Enav ha presentato oggi la semestrale del 2021. Nel confronto con il 2020 risente dei primi due mesi di quell’anno, che viaggiavano a livelli record prima che il Covid-19 si abbattesse sul trasporto aereo. La società registra comunque un utile di 13,5 milioni, spinto dall’aumento dei ricavi nel mercato non regolamentato. E dallo scorso giugno anche il traffico ha iniziato la ripresa
Ci sono segnali di ripresa per il trasporto aereo italiano. Oggi, il consiglio d’amministrazione di Enav presieduto da Francesca Isgrò ha approvato i numeri relativi ai primi sei mesi dell’anno. Il traffico è ancora in negativo, considerando che il confronto con lo stesso periodo del 2020 risente dei primi due mesi di quell’anno che furono da record, prima dell’impatto devastante del Covid-19, apprezzabile da marzo. Eppure, l’Italia è sopra la media europea, con tendenza al miglioramento da un paio di mesi.
“Il primo semestre è stato ancora impattato dagli effetti che la pandemia ha prodotto sul trasporto aereo con dati in linea rispetto alle previsioni europee”, ha spiegato l’ad Paolo Simioni. “A partire dal mese di giugno si è iniziata a rivedere una ripresa e a luglio, sui cieli italiani, abbiamo gestito il 65% dei voli del 2019 con punte di oltre il 75%”, ha aggiunto il manager. E così, “nonostante il difficile momento, stiamo salvaguardando la tenuta economico-finanziaria della Società”.
L’impatto della pandemia sul settore è evidente nel confronto tra il primo semestre del 2021 con quello del 2019, per cui si è registrato un -65,3% nel traffico. Rispetto ai semi mesi del 2020 il calo del traffico di rotta è del 16,6%, quattro punti percentuali in meno rispetto alla media europea (-22,5%) e molto al di sotto dei dati registrati da Francia (-25,7%), Germania (-29,6%) e Gran Bretagna (-38,0%).
A pesare è soprattutto il calo dei voli internazionali. Nel primo semestre 2021, il traffico aereo nazionale (arrivo e partenza su aeroporti italiani) ha registrato un aumento delle unità di servizio pari al 15,1%. Il traffico aereo internazionale (arrivo o partenza da uno scalo estero) ha mostrato un calo delle unità di servizio del 38%, mentre le unità di servizio del traffico aereo di sorvolo (aerei che attraversano lo spazio aereo italiano senza scalo) sono invece diminuite del 15,4%. Per quanto riguarda il traffico di terminale, in termini di unità di servizio, nel primo semestre 2021, è diminuito del 20,7%. Il calo è generalizzato sul tutto il territorio italiano, sebbene i voli nazionali mostrino però un andamento positivo pari al 7,1% (è il traffico internazionale a essere in calo del 37,6%).
E così, i ricavi totali consolidati si attestano a 375 milioni di euro, in lieve aumento (0,7%) rispetto al primo semestre 2020. Merito soprattutto dei ricavi del mercato non regolamentato, in aumento del 28,2%, e alla componente di balance, regolata dall’Ue, che permette un recupero parziale del minor traffico rilevato a consuntivo. I costi operativi registrano un aumento del 4,9% (fino a 298,4 milioni), soprattutto per la parte variabile della retribuzione, “sia per i maggiori giorni di ferie non goduti, sia per i maggiori costi del personale operativo ritornato a una normale configurazione”. Dunque, nonostante il persistere delle difficoltà pandemiche, Enav ha registrato un utile netto di 13,5 milioni, in calo di 2,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ora l’attenzione è verso la piena ripresa del settore. Come? “Continuando a sviluppare il nostro portafoglio commerciale e al contempo investiamo per modernizzare i sistemi e digitalizzare le nostre infrastrutture per supportare la ripresa, lanciando anche nuovi servizi legati ai droni e all’advanced air mobility”, ha spiegato l’ad Simioni. “I nostri investimenti, però, non si limitano alla parte tecnologica”, ha aggiunto. Nel primo semestre, infatti, “abbiamo assunto 50 giovani a tempo indeterminato e l’azienda è pronta a sfruttare le opportunità del Pnrr per il quale abbiamo presentato progetti per 110 milioni di euro”.
Due settimane fa, insieme al ministro Enrico Giovannini e a tanti stakeholder del settore, Enav ha festeggiato i suoi primi quarant’anni di attività. È stato proprio il ministro a sottolineare che occorre “restare al passo con l’evoluzione tecnologica, accelerare la transizione ecologica e offrire servizi sempre più innovativi”. Sono concetti che Enav ha abbracciato da tempo, spesso anticipando di anni gli obiettivi europei. Come sulla sostenibilità, per cui il gruppo sarà a impatto climatico zero già dal 2022, in linea con il Piano di sostenibilità 2021-2023 presentato a inizio luglio, con 33 progetti tra digitalizzazione e interoperabilità. O come il “Free route”, sistema che permette agli aerei in sorvolo di seguire rotte dirette, risparmiando carburante ed emissioni. “Enav è una società forte e innovativa anche grazie alla costante sinergia e collaborazione con i nostri stakeholder istituzionali e industriali”, spiegava la presidente Isgrò. Un’azienda, ha aggiunto l’ad Simioni, “costantemente proiettata in avanti, che ha nello sviluppo tecnologico e nelle capacità delle persone due pilastri fondamentali per l’evoluzione sostenibile dello spazio aereo quale risorsa strategica dell’economia italiana”.