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Bezos ce l’ha fatta. Ecco la missione di Blue Origin

L’uomo più ricco del mondo è entrato nello Spazio. A bordo della navicella New Shepard, il fondatore di Amazon ha raggiunto i cento chilometri d’altezza insieme al fratello Mark e a due persone da record, il più giovane (18 anni) e la più anziana (82) a superare l’atmosfera. Inizia l’era del turismo spaziale

Jeff Bezos ha realizzato il suo sogno spaziale. A bordo della navicella New Shepard realizzata e operata dalla sua Blue Origin, il miliardario ha raggiunto la quota di cento chilometri, la cosiddetta linea di Karman che divide convenzionalmente il cielo dallo spazio. Con lui c’erano il fratello Mark, il giovanissimo olandese Oliver Daemen e l’esperta Wally Funk, che all’età di 82 anni ha realizzato il sogno dello storico gruppo “Mercury 13”, le ragazze scelte dalla Nasa per il programma spaziale negli anni 60 salvo poi vedersi preferire il programma tutto al maschile.

LA MISSIONE

La New Shepard è decollata intorno alle 8:12 (le 15:12 in Italia) dalla piattaforma della Blue Origin Launch Site One, a pochi chilometri dalla cittadina di Van Horn in Texas, per un viaggio di 10 minuti e 21 secondi verso il confine dello spazio. La New Shepard è una combinazione di un razzo lanciatore e una capsula completamente autonoma. Una volta staccata da terra, la New Shepard ha sfrecciato a una velocità di oltre 3mila chilometri orari fino a un’altitudine di 100 km, il confine tra la Terra e lo spazio. Poi, la capsula è riscesa sulla Terra utilizzando un paracadute e un sistema di retrospinta per atterrare morbidamente nel deserto del Texas.

L’EQUIPAGGIO

A bordo c’erano ovviamente Bezos, fondatore di Amazon e della Blue Origin, e suo fratello Mark Bezos, dirigente di private equity. A loro si sono aggiunti l’aviatrice pioniera Wally Funk e il neolaureato Oliver Daemen, che oltre a essere la persona più giovane a raggiungere lo spazio, è anche il primo cliente “pagante” di Blue Origin. Daemen ha preso il posto prenotato dal padre, ad di Somerset Capital Partners. La presenza del giovanissimo Oliver arriva con uno strano “colpo di fortuna”, dal momento che il miliardario (rimasto anonimo) che era riuscito ad aggiudicarsi il posto messo all’asta da Blue Origin con un’offerta da 28 milioni di dollari è stato costretto a rinunciare per non meglio precisati “conflitti d’agenda”, improcrastinabili persino per un “viaggetto” nello spazio. Durante il volo, l’equipaggio si è slacciato le cinture, fluttuando per alcuni minuti in assenza di peso e avendo la possibilità di osservare la curvatura terrestre attraverso le enormi finestre della New Shepard, le più grandi mai realizzate per un volo spaziale.

IL SOGNO DI BEZOS

Blue Origin non ha ancora offerto dettagli sulla sua strategia a lungo termine o sulla frequenza dei suoi lanci commerciali, ma il suo impegno nello spazio non finisce qui. La compagnia di Bezos sta infatti sviluppando diversi vettori di lancio e sta partecipando attivamente alle iniziative della Nasa per la progettazione e sviluppo dei sistemi per tornare, e rimanere, sulla Luna all’interno del programma Artemis. La Blue Origin aveva presentato a maggio del 2019 un suo progetto per un lander, il Blue Moon, successivamente scartato. Tuttavia, la collaborazione della società di Bezos con l’autorità aerospaziale statunitense prosegue con tutta una serie di collaborazione di ricerca con i principali laboratori della Nasa.

GARA TRA MILIARDARI

La missione di Bezos segue di soli nove giorni il successo del volo suborbitale del miliardario britannico Richard Branson a bordo della SpaceShipTwo, lo spazioplano pilotato della sua Virgin Galactic. Anche se Branson è arrivato per primo, Bezos ha volato più in alto: cento chilometri per Blue Origin contro gli 86 di Virgin Galactic. Bezos ha invece raggiunto lo spazio in un sistema più convenzionale di razzo-capsula, anche se completamente automatizzato e innovativo nel suo sistema di rientro basato su paracadute e retro-booster.

IL NEW SPACE

Il lancio di oggi dimostra una volta per tutte il protagonismo degli attori privati in quello che ormai si definisce come la “New Space Economy”, dove lo spazio diventa, da frontiera fantascientifica, un normale luogo dove svolgere le attività umani, anche commerciali. Secondo le stime questo settore è destinato a raggiungere in poco meno di un decennio un valore annuale di tre miliardi di dollari. Quando si parla di New Space non si può non parlare di Elon Musk, che forse è stato il primo a intuire le enormi possibilità commerciali offerte dallo spazio. L’eccentrico miliardario sudafricano è impegnato a sviluppare una vera e propria infrastruttura del volo spaziale, con i suoi razzi riutilizzabili e gli spazio porti off-shore. Inoltre, Musk ha intenzione di lanciare una missione ancora più ambiziosa rispetto a Branson e Bezos: un volo orbitale di diversi giorni di un equipaggio interamente civile sulla sua capsula Crew Dragon.

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