Sui social media sono cominciate ad apparire foto in cui si vedono i combattenti talebani accanto ad aerei ed elicotteri militari di produzione Usa dati in dotazione alle forze armate dell’Afghanistan. Ora la preoccupazione è che possano diventare strumenti di repressione del nuovo regime
Da quando i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan sono cominciate ad apparire sui vari social media immagini che mostrano i suoi combattenti in posa accanto ad aerei ed elicotteri militari forniti dagli alleati occidentali alle forze armate afghane. Immagini con i talebani che si aggirano intorno a dei Black Hawks, aerei d’attacco A-29 ed elicotteri MD-530 fanno sorgere l’inquietante interrogativo di quale utilizzo potrebbero fare di questi equipaggiamenti militari relativamente avanzati.
#BREAKING
Taliban have seized A-29 Super Tucano light attack aircraft and MD-530F light military helicopter at the Mazer-i-Sharif airport. pic.twitter.com/CI3oXe8d8Y— WorldOnAlert (@worldonalert) August 15, 2021
I MEZZI DELL’AERONAUTICA AFGHANA
Alla fine di giugno l’Aeronautica militare afghana contava un totale di 211 aeromobili, tra aerei ed elicotteri, 167 dei quali immediatamente disponibili per l’impiego. Le forze aeree afghane hanno avuto a disposizione 23 aerei d’attacco A-29, quattro aerei da carico C-130 e 33 Cessna Caravan in versione militarizzata per missioni di attacco leggero. Tra i circa 150 elicotteri a disposizione erano presenti diversi UH-60 Black Hawk e MD-530 di fabbricazione americana e il più vecchio Mi-17 sovietico, giunto alla soglia della pensione.
L’A-29
Dell’inventario dell’Aeronautica afghana ereditato dai talebani, forse il più avanzato, e pericoloso, è l’A-29 Super Tucano, un aereo d’attacco a turboelica costruito dalla brasiliana Embraer e militarizzato da Sierra Nevada, un’azienda di difesa americana, che ha integrato il velivolo con sensori e armi prodotte negli Stati Uniti. L’A-29 non è un caccia da combattimento, ma è ideato per affrontare delle missioni cosiddette di counter-insurgency, adatto cioè a volare piano e a bassa quota per colpire gli obiettivi a terra, caratteristiche adatte alle necessità dell’ambiente operativo afghano.
LA MINACCIA
Le caratteristiche di questi velivoli, in particolare dell’A-29, non rappresentano in realtà una minaccia per le forze militari occidentali, né contengono tecnologie utili per il reverse engineering per nazioni come Cina o Russia qualora decidessero di acquistare i mezzi lasciati in Afghanistan. Inoltre, i talebani non sono in grado di pilotare in sicurezza questi velivoli, né di gestire la logistica associata alla loro manutenzione e impiego. Tuttavia, man mano che il controllo talebano sul Paese si intensifica, questi problemi potrebbero venire superati e i velivoli impiegati contro gli stessi cittadini dell’Afghanistan per mantenere saldo il controllo del Paese. Così come le forze armate afghane li hanno impiegati per condurre la lotta all’insurrezione talebana, ora gli stessi “studenti coranici” potrebbero utilizzare i velivoli lasciati indietro per piegare sul nascere eventuali movimenti di resistenza.
I VELIVOLI SALVATI
Fortunatamente, non tutti gli aerei sono stati lasciati in Afghanistan, e numerosi piloti dell’Aeronautica militare afghana sono riusciti a espatriare portando con sé i propri apparecchi e addirittura qualche unità di terra decisa a non arrendersi all’avanzata talebana. Diversi aerei ed elicotteri, che trasportavano 143 militari delle forze regolari afghane, sono atterrati in Tagikistan con il consenso del Paese, mentre altri hanno raggiunto l’Uzbekistan, anche se non è ancora chiaro il numero di aerei che sono riusciti a lasciare l’Afghanistan negli ultimi giorni.