“Non mi pento”, ha detto nel discorso dalla Casa Bianca. La lotta contro Al Qaeda è stato “un successo”. Qualcosa è andato storto però: accuse a Trump e leader afgani
“Sono fermamente convinto della mia decisione. Dopo 20 anni, ho imparato a mie spese che non c’è stato mai un buon momento per ritirare le forze statunitensi”. Così il presidente statunitense Joe Biden ha parlato alla nazione dopo che i Talebani hanno conquistato anche la capitale dell’Afghanistan, Kabul. Poi ha aggiunto: “Sono profondamente rattristato dai fatti che affrontiamo ora, ma non mi pento”.
IL SUCCESSO CONTRO AL QAEDA
“Siamo andati in Afghanistan quasi 20 anni fa con obiettivi chiari: prendere coloro che ci hanno attaccato l’11 settembre 2001 e garantire che Al Qaeda non potesse usare l’Afghanistan come base da cui attaccarci di nuovo. Ci siamo riusciti”, ha spiegato parlando di “successo”. “Prevenire un attacco terroristico in terra americana: ho sostenuto per molti anni che la nostra missione dovesse essere strettamente focalizzata sull’antiterrorismo, non counterinsurgency o nation-building”. Ecco perché, ha aggiunto “come presidente, sono irremovibile sul fatto che ci concentriamo sulle minacce di oggi, non su quelle di ieri”.
COSA NON HA FUNZIONATO
Cosa non ha funzionato? Cosa ha portato a quelle immagini che il presidente ha definito “strazianti”?
Biden ha puntato il dito contro il patto firmato nel febbraio 2020 con i Talebani dal suo predecessore Donald Trump ma ha anche ammesso che l’avanzata “è avvenuto più rapidamente di quanto avevamo previsto”. Poi ha mirato contro i politici afgani: “I leader politici dell’Afghanistan si sono arresi e sono fuggiti dal Paese; l’esercito afgano è crollato; le truppe statunitensi non possono e non devono combattere in una guerra che le forze afgane non sono disposte a combattere per sé stesse”, ha aggiunto sottolineano i miliardi di dollari spesi dagli Stati Uniti.
“Quante altre generazioni di figlie e figli d’America mi chiedereste di mandare a combattere una guerra civile afgana quando le truppe afgane non vogliono combatterla?”, ha detto sottolineando di non voler lasciare questo conflitto in eredità a un quinto presidente (prima di lui: Donal Trump, Barack Obama e George W. Bush).
I COMMENTI
“Biden più isolazionista di Trump”, ha osservato su Twitter Lorenzo Castellani, docente alla Luiss. Rovescia tutta la colpa sull’esercito afghano. L’internazionalismo democratico è finito. La politica interna americana non permette un’azione militare esterna. Kabul abbandonata”. Il discorso, in effetti, è sembrato assai più rivolto agli americani che agli alleati degli Stati Uniti per contenuti ma anche toni.
“Il modo in cui è stata eseguita questa uscita dall’Afghanistan è stato un fallimento e il presidente Biden lo deve ammettere e intestarsi questo disastro”, aveva dichiarato prima dell’intervento David Axelrod, già braccio destro dell’ex presidente Barack Obama, alla CNN.
Il commentatore neocon Bill Kristol ha ricordato su Twitter le parole con cui l’allora presidente Jimmy Carter, il 25 aprile 1980, si assunse “pienamente” la responsabilità per il fallimento della missione di salvataggio degli ostaggi in Iran.
“L’11 settembre 2001 i talebani controllavano l’Afghanistan e sappiamo cosa è successo. Quando il mese prossimo ricorderemo il ventesimo anniversario dell’11 settembre, i talebani controlleranno di nuovo l’Afghanistan”, ha scritto Wolf Blitzer, celebre anchor della CNN.