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Il video di Conte trasforma i 5Stelle in una Dc 4.0. L’analisi semiseria di Polito

Il vicedirettore del Corriere della Sera commenta il video pubblicato dall’ex premier, nel quale illustra i punti cardine della nuova carta dei valori. “Una tensione alla normalizzazione del Movimento. Rispecchia la personalità dell’ex premier”

Giustizia Sociale, ecologia, politica come servizio, pace. Più che un elenco di priorità sembra una discettazione sui massimi sistemi. Giuseppe Conte è la voce narrante nel video con cui sintetizza la carta dei principi e dei valori che ispireranno il suo mandato alla guida del Movimento. Fra i primi a commentare il filmato aspirazionale dell’ex premier è il vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito. “Dalla foresta amazzonica di Achille Occhetto ai ghiacciai di Giuseppe Conte: la sinistra s’è raffreddata”, cinguetta su Twitter.

Tuttavia, contattato da Formiche.net, Polito afferma che “il video, nel complesso, non è male”. Sconta sicuramente “l’ingenuità da spot del Mulino Bianco, oltre a una spiccata tendenza pubblicitaria. Ma non è altro che lo specchio della politica attuale”. Guardando il video cadenzato dalla voce di Conte, Polito ammette che gli sono sovvenuti alla memoria “i filmini enfatici con i quali Berlusconi conquistò una larga parte del consenso”.

Erano i tempi in cui Forza Italia veleggiava a percentuali da capogiro. Dunque sulla fattura “nulla da dire. Anzi, magari un partito come il Pd riuscisse a fare una cosa simile”. Sul piano contenutistico invece, il numero due del Corsera ammette carenze profonde. “I contenuti sono generici – dice ancora – come del resto è generico gran parte di  quanto compone i programmi dei partiti politici in questo momento storico. La componente davvero nuova rispetto ai Cinquestelle, per come li abbiamo conosciuti fino ad ora, è legata alla misura sull’utilizzo delle parole di cui l’ex premier fa cenno nel video”.

“Le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti”, recita la carta dei valori. Ed è una prospettiva che ribalta e riscrive in un certo senso la storia e i presupposti su cui è nato il Movimento di Beppe Grillo. “Un movimento – ricorda Polito – che è nato e ha avuto successo non misurando le parole, ma esasperandole. Dunque questo passaggio rappresenta in un certo senso la volontà di accreditare il Movimento come forza ‘tranquilla’, proiettata sul futuro”.

Un video insomma che trasforma una formazione barricadera “in una Democrazia Cristiana 4.0”. L’epigono di Grillo rischia di diventare la sua nemesi. Tanto più che, dal filmato, emerge la natura e la formazione di Conte. Con le evidenti differenze che intercorrono tra il fondatore e l’ex premier. “L’unica ragione per la quale si può pensare che a Conte sia stata affidata la leadership del Movimento è proprio la tensione alla normalizzazione. Lui d’altra parte è il tipico esponente della borghesia meridionale, senza passato da barricadero”.

Un uomo d’ordine, che rassicura. Dietro a tutto, ovviamente, “si percepisce la mano di Rocco Casalino”. Il video, nasconde anche qualche insidia per chi sa darne una lettura in filigrana. “Non c’è alcun riferimento ad alleanze politiche – chiude Polito – e non si parla di posizionamenti nell’area di centrosinistra. In qualche modo propone il Movimento 5 Stelle quasi come forza sostitutiva del Pd. E lo fa parlando dei temi cari ai dem e alla sinistra: dall’ecologia alla giustizia sociale”. Sarà ancora alleanza?

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