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Il sud traina lo sviluppo della raccolta di carta e cartone. I numeri del Rapporto Comieco

La raccolta differenziata comunale di carta e cartone in Italia nel 2020 è stata di circa 3 milioni e mezzo di tonnellate. La crescita registrata al sud è frutto degli investimenti fatti dal Consorzio nelle regioni meridionali con progetti speciali e bandi per le attrezzature. I migliori risultati li fanno registrare la Campania (+11 mila tonnellate), la Calabria (+6 mila tonnellate) e la Sicilia (+5 mila tonnellate)

Il 2020 sarà ricordato come l’anno dell’e-commerce e del delivery. A causa delle molte restrizioni che si sono rese necessarie per la pandemia mondiale, gli acquisti on-line sono schizzati alle stelle (+45% rispetto al 2019), con un impatto rilevante sulla raccolta e il riciclo degli imballaggi. Ogni giorno in Italia circolano un milione di pacchi per il solo commercio elettronico. La spesa alimentare è quella che ha registrato la crescita più elevata e gli acquisti in rete sono rimasti costanti anche dopo il lockdown con un +70% rispetto al 2019. Tutto questo movimento ha favorito lo sviluppo significativo dell’industria del riciclo di carta e cartone. E così, con il riciclo di oltre l’87% dell’immesso al consumo, la filiera della carta ha superato con molti anni di anticipo gli obiettivi che la direttiva europea prevede al 2030 (85%).

Sono questi alcuni dei dati contenuti nel “26° Rapporto Raccolta, Riciclo e Recupero di carta e cartone”, presentato oggi a Verona da Comieco, il Consorzio di filiera del Sistema Conai per il recupero e il riciclo degli imballaggi in carta e cartone.

È soprattutto la raccolta al Sud, rispetto alle altre aree del Paese, a fare da traino a questi risultati, con in testa il Molise (+8,2%), la Calabria (+7,2%) e la Basilicata (+6,7%) e una resa pro capite di oltre 43 chilogrammi per abitante e un  +34 mila tonnellate. In controtendenza il Nord (-1,8%) e il Centro (-2,8%) “effetto diretto delle restrizioni legate alla pandemia soprattutto per la raccolta delle attività economiche così come dell’interruzione dei flussi turistici”. A fronte di queste raccolte, Comieco ha riconosciuto ai Comuni “convenzionati” 150 milioni di euro nel solo 2020.

“Questi numeri non devono far venir meno l’attitudine a far meglio – scrive Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco –. L’analisi sui dati di produzione di rifiuti urbani e sui tassi di intercettazione di carta e cartone lascia spazio ad ulteriore crescita. La filiera della carta è pronta a mettere a disposizione del Paese le proprie è dell’economia circolare e per la transizione ecologica secondo le linee indicate nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza”.

La carta, bio-materiale per eccellenza, è stato identificato in più parti del Piano come uno dei settori “faro” per l’economia circolare. Ed è in quest’ottica che sono state presentate al ministero della Transizione Ecologica attività mirate come lo sviluppo di manufatti (in particolare gli imballaggi) ancora più sostenibili; adeguamenti impiantistici di produzione e confezionamento; la riduzione di rifiuti prodotti dall’industria cartaria conferiti in discarica; investimenti per l’efficientamento della logistica e del trattamento dei rifiuti.

Come avviene ormai da alcuni anni, un focus particolare il Rapporto lo dedica alle aree metropolitane, in particolare a Torino, Milano, Firenze, Roma, Napoli e Palermo che rappresentano quasi il 12% degli abitanti e circa il 14% dei rifiuti urbani prodotti in Italia. “Queste realtà, si legge nel rapporto, sono caratterizzate da una fisiologica complessità data dalla densità abitativa, dalla tipologie e diversità delle utenze, dal tessuto urbanistico: fattori che contribuiscono a rendere meno agevole l’organizzazione e la gestione dei servizi di igiene urbana”. Le grandi città, si sa, sono un amplificatore delle dinamiche nazionali: calano i rifiuti prodotti (-8,2%) e le raccolte differenziate (-8,5%).

