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No social, yes party. La crociata del partito unico cinese contro gli influencer

Da Pechino è partito l’ordine di eliminare una serie di account su Sina Weibo, il Twitter asiatico, che hanno un notevole numero di follower per paura che possano mobilitare i giovani. L’arresto del popolare cantante pop Kris Wu e gli effetti economici della repressione

Seguendo i passi di Kim Jong Un in Corea del Nord, e la sua guerra contro i popolari cantanti di K-Pop (qui l’articolo di Formiche.net), il governo cinese ha deciso di iniziare una campagna di censura contro personaggi famosi sui social network.

Per bloccare qualsiasi possibilità di esposizione mediatica, prima che diventi un problema reale, da Pechino è partito l’ordine di eliminare una serie di account su Sina Weibo, il Twitter asiatico, che hanno un notevole numero di follower.

Secondo la Bbc, la piattaforma ha comunicato la decisione questa settimana, in seguito alle critiche dei media statali alla “cultura delle celebrità” in rete. Il quotidiano People’s Daily, megafono del Partito Comunista Cinese, ha condannato i social network perché trasformano star dello spettacolo in “individui indegni”. Nell’articolo non è stata nominata nessuna società in particolare, ma la pubblicazione fa parte di una strategia di repressione e critiche contro le imprese digitali in Cina.

I media statali cinesi hanno messo in discussione i canali social seguiti soprattutto dai giovani. Il quotidiano Economic Information Daily è partito all’attacco contro una serie di produttori di videogiochi, accusati di creare dipendenza tra gli adolescenti. Una mossa che ha fatto crollare del 10% i titoli delle aziende Tencent e NetEast. Altre piattaforme nel mirino di Pechino sono Bilibili, Kuashou e Douyin, del gruppo ByteDance, che possiede anche TikTok.

Weibo classifica gli influencer secondo la visibilità delle pubblicazioni e la quantità di follower. L’azienda ha spiegato che la scelta di eliminare alcuni account, molto famosi, è dovuta al “sostegno irrazionale” che alcuni fan dimostrano verso le celebrità.

La repressione cinese non si limita agli avvertimenti. Il popolare cantante pop Kris Wu è stato arrestato il fine settimana con l’accusa di violenza sessuale e di avere ingannato alcune donne per avere rapporti sessuali. L’artista nega tutte le accuse.

Kerry Allen, analista di media in Cina, ha spiegato alla Bbc che l’arresto di Kris è stato seguito dalla chiusura dei fan club associati all’artista. Ugualmente, tutte le sue canzoni sono state rimosse dalle piattaforme digitali.

“C’è una grande preoccupazione nei media cinesi sull’influenza della cultura delle celebrità nei giovani – sostiene Allen -. I funzionari del partito hanno espresso queste inquietudini a inizio anno durante il vertice delle Due sessioni della Cina [….] C’è anche preoccupazione che i fan club si possano mobilitare, fisicamente o in rete, per organizzare proteste in difesa delle loro star preferite”.



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