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Allarme spie cinesi in Italia. L’arresto a Monaco e la connection con l’Alto Adige

Una spia cinese, in Italia, agisce indisturbata per dieci anni. Klaus Lange, l’uomo arrestato oggi a Monaco con l’accusa di essere al servizio degli 007 di Xi e contemporaneamente dell’intelligence tedesca, ha il suo ufficio in Alto Adige, a Gais, e si muove in Italia dal 2011. Perché nessuno se ne è accorto?

Non solo Russia. L’Italia è campo da gioco anche delle spie cinesi. La procura federale tedesca ha fatto arrestare a Monaco un uomo di 75 anni al ritorno da un viaggio in Italia con l’accusa di spionaggio per conto dell’intelligence cinese. Sui media tedeschi l’uomo viene indicato come Klaus L., e, riferisce Deutsche Welle, si tratterebbe di uno scienziato politico che dal 2001 ha diretto la Hanns Seidel Foundation di Monaco, il think tank associato alla Csu, il partito conservatore alleato della Cdu di Angela Merkel.

Secondo quanto risulta a Formiche.net, l’uomo in questione sarebbe Klaus Lange, direttore dell’ Institute for Transnational Studies (Its), un think tank con sede in Germania, a Monaco, e in Italia, a Gais, un piccolo Paese dell’Alto Adige. Dell’Its si sa poco e nulla, se non le informazioni presenti sul sito (attualmente non raggiungibile): si tratta di una società di consulenza geopolitica con un focus sugli affari asiatici.

Lange, come riportato dai media internazionali, ha un lungo trascorso alla Hanns Seidel Foundation. Secondo l’accusa, è stato reclutato dai Servizi segreti di Pechino durante una conferenza a Shanghai nel 2010 e tra il 2010 e il 2019 “ha regolarmente passato informazioni all’intelligence cinese alla vigilia delle visite di Stato o di conferenze internazionali”. Ma la storia è più complessa: per l’accusa Lange avrebbe servito tutti questi anni come agente del Bnd, i Servizi segreti tedeschi, conducendo una doppia vita fra Monaco e Pechino.

Arrestato questo lunedì all’aeroporto di Monaco in compagnia della moglie, sarebbe stato diretto a Macao per incontrare ufficiali dell’intelligence cinese. Il mandato d’arresto è stato diffuso il 23 giugno scorso. Oggi stesso Lange apparirà di fronte al Senato per la protezione dello Stato dell’Alta corte regionale di Monaco.

L’uomo accusato di spionaggio per conto del governo cinese ha una lunga consuetudine con l’Italia. L’Its ha infatti una sede italiana a Gais, come riporta la stessa pagina di Wikipedia del piccolo centro di circa 3000 abitanti in provincia di Bolzano: “Dal 2011 Gais è sede del ITS – Institut für Transnationale Studien / Institute for Transnational Studies, già di Landshut, attualmente diretto da Klaus Lange e Karin Knapp”.

Il centro italiano del think tank, insomma, è stato inaugurato un anno dopo il presunto reclutamento di Lange da parte dell’intelligence cinese. Negli anni a seguire la doppia spia sospetta ha spesso presenziato a diverse minori iniziative pubbliche in Italia, soprattutto nel suo principale campo di ricerca, il terrorismo islamista, un tema cui ha dedicato alcune pubblicazioni nei suoi anni alla fondazione Hans Seidel.

Nelle attività dell’ITS a partire dal 2010 spunta una visita nella sede trentina di un esperto di Difesa indiano, Brig Vinod Anand, senior Fellow della Vivekananda International Foundation nell’aprile del 2011. Poi, sempre in provincia di Bolzano, a Brunico, una conferenza presieduta da Lange sulle “dinamiche del Sud Asia”, dal 2 al 4 dicembre del 2011. Il 21 maggio del 2012, ancora a Gais, una conferenza sulla “pirateria somala” nel Mar cinese meridionale.

Dal 2013 l’attività della società diretta da Lange in Alto Adige si fa più frenetica: da maggio a giugno, fra Gais e Bolzano, ben quattro conferenze sui temi più disparati, dall’Iran al Myanmar. Poi, dal 2014 al 2018 (l’ultimo anno segnato sugli archivi del sito), l’Italia esce dalla mappa. L’Its continua a organizzare seminari ma dall’altra parte del mondo, da Kochi a Nuova Dehli fino a Bangalore. A Gais, in Alto Adige, tutto tace.

L’arresto a Monaco e le accuse, se confermate, sollevano molti dubbi cui dovranno necessariamente rispondere anche le autorità italiane. Come è possibile che una spia cinese abbia operato indisturbata sul suolo italiano per ben dieci anni, peraltro partecipando a eventi pubblici? Quali informazioni può avere raccolto e riferito nei suoi tanti viaggi dall’Alto Adige a Monaco, e da Monaco in Cina?

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