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Verso l’idrogeno e oltre. Il salto di Saipem che piace a Bonaccini

La società di ingegneria guidata da Francesco Caio lancia Suiso, la soluzione tecnologica con cui integrare le principali fonti rinnovabili, dal solare all’eolico, per produrre idrogeno. Un progetto che al governatore dell’Emilia piace così tanto al punto di…

Il futuro è nell’idrogeno. L’Italia del post-pandemia riscrive la propria geografia dell’energia, abbandonando il carbone da una parte, puntando tutto, o quasi, sull’energia pulita dall’altra. E sull’idrogeno, visto sempre più come l’energia del futuro grazie all’ottima capacità di conservazione e al ridotto impatto ambientale. Saipem, alfiere italiano nel mondo dell’ingegneria applicata all’energia, è in prima linea.

Come? Puntando a produrre idrogeno verde e riconvertendo, allo stesso tempo, le infrastrutture offshore del settore oil&gas giunte a fine vita. Una soluzione nel segno della transizione energetica e che risponde alla crescente domanda di idrogeno verde. Con Suiso, questo il nome della nuova soluzione tecnologica targata Saipem, l’azienda integra in uno stesso sistema diverse fonti di energia rinnovabile quali l’eolico galleggiante, il solare flottante e l’energia marina, con l’obiettivo di alimentare, insieme o singolarmente, elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde installati su piattaforme offshore già esistenti.

Non solo. La soluzione Suiso, ha spiegato Francesco Caio, amministratore delegato di Saipem, “è adattabile a molteplici tipologie di siti marini e alle diverse necessità di produzione. Il know-how maturato nella progettazione e realizzazione di infrastrutture e impianti tecnologicamente avanzati consente a Saipem di coprire la catena del valore legata alla produzione di idrogeno verde e di essere un partner strategico nel percorso verso la net zero economy”.

D’altronde, per la stessa Saipem l’idrogeno è un segmento fondamentale e l’azienda ha tutto l’interesse ad accelerare nello sviluppo di questo vettore energetico attraverso la ricerca tecnologica e gli accordi di collaborazione internazionali. L’idrogeno verde, poi, sfrutta il processo di elettrolisi dell’acqua alimentato da energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.

La sua produzione è oggi la più costosa, se confrontata con quella dell’idrogeno grigio o blu, ma secondo gli esperti di Bloomberg New Energy Finance la diffusione di eolico e fotovoltaico, la progressiva riduzione del costo di produzione dell’energia rinnovabile per queste tecnologie, insieme all’aumento del prezzo della CO2, permetteranno all’idrogeno verde di essere la scelta più competitiva in molti mercati entro il 2030. Ultimo, ma non meno importante dettaglio, Suiso troverà la sua prima applicazione nel progetto Agnes, l’hub energetico offshore che Saipem, in partnership con Qint’x (società di impianti rinnovabili), intende realizzare al largo della costa adriatica di Ravenna.

E proprio del progetto Agnes e di Saipem parla Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, ne suo ultimo libro, Il Paese che vogliamo. Idee e proposte per l’Italia del futuro (Piemme). “Si tratta di di uno dei progetti di eolico più grandi del Mediterraneo, fino ad oggi appannaggio del Mare del Nord, integrato con il solare e fotovoltaico galleggiante”, scrive Bonaccini. “L’obiettivo è creare nell’Adriatico il primo distretto energetico verde integrato e farlo mediante la riconversione di infrastrutture per gli idrocarburi. Parliamo di una nuova frontiera estremamente innovativa per portata e tecnologia utilizzata, che farà di Ravenna, ma non solo, la capitale italiana dell’energia pulita”.

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