Il gruppo Women 20 del G20, tenutosi a Roma, ha fatto sentire al mondo la presenza femminile. Con un messaggio forte delle donne, che dicono: “Senza di noi non ci sarà ripresa”. Per un mondo che chiede di cambiare, nel sogno della parità di genere e del valore della specificità femminile
L’estate della paura per la ripresa della pandemia, dell’accelerazione del piano vaccinale ma anche degli irriducibili no vax. L’estate delle polemiche per il green pass, richiesto nelle strutture di aggregazione a maggior rischio. Un obbligo o piuttosto un requisito necessario per sperare nella libertà di una vita normale? Tra polemiche, dibattiti, opinioni, è il lasciapassare per la sicurezza di tutti, per contenere i contagi.
Turismo ancora frenato, nella sospensione di ogni progetto di vacanza, tra timori e difficoltà. Ma anche desideri rallentati, relazioni interrotte e una diversa socialità sembrano allontanare ogni aspettativa di gioia.
L’estate della catastrofe climatica, con Belgio e Germania in ginocchio. Mentre il green deal varato dalla Commissione europea per azzerare le emissioni entro il 2050 spacca l’Europa. L’obiettivo, per Ursula von der Leyen, è un continente a impatto climatico zero. Una sfida ma anche un’opportunità per costruire un nuovo modello economico. Ma per il pacchetto per la transizione verde si allungano i tempi di attuazione, per riflettere su alcune misure ritenute troppo ambiziose.
A Napoli, i grandi della Terra del G7 discutono di ambiente, energia e clima, per un impegno globale non più procrastinabile, in vista della Conferenza delle Nazioni unite sul clima a Glasgow.
L’estate 2021 è anche quella dei comportamenti responsabili e dell’impegno degli italiani. Delle vittorie emozionanti degli atleti del tennis e del calcio che, sia pure per pochi momenti, hanno messo d’accordo tutti. Per la prima volta, a Wimbledon, arbitro dell’incontro della finale maschile di tennis è una donna, la croata Marija Cicak.
È l’estate delle Olimpiadi di Tokyo. Già rinviate dal 2020, le più difficili e costose, con il maggior numero di presenza femminile, senza pubblico e incerte fino all’ultimo momento, aperte dall’imperatore Naruhito senza “festa” e temute dall’80% dei giapponesi a causa del rischio sanitario. Licenziato, alla vigilia dell’apertura, il direttore Kentaro Kobayashi per una battuta di diversi anni fa sull’Olocausto, giudicata antisemita. Portabandiera olimpica nella cerimonia di Tokyo Paola Egonu, atleta della nazionale di pallavolo, classe 1998, genitori di nazionalità nigeriana.
Alla fine, i Giochi olimpici e paralimpici partono tra mille difficoltà, non ultima la temperatura record della capitale giapponese, ma rappresentano lo sforzo per urlare che il virus non potrà fermare il mondo.
L’estate italiana sancisce la crescita del consenso al Governo di Mario Draghi, secondo alcune rilevazioni, e la centralità del ruolo dell’Italia nell’Unione europea.
È la stagione delle risorse economiche destinate dal Recovery plan e l’estate delle riforme, per la credibilità del Paese per l’accesso ai fondi del Pnrr.
La ministra della Giustizia Cartabia in prima linea. Un’inversione di marcia su prescrizione, tempi del giudizio, situazione carceraria, mentre la cronaca porta alla ribalta situazioni estreme, per abusi sui detenuti.
Un impegno serrato in una caldissima estate, per il governo italiano. Disegni di legge per lo snellimento di procedure civili e penali, maggiore sviluppo della digitalizzazione ed altri aspetti del sistema giudiziario.
E, ancora, riforme ambiziose pianificate su vaste aree d’intervento della Pubblica amministrazione, per i giovani, nell’ambito dell’attuazione del Next Generation Eu.
Un percorso a ostacoli per migliorare la pagella dell’Italia scritta dall’Unione europea nella seconda edizione del report sullo stato di diritto nell’Unione. Un’iniziativa di Ursula von der Leyen per fotografare la situazione in ogni Paese membro.
Un’Italia che mostra le sue “ferite”, dai problemi del “pianeta giustizia” alla corruzione alimentata dalla “eccessiva” durata dei processi, soprattutto in appello, al “conflitto di interesse, lobbying e porte girevoli”. “La pandemia ha aumentato il rischio corruzione”, afferma ancora Bruxelles, e anche “l’indipendenza politica dei media resta preoccupante”.
E cosa accade nell’universo femminile? La marcia è decisa e senza sosta.
“La Convenzione di Istanbul, che prescrive di rendere concreto il diritto delle vittime alla protezione, resta in larga parte ancora disattesa” in Italia, nonostante molto sia stato fatto, secondo il rapporto sulla violenza di genere e domestica nella realtà giudiziaria approvato dalla commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio.
L’estate 2021 annuncia, per la prima volta, a Milano, una statua per una donna (su 121 maschili) per la “Signora delle stelle” Margherita Hack, astrofisica, accademica simbolo del riscatto femminile in Italia e nel mondo. E la direttrice Istat Linda Laura Sabbadini, in foto, Chair del W20, parte dall’istruzione per ricordare il valore femminile, istituendo una Commissione per l’inserimento nei libri di testo scolastici di cento donne di talento. Dimenticate dalla Storia.