I dati d’insieme del 2020 dicono che in media la gestione dei rifiuti e la loro produzione hanno risentito delle nuove abitudini legate alla pandemia da coronavirus. I flussi di materiali prodotti nei luoghi di lavoro e nelle attività commerciali sono stati sostituiti da quelli dell’e-commerce e del delivery. Per quanto riguarda la raccolta di carta e cartone i volumi superano le 458 mila tonnellate, pari a circa il 13% del dato nazionale e il pro-capite medio raggiunge i 68 chili per abitante, il 18% in più del nazionale.

La raccolta differenziata comunale di carta e cartone in Italia nel 2020 è stata di circa 3 milioni e mezzo di tonnellate. La crescita registrata al Sud è frutto degli investimenti fatti dal Consorzio nelle regioni meridionali con progetti speciali e bandi per le attrezzature. In termini di volumi i migliori risultati li fanno registrare la Campania (+11 mila tonnellate), la Calabria (+6 mila tonnellate) e la Sicilia (+5 mila tonnellate). Le migliori performance, lo abbiamo già detto, spettano a Molise, Calabria e Basilicata.

Il Centro fa un passo indietro (-23 mila tonnellate). Perde terreno soprattutto la Toscana (-14 mila tonnellate), dove incidono soprattutto i settori della ristorazione, del tessile e del turismo. Tiene il Lazio (-0,9%), forte anche della stabilità dei dati su Roma, nonostante il fermo turistico e le difficoltà legate al servizio di raccolta.

Sono oltre 33 mila le tonnellate perse al Nord. La diminuzione più marcata si registra in Veneto (-3,8%) ed Emilia Romagna (-3,7%) che, nonostante un calo di oltre 14 mila tonnellate, resta salda sul gradino più alto del podio nazionale con oltre 82 chilogrammi per abitante/anno di raccolta. Piemonte e Trentino Alto Adige registrano un modesto decremento in termini percentuali (-1,8%), mentre segnali positivi arrivano dalla Liguria (+2,7%) e dalla Valle d’Aosta (+1,2%).

“In un anno segnato pesantemente dalla pandemia – ha sottolineato Luca Ruini, Presidente di Conai – è cresciuto il contributo del sistema Conai ai risultati di riciclo nazionali: nel 2020 il Consorzio ha gestito il 52% degli imballaggi riciclati. Una dimostrazione del ruolo di sussidiarietà al mercato che il Consorzio svolge da più di vent’anni. Il 46% degli imballaggi  è stato gestito da operatori indipendenti, mentre il 2% è stato affidato ai sistemi autonomi”.

Secondo i dati Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel 2019 erano soltanto otto le Regioni (poco più di 25 milioni di abitanti) ad aver superato il 65% di raccolta differenziata, mentre altre tre erano oltre il 60%. In questo quadro carta e cartone incidono del 19% sul totale delle raccolte differenziate e del 12% sul totale dei rifiuti urbani. Per gli anni a venire, il rapporto prevede che la flessione registrata nel 2020 nella raccolta di carta e cartone venga assorbita, con un Centro-Nord che riprenderà un segno positivo e un Sud che continuerà il proprio percorso di avvicinamento alle altre macro-aree.

Cosa ci si può aspettare per gli anni a venire da un settore dell’economia circolare nazionale, che si colloca ai primi posti tra i Paesi dell’Unione, lo ricorda il rapporto: “Che in piena transizione al Green New Deal si creino i presupposti per aprire una nuova fase per la filiera di raccolta, trattamento e produzione industriale con un auspicabile intervento sulle infrastrutture del Sud Italia”. Anche perché i dati dei primi mesi del 2021 “indicano un incremento della raccolta rispetto a quanto atteso, soprattutto un mantenimento degli alti valori economici del macero come conseguenza della sostenuta domanda industriale”.

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