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Green pass by Draghi? Coercitivo. L’attacco dei media vicini a Putin

Piovono critiche da Mosca contro il green pass approvato dal governo Draghi. “Misura controversa” e “politiche coercitive”, sentenzia Russia Today, il giornale preferito di Vladimir Putin, ma la bocciatura è trasversale. Ira di Sputnik V tagliato fuori dal certificato verde, l’Ue vuole costruire “una cortina di ferro”

Il green pass? “Una misura controversa”. Pollice verso da Mosca nei confronti della svolta alla lotta al Covid-19 impressa da Mario Draghi. Russia Today (RT), l’emittente governativa russa, dedica un approfondimento al nuovo decreto del governo italiano e non usa i guanti.

“Simile al controverso certificato sanitario introdotto dalla Francia, il Green pass italiano è un documento cartaceo o digitale che mostra se qualcuno ha ricevuto almeno una dose del vaccino Covid, è risultato negativo al test o è guarito dal virus”, si legge nell’homepage del giornale preferito di Vladimir Putin.

L’articolo dà ampio spazio alle rivendicazioni della piazza no-vax: è corredato di una foto delle proteste di piazza a Roma contro il green pass, con la folla di fronte alla polizia in tenuta anti-sommossa. Sotto, un video che immortala la manifestazione di Torino da un utente non identificato su twitter, “Athos”.

Come nella vicina Francia, prosegue il pezzo,  le “politiche coercitive” di Draghi hanno “innescato diverse settimane di protesta”: “In migliaia sono scesi in strada a Roma, Milano, Torino e Napoli alla fine di luglio per esprimere la propria opposizione al pass sanitario”. L’invettiva non finisce qui: “L’Italia e numerosi altri Paesi hanno chiamato in causa alla più trasmissibile variante Delta per giustificare le loro controverse misure di controllo”, sentenzia RT.

L’emittente pubblica non è l’unico media russo vicino al governo che ha acceso i riflettori sul green pass firmato Draghi. Su Sputnik news, altra celebre emittente governativa, la notizia è stata data con grande risalto, insieme a una foto dove campeggia un manifestante con un cartello in mano: “Green pass = ricatto”.

Tra gli argomenti più gettonati con cui viene criticata la misura italiana ed europea per ridurre i contagi c’è l’esclusione del vaccino russo Sputnik V fra i vaccini riconosciuti dall’Ema e dunque dall’Ue. Chi infatti si è fatto iniettare il farmaco made in Russia non può ad oggi ottenere il green pass. È il caso degli abitanti della Repubblica di San Marino, fra i primi ad avviare una campagna di vaccinazione in Europa proprio grazie all’arrivo di alcune migliaia di dosi di Sputnik.

RT dà voce alla protesta contro l’Ue, rilanciata dall’attivissimo canale twitter dell’antidoto russo.“Lo Sputnik V russo ha funzionato estremamente bene a San Marino, aiutando a fermare la pandemia del Covid-19 – riferisce il ministro della Salute Roberto Ciavatta – eppure senza l’approvazione dell’Ue per questo vaccino le persone stanno ora riscontrando problemi a viaggiare”. San Marino, garantisce il ministro della piccola repubblica, sta comunque “lavorando attivamente con le autorità italiane per risolvere il problema”.

Non è la prima volta che il certificato verde finisce nel mirino dei media vicini al Cremlino. Già a marzo, quando a Bruxelles prendevano forma le prime discussioni sul green pass, la Pravda si scagliava contro la nuova misura: “Vuole costruire una cortina di ferro”. Intanto in Russia i contagi continuano a salire, mentre la campagna vaccinale procede a rilento. L’ultimo bollettino dà numeri preoccupanti: 22.320 contagi e 793 morti in un solo giorno.

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