Affondare navi cargo e far saltare pompe di benzina. I piani degli hacker iraniani

Affondare navi da carico e far saltare in aria le stazioni di servizio. Sono questi gli obiettivi delle attività cibernetiche a cui starebbe lavorando l’Iran secondo alcuni documenti rivelati da Sky News.

L’emittente britannica ha pubblicato cinque documenti, per un totale di 57 pagine, di cui due sembrano essere stati scritti l’anno scorso e dimostrano un certo interesse per i cyber-attacchi contro i Paesi occidentali, tra cui Israele, Stati Uniti, Regno Unito e Francia.

Acqua di zavorra delle navi, pompe di carburante, comunicazioni marittime, edifici intelligenti e apparecchiature per l’automazione della società tedesca Wago: ecco i temi dei cinque documenti.

A redigergli sarebbe stata una cellula chiamata Intelligence Team 13, un gruppo della Shahid Kaveh, l’unità informatica dei Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (i Pasdaran). A dirigerla tale Hamid Reza Lashgarian. “Si suppone” che l’unità sia “abbastanza clandestina” e lavori “su operazioni informatiche offensive a livello globale”, ha spiegato una fonte a Sky News.

Quasi tutti i documenti si aprono con una citazione, che sembra essere attribuibile alla Guida suprema Ali Khamenei: “La Repubblica islamica dell’Iran deve diventare tra i più potenti del mondo nel settore informatico”. È una “dichiarazione d’intenti del comandante”, ha commentato la fonte.

Commentando la rivelazione, il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha detto a Sky News che se non vengono prese misure per contrastare la minaccia di attacchi cibernetici, “le nostre infrastrutture nazionali critiche e il nostro modo di vivere potrebbero essere facilmente minacciati”. Il generale Patrick Sanders, capo del Comando delle forze armate britanniche, ha spiegato che l’Iran è “tra gli attori informatici più avanzati. Prendiamo sul serio le loro capacità. Non stiamo esagerando. È un attore serio e si è comportati in modo davvero irresponsabile in passato”.