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La ripresa c’è, variante permettendo… Parola di Confindustria

Il Centro studi di Viale dell’Astronomia certifica il rimbalzo dell’economia nel secondo trimestre. Ma tutto può essere vanificato se non si mette alle corde la variante Delta, completando la campagna vaccinale. E Brunetta fa eco…

La ripresa c’è e si vede. Però la partita si gioca tutta sul vaccino. Gli industriali italiani hanno di che sperare in un rimbalzo dell’economia nel 2021. Forse, la previsione di un Pil a +5% del governo, potrebbe avverarsi. Ma a un patto: che la campagna vaccinale completi il suo percorso e missione e che nessuno, o quasi, ne rimanga fuori.

Le buone notizie arrivano dal Centro studi di Confindustria, guidato da Stefano Manzocchi, per il quale “lo scenario che si va consolidando per l’Italia è di un rimbalzo del Pil forte nel secondo trimestre, meno nel terzo e quarto trimestre. A giugno si è irrobustita la risalita, grazie all’accelerazione delle vaccinazioni e a meno restrizioni”. Rimbalzo che coinvolge anche due dei motori della nostra economia, la vendita di servizi e il consumo degli stessi. “I servizi sono in forte recupero, i consumi finalmente in rimbalzo, l’industria prosegue su un sentiero di crescita stabile, anche se si è indebolito il traino dell’export”.

Da Viale dell’Astronomia sottolineano come il recupero dei consumi a maggio-giugno “è più accentuato per la parte relativa ai servizi, grazie alla ripresa di viaggi e spese fuori casa. E le attese sono positive: gli ordini interni dei produttori di beni di consumo nel 2° trimestre sono saliti di 6 punti, la fiducia delle famiglie è oltre i livelli pre-crisi”. Una ripartenza, rimarca il Centro studi di viale dell’Astronomia che “si legge anche nei dati sul lavoro”.

Ancora, i datori di lavoro “sono tornati ad aspettative di aumento degli occupati: da marzo nel manifatturiero, da maggio nei servizi. Gli occupati a tempo determinato sono cresciuti molto da marzo, tornando oltre i livelli pre-crisi. Non è ancora iniziata, invece, la risalita di quelli a tempo indeterminato: -403mila da gennaio 2020, al netto degli assenti dal lavoro da oltre 3 mesi (ad esempio per Cig). Non si arresta il calo dei lavoratori indipendenti (-458mila dal pre-crisi). Inoltre, resta da assorbire l’eccezionale aumento di inattività: ancora quasi +400mila”.

Peccato che i risultati possano essere vanificati da quello che ad oggi è a tutti gli effetti il nemico pubblico numero uno: la variante Delta. La quale, e non è certo un mistero, può essere sconfitta solo per mezzo dei vaccini. “Nell’Eurozona è tornata l’incertezza legata ai possibili effetti della variante delta del Covid”, spiegano da Confindustria. Facendo notare come “l’aumento dei contagi in varie parti d’Europa pone nuovi rischi di raffreddamento dell’attività economica, specie nel turismo e in particolare da agosto, sia tramite il canale della fiducia che per eventuali nuove misure anti-Covid”.

Un monito sottolineato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. I dati del Centro Studi di Confindustria “confermano il forte rimbalzo del Pil nel II trimestre. Contro la tendenza dei precedenti trimestri, colpisce il recupero nel settore dei servizi, evidentemente legato alle riaperture, possibili grazie alla campagna vaccinale, Per non vanificare questa spinta preziosa, è indispensabile proseguire con le vaccinazioni, l’antidoto migliore contro l’incertezza. Le famiglie e le imprese devono continuare ad avere fiducia. Il Csc rileva aspettative di aumento degli occupati da parte dei datori di lavoro: un segnale da rafforzare nelle prossime settimane. A differenza dello scorso anno, adesso abbiamo gli strumenti per mettere in sicurezza il Paese dal punto di vista sanitario ed economico. I vaccini sono il nostro passaporto per la crescita”. O il vaccino o il vaccino.

 



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