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I Talebani annunciano l’Emirato islamico in Afghanistan

I Talebani dichiarano l’Emirato islamico dell’Afghanistan e continuano la loro operazione di comunicazione, anche lanciando una nuova bandiera. Ecco che cosa significano i simboli che contiene

Il portavoce dei Talebani Zabiullah Mujahid ha annunciato su Twitter la rinascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. La data scelta non è casuale: oggi, 19 agosto, è il 102esimo anniversario dell’indipendenza del Paese dal dominio britannico.

Meno di una settimana fa, l’organizzazione fondata nel 1994 dal Mullah Omar era entrata a Kabul, negoziando la resa del presidente Ashraf Ghani (attualmente rifugiato negli Emirati Arabi). L’avanzata dei Talebani è stata rapida e trionfale. Il gruppo ha preso tutto il Paese in pochissime settimane, con uno smottamento negli ultimi giorni sorprendente.

Da subito la volontà dei miliziani è stata quella di dipingersi diversi da quelli che avevano comandato l’Afghanistan dal 1996 al 2001, avevano instaurato una sharia severissima e dato rifugio ad al Qaeda. Su Formiche.net, Otto Lanzavecchia ha descritto la componente online di questa campagna di comunicazione. Differenziarsi è una necessità legata al volersi costruire un profilo pubblico potabile per ricevere riconoscimenti a livello internazionale. Zabiullah Mujahid — che aveva già annunciato l’arrivo da Doha a Kandahar del vice leader e co-fondatore dei talebani, il mullah Abdul Ghani Baradar — ha dichiarato che l’Emirato islamico intende instaurare buone relazioni diplomatiche e commerciali con tutti i Paesi.

Sebbene non è chiaro quanto possano tenere fede realmente alle loro promesse di pseudo-moderazione (in questi giorni si è già assistito a repressioni violente delle opposizioni), anche a livello di immagine stanno provando un maquillage. Come nota Start Insight, la stessa bandiera diffusa su Twitter dal portavoce è diversa dalla precedente. Probabilmente un tentativo simbolico per sottolineare un nuovo corso.

Nella bandiera (in foto) ill libro aperto raffigurato è il Corano, posto al di sopra di tutti i simboli. Sotto c’è il Mirab, ossia l’angolo a forma di nicchia di una moschea che indica la qibla, la direzione della Mecca. Tutto intorno il grano, simbologia della rinascita e della vita stessa (della prosperità e della fertilità) che riprende anche la dimensione rurale con l‘agricoltura alla base dell’economia afghana. Poi le saif, le spade che avvolgono tutto indicando la volontà di difendere ogni cosa, grano e Corano, fede e terra, il mondo fisico e quello spirituale.

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