-giorni per affrontare alcune delle tematiche centrali sul dibattito in corso sul futuro dell’Alleanza Atlantica. “Rebuilding the consensus for a new era” servirà anche da incontro preparatorio d’alto livello in vista dell’importante vertice belga

“È un momento fondamentale per la Nato e per la nostra sicurezza collettiva”. Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha commentato nei giorni scorsi l’avvicinarsi del vertice dei capi di Stato e di governo, previsto per il prossimo 14 giugno nella capitale belga. L’importante summit sarà l’occasione per la Nato di riflettere sul proprio futuro, soprattutto in vista del mutato contesto internazionale, segnato dalla rinnovata assertività internazionale di grandi e piccole potenze e da diversi assi di sviluppo verso nuove aree e regioni del globo.

I TEMI DEL VERTICE DI BRUXELLES

Il vertice, in particolare, chiuderà il processo di riflessione strategica Nato2030 voluto proprio da Stoltenberg alla fine del 2019 e proceduto con diverse sessioni e iniziative. I risultati del percorso saranno presentati proprio al vertice di Bruxelles dal segretario generale, dando avvio ai lavori di attuazione sul nuovo Concetto strategico. Il programma di Nato2030 è quello di rafforzare l’unità interna dell’Alleanza e rilanciare il suo ruolo sullo scenario internazionale, ampliando il suo approccio alla sicurezza a 360°. Il focus del nuovo Concetto strategico sarà orientato su resilienza, infrastrutture, comunicazioni e supply chain, aspetti che hanno rivelato tutta la loro criticità nel corso della pandemia e che verranno fortemente impattati dalla crisi climatica nell’immediato futuro. Infine, verranno rilanciate le partnership globali con i Paesi “like-minded”, nell’ottica di promuovere un ordine internazionale basato sul rispetto delle regole.

LO SCENARIO INTERNAZIONALE

Oltre all’agenda interna della Nato, il vertice dovrà affrontare allo stesso modo le diverse minacce che, praticamente in ogni parte del pianeta, stanno aggredendo la stabilità internazionali, con attori vecchi e nuovi alla ricerca di un protagonismo crescente nello scenario globale. In cima all’agenda c’è naturalmente l’Afghanistan, con il ritiro delle forze Nato che verrà completato entro l’11 settembre, a vent’ani dagli attacchi alle Torri gemelle, con il delicato equilibrio tra il ritiro delle truppe e la volontà di evitare la “logica dell’abbandono”. Oltre all’Afganistan, la Nato dovrà porre sempre maggiore attenzione alla Cina, la cui ascesa è guardata con preoccupazione dall’Alleanza (e da Washington). Le capacità economiche, militari e diplomatiche di Pechino sono in costante ascensa e rischiano di minacciare da vicino gli spazi dell’Alleanza e dei suoi partner. Dall’Artico all’Africa, dallo spazio al cyber-spazio, la sfida cinese è una sfida a tutto tondo che non può più essere ignorata da un attore così importante come la Nato.

RICOSTRUIRE IL CONSENSO

Pochi giorni prima del vertice Nato di Bruxelles, la Nato Defense college foundation organizza la conferenza “Rebuilding the consensus for a new era”, un momento di approfondimento e dibattito d’alto livello per affrontare i principali temi di discussione sul futuro dell’Allenaza. Strutturato su due giorni, il 9 e 10 giugno, l’evento dedicherà la prima giornata alla necessità di armonizzazione delle diverse priorità tra gli alleati e con l’Unione europea, facendo anche il punto sullo stato dei lavori di riforma all’interno della Nato stessa. Nel secondo giorno verranno affrontati i possibili scenari futuri di sicurezza e il rapporto della Nato con i partner internazionali, nel quadro di rafforzamento della capacità di deterrenza dell’Alleanza. L’obiettivo rimane quello di mantenere la Nato quale miglior fornitore di sicurezza a livello internazionale.


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