La strada dell’Italia verso il New Space passa dagli Stati Uniti. Oggi, a Roma, una serie di accordi tra Aeronautica militare, Cnr e Thales Alenia Space si sono aggiunti al contratto (110 milioni) di quest’ultima con Axiom, l’azienda texana che gestirà il futuro commerciale della Stazione spaziale internazionale. La joint venture fornirà i moduli abitativi pressurizzati, eccellenza italiana a livello globale
Il New Space è atterrato a Roma, e più precisamente alla Casa dell’Aviatore. Oggi un intreccio di intese e contratti ha aperto all’Italia la strada per la nuova economia dello Spazio, a cominciare dal futuro commerciale della Stazione spaziale internazionale. Protagonisti Aeronautica militare, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Thales Alenia Space (la joint venture tra la francese Thales e Leonardo), a cui la società americana Axiom Space ha assegnato il contratto per realizzare i primi due moduli pressurizzati per la futura veste della stazione orbitante, a 400 chilometri dalle nostre teste. È il frutto di una sinergia-Paese che segue la tradizione dello Spazio nazionale, all’insegna del rapporto privilegiato con gli Stati Uniti, già fruttuosa proprio per la Iss, per cui l’Italia ha fornito quattro moduli pressurizzati ricevendo in cambio opportunità di volo per gli astronauti e per gli esperimenti della Penisola.
IL CONTRATTO CON AXIOM
Axiom Space è stata selezionata a gennaio 2020 dalla Nasa per realizzare la Stazione spaziale commerciale che prenderà vita dopo la dismissione dell’attuale Iss. A giugno dello scorso anno è stata l’azienda texana a scegliere Thales Alenia Space per i moduli pressurizzati del suo progetto. Oggi è arrivato il contratto vero e proprio, per 110 milioni di euro e due moduli che ospiteranno al massimo quattro persone ciascuno. A firmarlo c’erano Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia e il presidente e ceo di Axiom Michael Suffredini. Previsti per essere lanciati rispettivamente nel 2024 e nel 2025, i due elementi saranno inizialmente attraccati all’attuale Iss, dando vita al nuovo segmento orbitale della “stazione Axiom”. Verranno collegati al Nodo 2 dell’attuale stazione (anch’esso realizzato da Thales Alenia Space), ampliandone abitabilità e utilizzo. Una volta che la Iss concluderà la sua vita operativa, il segmento di Axiom si staccherà, iniziando la sua esperienza di “stazione commerciale autonoma”. Sarà il nuovo hub dell’umanità nell’orbita terrestre, laboratorio scientifico e infrastruttura residenziale.
GLI OBIETTIVI ITALIANI
“L’importante contatto siglato oggi con Axiom Space conferma il posizionamento di Thales Alenia Space come attore industriale principale nell’ecosistema della New Space, sia per missioni private che pubbliche”, ha commentato Comparini. “Con lo sviluppo di oltre il 50% del volume abitabile della Iss, la nostra azienda ha segnato la storia delle infrastrutture orbitali fin dalle origini”. Sulla base di “questa eredità unica, siamo pionieri del futuro della presenza umana in orbita bassa”, ha aggiunto il manager. Si guarda già oltre. “Stiamo allargando i confini dell’esplorazione spaziale e ponendo le basi per il Gateway lunare e l’ecosistema delle superfici della Luna che condurranno le missioni di esplorazione con equipaggio verso il Pianeta rosso entro il 2030”.
LA STAZIONE SPAZIALE COMMERCIALE
“Abbiamo riunito una élite di esperti presso Axiom per costruire e gestire la prima stazione spaziale commerciale del mondo, e Thales Alenia Space si inserisce proprio in questo contesto come partner”, ha spiegato Suffredini. L’accordo, ha aggiunto, “conferma che le strutture primarie per le destinazioni spaziali di prossima generazione saranno costruite da esperti e fungeranno da nucleo del primo modulo spaziale con equipaggio mai assemblato a Houston”. Il programma è già in una fase di “progettazione dettagliata”. Le quattro paratie radiali per il primo modulo sono state recentemente sviluppate negli stabilimenti di Thales Alenia Space a Torino, destinate a fornire la struttura a cui poi verranno collegati i meccanismi di aggancio e i portelli. Le attività di saldatura della struttura primaria del primo modulo inizieranno a settembre 2021, mentre il processo di assemblaggio si concluderà nel 2022. Il primo modulo arriverà negli stabilimenti di Axiom a Houston nel luglio 2023, dove l’azienda texana integrerà e equipaggerà i principali sistemi, provvederà alla certificazione di volo prima della spedizione alla base di lancio.
