Arianespace ha guidato con successo la missione Vega VV19, partita questa notte dalla base spaziale europea nella Guyana francese per portare in orbita cinque minisatelliti cubesat. La missione conferma la presenza europea nella corsa allo spazio e l’affidabilità del lanciatore Made in Italy
“Vorrei congratularmi con tutti i team coinvolti nel successo di questo secondo lancio di Vega del 2021”. Così si è espresso Stéphane Israël, ceo di Arianespace a seguito della buona riuscita della missione Vega VV19. Il vettore (costruito in Italia) gestito da Arianespace è decollato alle 02:47 di questa notte dallo spazioporto europeo della Guyana francese. La missione, la settima del 2021 portata a termine da Arianespace, è durata poco meno di due ore.
LA MISSIONE
Lo scopo principale del lancio di oggi era mettere in orbita il satellite di Airbus Pléiades Neo 4, il secondo dei quattro satelliti della costellazione Pléiades Neo, posizionato un’altitudine di 625 chilometri dalla superficie terrestre, e altri quattro carichi mini satelliti satecube, che si sono separati dal vettore Vega a 551 chilometri. “Con questa missione, Arianespace dimostra ancora una volta la straordinaria versatilità di Vega – ha aggiunto Israël – che si conferma come un pilastro fondamentale per l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio e che consente l’espansione dei benefici dallo spazio alla Terra”.
LA COSTELLAZIONE PLÉIADES NEO
Con una risoluzione di 30 cm, la migliore precisione di geolocalizzazione della categoria e una capacità di rivisitazione due volte al giorno, i quattro satelliti Pléiades Neo aprono nuove possibilità con il massimo della reattività. Il satellite è stato interamente finanziato e prodotto dal suo operatore Airbus. Il Pléiades Neo 4 è stato il 133esimo satellite di Airbus Defence and Space a essere lanciato da Arianespace, e attualmente altri undici satelliti di Airbus attendono di essere inviati in orbita da Arianespace attraverso i lanciatori Vega. In particolare, gli ultimi due satelliti della costellazione Pléiades Neo saranno messi in orbita nel 2022 grazie al vettore di nuova generazione Vega C.
UNA MISSIONE EUROPEA
La missione VV19 del lanciatore leggero europeo Vega è servita anche a rilasciare in orbita quattro piccoli satelliti cubesat, uno per conto di una start-up francese e tre per l’Agenzia spaziale europea (Esa), tra cui l’italiano Ledsat, ideato dai ricercatori dell’università La Sapienza di Roma per studiare le prestazioni di una tecnologia LED per il tracking ottico dei satelliti in orbita bassa. Gli altri progetti dell’Esa sono stati l’ungherese Radcube, ideato per testare alcuni strumenti miniaturizzati per la misurazione delle radiazioni spaziali e del campo magnetico terrestre, e il finlandese Sunstorm, con un innovativo spettrometro per rilevare i raggi X prodotti dalle eruzioni solari. Il quarto cubesat a essere rilasciato dal Vega è stato il Bro-4 della start-up francese Unseenlabs, per fornire servizi di monitoraggio per la sorveglianza marittima.
IL SUCCESSO DI VEGA
Questa nuova missione ha dimostrato le capacità di Vega a trasportare un numero di piccoli satelliti, commerciali o governativi, grazie alle sue elevate prestazioni e alla sua versatilità. Vega, inoltre, è in grado di posizionare le diverse tipologie di veicoli spaziali anche su orbite diverse, in modo da coprire la vasta gamma di applicazioni richieste ai satelliti, dall’osservazione della Terra, alla ricerca scientifica, la difesa e altro ancora. Il programma Vega è il risultato della cooperazione tra dieci paesi europei ed è stato sviluppato in Italia, sotto la guida dell’Esa, con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) quale primo contributore e Avio come capocommessa, responsabile di tutte le operazioni industriali fino al decollo dallo spazioporto europeo.