Il Comando operativo di vertice interforze diventa il “Covi” e il suo comandante, Luciano Portolano, ottiene una stella in più, ponendosi allo stesso livello dei capi di Stato maggiore di Forza armata. L’evoluzione sottolinea il cambio di paradigma abbracciato dalla Difesa italiana che passa da una logica interforze all’era del multi-dominio, comprendente anche lo spazio extra-atmosferico e quello cibernetico
A partire da lunedì prossimo, 26 luglio, il Comando operativo di vertice interforze (conosciuto finora con la sigla “Coi”) assumerà una nuova configurazione all’interno dell’organigramma della Difesa, diventando il “Covi”. Alla guida resta Luciano Portolano, ma con una stella in più (la quarta) in più nel grado di generale di corpo d’armata. Dietro il cambio di acronimo c’è infatti molto di più, considerando che il comando diventerà il punto di raccordo di tutte le componenti operative delle Forze armate italiane, comprese quelle nuove, spaziale e cibernetica. Una vera e propria rivoluzione all’interno dell’impostazione strategica d’alto livello della Difesa nazionale, che evolve dalla logica dell’interforze abbracciando la dottrina del multi-dominio. Non più, dunque, diverse Forze armate che, pur coordinandosi tra loro, agiscono ciascuna nel proprio ambito slegata dalle altre, ma tutte insieme agirano in tutti e cinque i domini operativi (terra, mare, cielo, spazio e cyber) contemporaneamente fin dal momento di pianificazione di un’operazione militare.
LA NUOVA STELLA
La quarta stella per il generale Portolano indica l’incarico speciale affidato ai generali ai massimi livelli della Difesa. È quella che, fino a oggi, indicava l’incarico di capo di Stato maggiore di una Forza armata o del segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti. Il conferimento del rango anche al comandante del Covi sottolinea la rilevanza dell’incarico e il rilevo della funzione svolta dal nuovo comando di vertice all’interno del quadro organico e strategico della Difesa nazionale.
DAL COI…
Prima della sua evoluzione, il Comando operativo di vertice interforze (Coi) era l’organismo alle dipendenze dello Stato maggiore della Difesa incaricato di esercitare la pianificazione, il coordinamento e la direzione delle operazioni militari delle Forze armate italiane e sulle esercitazioni multinazionali a cui i nostri militari prendevano parte. Era, inoltre, l’organo deputato a gestire le richieste e l’esecuzione delle attività di concorso delle Forze armate in occasione di calamità naturali o eventi straordinari. Escluse dalla supervisione del Coi rimanevano, però, le forze speciali (dirette dal Comando interforze per le operazioni delle forze speciali, Cofs), la componente cyber e quella spaziale, rispettivamente guidate dal Comando operazioni in rete (Cor) e dal Comando per le operazioni spaziali (Cos).
…AL COVI
Il nuovo Comando operativo di vertice interforze (Covi), invece, ponendosi ad un livello più alto, ricomprenderà alle sue dipendenze anche Cofs, Cor e Cos, agevolando il comando nelle operazioni nei cinque domini, diventando l’interlocutore unico e privilegiato di tutte le componenti operative della Difesa. La rimodulazione avverrà in attuazione a quanto stabilito nel Concetto strategico del capo di Stato maggiore della Difesa, firmato dal generale Enzo Vecciarelli, in un’ottica di adeguamento dell’architettura organizzativa della Difesa nei confronti delle nuove sfide globali, superando il concetto interforze per abbracciare quello del multi-dominio, e in modo da distinguere la catena di Comando operativo dal settore di “policy” e pensiero strategico che rimarrà all’interno dello Stato maggiore della Difesa.
IL GENERALE PORTOLANO
Il generale Portolano, è a capo del Coi dal 2019, dopo averne guidato il Reparto operazioni dal 2012 al 2014, prima di passare al comando della Forza di interposizione in Libano della Nazioni Unite (Unifil). Nel corso della sua carriera, ha operato in Kuwait, Kosovo, Macedonia e Afghanistan, dove, dal 2011 al 2012, è stato comandante del Regional Command West della missione Isaf, incarico per cui è stato insignito dall’allora presidente Usa Barack Obama della prestigiosa Legion of Merit. A settembre 2016 è invece approvato a Napoli, per ricoprire il ruolo di capo di Stato maggiore dell’Allied Joint Force Command della Nato a Napoli.