GLI ACCORDI
L’Italia parteciperà all’avventura come “sistema”. La firma del contratto è arriva a margine di quella su due accordi targati Aeronautica militare. Il primo con il Cnr, firmato dal generale Alberto Rosso e dalla professoressa Maria Chiara Carrozza. Il secondo proprio con Thales Alenia Space Italia. Sono “tesi a valorizzare le conoscenze e le competenze dell’Aeronautica nel settore aerospaziale e in particolare del volo umano spaziale”, settore nel quale la Forza armata ha competenza per “la gestione operativa e la sperimentazione in microgravità”. Gli accordi si inseriscono in una più ampia cornice di sinergie che l’Aeronautica sta sviluppando con il mondo delle istituzioni, dell’industria e della ricerca scientifica che, rafforzano la cooperazione tra realtà pubbliche e private, rimarcando il ruolo di eccellenza acquisito dall’Italia nel settore aerospaziale internazionale.
LA PARTECIPAZIONE DELL’AERONAUTICA
Nella collaborazione con Axiom sarà coinvolto anche personale dell’Aeronautica militare che, in occasione di un ciclo di addestramento presso la sede di Axiom a Houston, Texas, fornirà supporto alle fasi di analisi, progettazione, ingegnerizzazione e messa in opera dei moduli. Sul tema è arrivato a maggio l’accordo tra Aeronautica militare e Regione Emilia Romagna. Si spiegava allora che “nel quadro della collaborazione, il cosmonauta tenente colonnello Walter Villadei, individuato dall’Aeronautica militare, si addestrerà presso il polo aerospaziale di Houston”. Di più: “Nel corso della specializzazione presso la Nasa attraverso la ditta delegata Axiom Space l’Ufficiale italiano ricoprirà anche le funzioni di liaison per l’attività di sviluppo industriale con gli enti di ricerca emiliano romagnoli che intenderanno sviluppare un progetto di cooperazione diretta con gli operatori statunitensi del settore spaziale”.
LA VOCAZIONE DELL’ARMA AZZURRA
“Lo Spazio è la dimensione naturale della nostra Forza armata, una risorsa fondamentale per l’Italia che va tutelata, valorizzata, protetta e difesa”, ha detto oggi il generale Alberto Rosso. “La ricerca e la valorizzazione, anche commerciale, dello Spazio va affrontata insieme grazie ad una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, una sinergia tra istituzioni, una responsabilità condivisa con il mondo dell’industria che ci consente di valorizzare a pieno le competenze dell’Italia”. Di più: “La collaborazione internazionale, con gli Stati Uniti per esempio, tra istituzioni e con il mondo dell’industria è il valore aggiunto per consentire al Paese di crescere”.
OLTRE AXIOM
La collaborazione dell’Aeronautica con realtà private della New Space Economy non è in realtà una novità, segno del riconoscimento dato dalla Forza armata dell’evoluzione intrapresa dal settore spaziale. Come espresso dal capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Alberto Rosso: “Le iniziative commerciali danno alle istituzioni una prospettiva più innovativa, dalla quale c’è da imparare, ed è fondamentale garantire una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato; in Italia abbiamo competenze e nicchie di tecnologia che non devono avere nulla da invidiare al resto del mondo”. Tre specialisti dell’Arma azzurra porteranno una serie di payload di ricerca alle soglie dello spazio su Unity, il programma di volo spaziale umano di Virgin Galactic basato sulla sua SpaceShipTwo e tornato in cima alle cronache negli ultimi giorni con il primo volo con equipaggio, guidato dal fondatore e proprietario Richard Branson.
INNOVAZIONE E RICERCA
All’accordo tra Aeronautica e Thales Alenia Space Italia si aggiunge quello stretto tra la Forza armata con il Cnr, firmato dal generale Rosso e dalla presidente del Cnr, professoressa Carrozza, teso a rafforzare il già costituito programma di collaborazione nell’ambito delle opportunità di sperimentazione in microgravità legate al volo spaziale commerciale e alle nuove frontiere dell’esplorazione. Come illustrato dalla professoressa Carrozza: “La sperimentazione in microgravità permette di isolare processi altrimenti mascherati dalla gravità terrestre; l’innovazione scientifica alla base dello sviluppo della New Space Economy permetterà di trasformare le nuove scoperte in tecnologia”. Tra i punti centrali dell’accordo c’è anche la cooperazione tra il mondo accademico italiano, gli enti pubblici e l’iniziativa privata per diffondere all’interno della società italiana una “cultura dello spazio”, che faccia conoscere l’importanza nella vita quotidiana degli sviluppi oltre l’atmosfera e incentivi sempre più giovani ad avvicinarsi alle varie carriere e realtà spaziali.