I due leader si incontreranno giovedì a Marsiglia. Rapporti bilaterali e futuro dell’Ue tra i temi (con un occhio a Berlino, dove manca sempre meno alla fine dell’era Merkel)
Il presidente del Consiglio Mario Draghi giovedì sarà a Marsiglia per un incontro bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo riferisce Skytg24. Si tratterà di una cena di lavoro.
L’agenda, si apprende, è ancora da confermare per quanto riguarda i temi da trattare.
Ma l’orizzonte è chiaro: è quello di fine anno, entro quando Roma e Parigi dovrebbero siglare l’atteso Trattato del Quirinale per dare il via a un rapporto più strutturato tra i due Paesi.
Ovviamente ci sarà anche un altro tema nella conversazione tra Draghi e Macron: l’Afghanistan, con il leader francese deciso a sfruttare il quadro attuale per rilanciare l’idea di un maggiore autonomia strategica dell’Unione europea.
In questo senso, nelle scorse settimane Politico si chiedeva se i due leader, sfruttando anche il momento di svolta della Germania che tra un mese andrà alle urne mettendo fine a 16 anni di governo di Angela Merkel, punteranno a un’alleanza più stretta per guidare la prossima fase dell’Unione europea.
A inizio luglio, invece, a Parigi era stato in visita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un appuntamento che segnava “un ulteriore ravvicinamento fra l’Italia e la Francia” come commentava Jean-Pierre Darnis su Formiche.net. Che aggiungeva: “Con l’esecutivo presieduto da Mario Draghi vi è stata un’ulteriore accelerazione che corrisponde anche alla specifica qualità del presidente del Consiglio italiano e alla sua statura internazionale. A questo proposito va ricordato che Parigi si è sempre trovata in sintonia con Draghi nelle sue funzioni di governatore della Banca centrale europea. Non a caso con il governo Draghi insediato la presidenza francese ha poi dato retta a un’antica richiesta italiana, con l’arresto in Francia di una decina di italiani accusati di terrorismo, una decisione che riconosce la validità dell’azione giudiziaria italiana e che offre anche la possibilità di simbolicamente chiudere una pagina di storia molto sofferta”.
Scriveva ancora l’esperto: “Mentre la Germania entrerà a breve in un ciclo elettorale, il rinforzamento del ruolo dell’Italia rappresenta anche una forma di passaggio di testimone per assicurare una continuità europea, il binomio Mattarella-Draghi esprimendo anche una grande forza politica e culturale per i partner europei, Francia in testa. Tra l’altro in un modo magari non aspettato il Brexit si sta rivelando un fattore anche positivo per l’Italia, in quando l’Italia torna a occupare il posto di terzo grande Paese continentale con Francia e Germania”.