In un mondo che, nel 2050, avrà più morti che nascite, i Governi guardano alle conseguenze del drammatico scenario dal punto di vista economico, sociale e geopolitico.
Quale il ruolo delle donne?
Il gruppo Women 20 del G20, tenutosi a Roma, ha fatto sentire al mondo la presenza femminile. Con un messaggio forte delle donne, che dicono: “Senza di noi non ci sarà ripresa”. Per un mondo che chiede di cambiare, nel sogno della parità di genere e del valore della specificità femminile.
Donne alla guida della trasformazione per colmare un divario globale che, secondo il rapporto annuale del World Economic Forum, richiederà circa 135 anni, soprattutto nella politica e nell’economia.
Nelle tre giornate romane del W20, ministri, scienziate, economiste, imprenditrici, attiviste, una rete di associazioni, 98 delegate hanno parlato ai capi di Stato e di Governo di 20 Paesi che, a fine ottobre, si riuniranno con i leader dell’Unione europea rappresentando, insieme, oltre l’80% del Pil mondiale e il 60% della popolazione del pianeta. Per recepire, tra gli impegni del G20, le richieste per la parità di genere, sintetizzate in un communiqué consegnato, al termine del summit, al consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, ambasciatore Luigi Mattiolo, rappresentante per G7- G20.
Tre parole, persone, pianeta, prosperità, fissano le priorità del G20 per il mondo post Covid. Quale sarà, dunque, il peso della componente femminile?
“Il W20 chiede ai governi di varare un piano entro tre anni per il cambiamento culturale contro gli stereotipi di genere, partendo dai bambini e dall’educazione, fino alla formazione”, ha spiegato la Sabbadini, partendo da un assunto: “Non vogliamo più sentir parlare di inclusione quando si parla di strategie di genere. Le donne sono la metà del mondo e non sono una minoranza”.
“Un grande piano contro gli stereotipi di genere in tutti i paesi del G20. Un punto del 15% della global tax da destinare all’incremento delle piccole e medie imprese femminili”. E ancora: “Più accesso al credito, più formazione, più possibilità di contare, più valore al merito, più lavoro e di maggiore qualità, più infrastrutture sociali, meno carico di lavoro familiare, più rispetto, meno violenza”.
Tracciare una “roadmap per l’uguaglianza” e “una nuova visione del mondo con lo sguardo di donna” affinché “il contributo delle donne sia finalmente centrale nella ricostruzione globale” sono, dunque, gli orizzonti della Sabbadini.
“Uniamoci, cerchiamo di contaminare il mondo con il nostro senso di cura e di armonia”, è stato l’appello della presidente Nazionale Aidda, Antonella Giachetti, all’apertura del W20.
Ed Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia, intervenuta al summit di Roma, ha affermato: “Le donne non sono una minoranza da includere ma sono persone capaci di portare un’energia necessaria per riattivare il sistema. Serve una visione strategica e comprensiva. Il potere è la possibilità di agire, e oggi le donne sono pronte ad avere il potere”.
Un impegno delle donne che attraversa tutte le latitudini e le componenti sociali, politiche ed economiche. E quest’anno, per la prima volta, anche l’esperienza delle Forze Armate ha dato il suo contributo al W20, nella marcia delle donne.
Una presenza significativa per il mondo femminile nel mondo. Donne che proteggono le donne.
Come ha spiegato il sottosegretario al ministero della Difesa Stefania Pucciarelli: “L’ingresso delle donne nelle Forze Armate rappresenta un valore aggiunto garantendo un approccio trasversale di genere nelle operazioni e nelle missioni di pace. Le popolazioni provano un senso di sicurezza maggiore nel vedere delle figure femminili. Occorre dare la possibilità alle donne di poter essere madri, mogli e militari, lavorando senza rinunciare ad essere nessuna di queste figure”.
Presente al W20 l’Arma dei Carabinieri. Una testimonianza importante nel quadro delle istituzioni. Con contributi incisivi su tre principali focus del summit: cambiamento culturale, contrasto alla violenza e sostenibilità ambientale. Per descrivere l’impegno dell’Arma nel percorso della parità di genere e in una prospettiva mirata a favorire l’uguaglianza e l’emancipazione femminile, a vent’anni dall’ingresso delle donne nei ruoli.
“Siamo umani perché incompiuti. E ciò crea in noi un sentimento di mancanza, che ci muove all’inesplorato, all’inedito”, ha affermato in una recente intervista Edgar Morin, 100 anni, filosofo planetario. “Dobbiamo attenderci l’inatteso, anche se non possiamo prevederlo. Ogni vita è una navigazione in un oceano di incertezza, con alcune isole di certezza. È imprevedibile tutto ciò che ci attende: amori, dolori, malattie, lavoro, scelte, morte. Non dobbiamo anestetizzare l’incertezza e l’imprevedibilità”, ha detto ancora Morin.
Nell’incertezza del presente potremo immaginare e costruire, con la forza, la passione e la cura delle donne, un mondo migliore guardando alle prossime generazioni?