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Il Pnrr, l’Ue e il problema del pre-finanziamento. Scrive Paganetto

Insieme alla soddisfazione per l’avvio di un processo decisivo per le sorti della nostra economia vanno citati alcuni aspetti da non dimenticare, a partire dai 25 miliardi “anticipati” da Bruxelles. Il commento di Luigi Paganetto, presidente della Fondazione Economia Tor Vergata

L’approvazione del Pnrr dell’Italia (ma anche di altri 11 paesi) ha determinato l’avvio effettivo del Next GeEu, il piano nato quasi un anno fa per fronteggiare la crisi economica e sociale seguita alla pandemia. La notizia della disponibilità reale ed immediato di un prefinanziamento del 13% dell’importo totale assegnato agli Stati significa per l’Italia l’arrivo di 25 miliardi di euro. Ci si deve unire alle dichiarazioni di molta soddisfazione che ne sono seguite, a cominciare da quelle del Commissario Paolo Gentiloni e del ministro Daniele Franco.

Insieme alla soddisfazione per l’avvio di un processo decisivo per le sorti della nostra economia vanno citati alcuni aspetti da non dimenticare. Il primo e più importante é, come ben sappiamo, che tutte le erogazioni di fondi da adesso in poi sono un terreno di prova della nostra capacità di usare al meglio e nei tempi previsti le risorse che riceviamo. Nel caso dell’anticipazione di 25 miliardi c’é un aspetto in più da tenere presente, quello della sua peculiarità come test di questa capacità dal momento che la Commissione ha precisato che con questi fondi gli Stati assegnatari possono concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito che consentiranno un prefinanziamento fino al 13% dell’importo totale.

Sapremo nel seguito quale sarà il loro uso perché il ministro dell’Economia ha dichiarato al termine dell’Ecofin a Bruxelles che “essi non sono destinati a specifici progetti ma entrano nelle casse del Tesoro che in parallelo sta già prefinanziando”. Sarebbe certamente una buona notizia se essi venissero utilizzati per la priorità rappresentata dalle riforme a cominciare da quella della Pubblica amministrazione, della Scuola e della Sanità.

Un aspetto diverso, ma altrettanto importante, riguarda l’azione che l’Europa sta conducendo sui mercati finanziari per procurarsi le risorse necessarie a finanziare il programma del NextGeEu. Si tratta di un’azione condotta con successo tant’é che a fronte della richiesta di finanziamento presentata sul mercato c’é stata una risposta più che positiva. Come ha sottolineato la presidente Ursula Von der Leyen il 15 giugno scorso a fronte di una richiesta di 20 miliardi c’é stata un’offerta di 5 volte maggiore per cui non si avvertono problemi per la sottoscrizione programmata dalla Commissione fino a dicembre prossimo di 100 miliardi.

Ed è un segnale molto positivo che indica l’ottimismo dei mercati rispetto al successo del Reslience and Recovery Plan. Naturalmente per il successo effettivo occorre che tutti facciano la propria parte, a cominciare dal nostro Paese, nel rispettare tempi e modalità di esecuzione dei progetti finanziati.

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