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Cash e fucili. Chi è Agha, il ministro talebano amico di Al Qaeda

Spietato esattore del mullah Omar, per vent’anni eminenza grigia delle finanze Talebane, Gul Agha sarà il nuovo ministro dell’Economia dell’Afghanistan. Sotto sanzioni Usa e Ue, dovrà occuparsi del collasso finanziario in corso. Due anni fa ha garantito a Bin Laden Jr: saremo sempre alleati di Al Qaeda

La borsa e la vita. In Afghanistan è arrivato il momento delle nomine. E i Talebani sono partiti da quelle più urgenti: l’economia. Per le strade di Kabul i fucili non mancano, il pane sì. Così come i soldi per comprarlo: non c’è un solo bancomat funzionante, e i pochi negozi che hanno riaperto le serrande sfoggiano banconi semivuoti.

Secondo la Pajhwok news agency c’è un nome per il nuovo ministro dell’Economia dell’Emirato islamico: Gul Agha. Non dirà molto al grande pubblico, ma è stranoto alle agenzie di intelligence occidentali. A capo della Commissione finanziaria dei Talebani dal 2013, il mullah Gul Agha Ishakzai è stato un amico di infanzia e un fedelissimo dello storico leader degli studenti coranici, il mullah Mohammad Omar, di cui era stretto consigliere e segretario finanziario. Ai tempi del primo dominio talebano, spiega una nota del Dipartimento del Tesoro americano, non si muoveva una foglia senza che Agha volesse: “A nessuno era permesso incontrare il Mullah Omar a meno che non lo approvasse Gul Agha”.

Per vent’anni il nuovo ministro afgano è stata l’eminenza grigia dietro al finanziamento dei talebani. Suo il compito di raccogliere la “zakat”, la tassa coranica, nei territori occupati in Afghanistan così come nelle province sotto l’influenza talebana in Pakistan come il Baluchistan.

Un esattore che negli anni ha fatto arrivare nelle casse del gruppo un ingente flusso di denaro. In parte finanziato dalle tasse chieste alla popolazione locale, fenomeno che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni delegittimando il già debole governo di Ashraf Ghani. Dai matrimoni ai raccolti agricoli, dall’elettricità alla benzina nelle zone di Kunduz ed Helmand, “risorse altamente diverse, con vari flussi di entrata che hanno permesso ai talebani di sostituire velocemente altri asset in declino”, spiegava nel 2018 un rapporto delle Nazioni Unite.

Riscosse sotto l’occhio vigile di Agha, con metodi non propri ortodossi, a giudicare dalle testimonianze arrivate da Pasaband, distretto della provincia di Ghor. In una recente intervista al New York Times un residente locale si è detto “sollevato” del trasferimento di Gul Agha: “In uno dei suoi atti finali […] ha tirato fuori la sua pistola e sparato e ucciso un uomo che protestava per le tasse da pagare, spiegando che le aveva già pagate a un associato del comandante”.

Ricercato dal governo americano, il nuovo ministro Agha è finito più volte sotto sanzioni di Usa e Ue per i rapporti con la rete di Haqqani, gruppo terroristico che dall’inizio della guerra ha sferrato diversi attacchi contro le forze Nato sul campo, così come per la raccolta di collette per attacchi suicidi a Kandahar, la “capitale” talebana nel Sud del Paese.

Gul Agha, fra le altre cose, è uno dei leader talebani più vicini ai terroristi di Al Qaeda: l’ennesimo indizio di quanto sia inesistente la presunta “svolta moderata” a Kabul. In un’informativa dell’Onu del giugno 2020 si dà conto della continua connection fra i due gruppi per preparare il terreno alla conquista del Paese all’indomani del ritiro delle truppe Nato. La “più notevole” delle riunioni ha avuto luogo nella primavera del 2019 nel distretto di de Sarwan Qal’ah, nella provincia di Helmand, si legge nel documento. Lì, insieme al capo della Commissione militare Sadr Ibrahim e all’ex capo dell’intelligence talebana mullah Mohammadzai, Gul Agha ha incontrato Hamza Usama Muhammad bin Laden, figlio di Osama bin Laden per “assicurargli personalmente che l’Emirato islamico non romperà i suoi legami storici con Al-Qaeda, a nessun prezzo”.

Il curriculum del nuovo ministro delle Finanze non faciliterà i giochi al governo talebano di fronte ai negoziati tutti in salita con Europa e Stati Uniti e alle sanzioni economiche in arrivo. La crisi economica si somma al collasso finanziario in corso, con l’inflazione che impenna da una settimana e le banche fuori uso. Questo lunedì i Talebani hanno nominato nuovo governatore della Banca centrale afgana Mohammad Idris, un funzionario dai trascorsi oscuri che prenderà il posto di Ajmal Ahmady, ex governatore fuggito all’estero alla vigilia della presa di Kabul.



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