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La Bce cambia marcia su tassi e inflazione ma…

La Banca centrale è pronta a passare dalle politiche ultra-accomodanti a una ragionata flessibilità. E a rivedere i target dell’inflazione. Lagarde ammette le divisioni in seno al board mentre gli Usa avvertono: è ancora tempo di spendere, niente austerità

La svolta era nell’aria, anche perché la Federal Reserve, 3 mila miglia più a ovest aveva mandato segnali ben precisi. L’era delle politiche monetarie accomodanti volge al tramonto, in favore di un approccio certamente flessibile ma molto meno rispetto al passato. Tradotto, rialzo dei tassi e dunque costo del denaro più elevato non più così remoto. Anzi.

LA SVOLTA MONETARIA

Nei giorni scorsi il presidente della Bce, che finora ha mantenuto il costo del denaro a zero o addirittura negativo, ha annunciato la nuova strategia monetaria dell’Eurotower. Il primo muro da abbattere è quel 2%, il tetto all’inflazione che per anni ha guidato come una stella polare l’azione della Bce. “Penso che la nuova strategia ci dia la possibilità di essere flessibili intorno al 2% perché riconosciamo che il 2% non é un tetto e riconosciamo che ci sarà un’oscillazione intorno al 2%”, ha messo in chiaro Lagarde.

Ora, nella nuova guidance annunciata da Lagarde, ci sono quattro cambiamenti principali. In primis, il nuovo target d’inflazione sarà il 2%, non più poco al di sotto del 2%. In secondo luogo, verranno inclusi i costi delle attività immobiliari nell’indice di inflazione. Terzo punto, il pilastro monetario sarà rimpiazzato da un pilastro monetario e finanziario, che dovrebbe includere analisi regolari sulle condizioni finanziarie. Infine, saranno inclusi fattori legati ai cambiamenti climatici nei programmi di acquisti di bond e nella struttura monetaria. Di tutto questo si discuterà nel board delle Bce del prossimo 22 luglio. E proprio qui, secondo il Financial Times, sta il problema.

RISCHIO SPACCATURA

Secondo l’autorevole quotidiano britannico, dalla prossima riunione potrebbero emergere delle profonde spaccature, al punto che “l’unità della Banca centrale europea sul suo nuovo obiettivo di inflazione potrebbe dissolversi in una divisione già la prossima settimana”. La stessa Lagarde, intervistata dal FT, ha ammesso le possibili, anzi probabili divisioni sulla nuova strategia della Bce.

“Non ho né l’aspettativa né l’illusione che saremo unanimi su tutte le decisioni che prenderemo ma mi aspetto uno sforzo costante ogni volta che la Bce si riunisce per definire la politica. Quello che dovremo fare ora è ridefinire la nostra guida prospettica per allinearla con la revisione della strategia”.

IL MONITO DELLA YELLEN

Dall’altra parte dell’Atlantico però arriva un avviso ai naviganti. Guai a fare del cambio di strategia inaugurato dalla Bce il preludio di un ritorno dell’austerità in Europa, è il messaggio di Janet Yellen, segretario al Tesoro Usa. “In futuro, è importante che gli Stati membri prendano seriamente in considerazione ulteriori misure fiscali per garantire una solida ripresa nazionale e globale. Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che l’incertezza rimane alta e che la spesa pubblica in Europa e negli Stati Uniti dovrebbe rimanere solidale con la popolazione fino al 2022”. Insomma, non è ancora tempo di tirare i remi in barca. Messaggio ai Paesi frugali?

 

 



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