I due costruttori annunciano tagli alla produzione mondiale fino al 40% a causa della mancanza di semiconduttori. Una crisi strisciante, figlia della pandemia…
La crisi dei semiconduttori fa male alle grandi case automobilistiche. Un vero terremoto per i costruttori di mezzo mondo, alle prese con una carenza di approvvigionamenti con pochi precedenti, che sta costringendo a ripensare numerosi processi per non ritrovarsi con le fabbriche ferme e i piazzali pieni di auto non finite. E, inevitabilmente, a tagliare la produzione.
Tra le cause del chip crunch c’è proprio la pandemia e il fatto che nel 2020 le persone sono state costrette a restare a casa per contenere i rischi di contagio e come conseguenza hanno avviato l’acquisto in massa di dispositivi elettronici. Computer per lo smart working e la didattica a distanza, hanno portato ad un aumento della domanda a fronte di un ridimensionamento dell’offerta, dovuto da una parte alla inevitabile chiusura di alcune fabbriche per i rischi sanitari e dall’altra da una scelta ponderata su previsioni di domanda sbagliate. Il corto circuito era assicurato.
Risultato? Toyota è pronta ad annunciare un taglio della produzione globale del 40%, a causa della sempre più accentuata carenza di semiconduttori per il settore automotive, e le restrizioni legate alla diffusione del coronavirus nelle catene produttive nei Paesi del Sudest asiatico.
Secondo il quotidiano Nikkei, a inizio luglio Toyota prevedeva di costruire circa 900mila autoveicoli, ora ridotti a 500mila unità. di più. L’espansione allarmante del Covid nei paesi del Sudest asiatico ha impedito il regolare approvvigionamento dei pezzi di ricambio per la funzionalità di diversi impianti in Giappone, tra cui la fabbrica di Takaoka, nella prefettura di Aichi, così come numerosi stabilimenti in Nord America, Cina ed Europa.
Ma Toyota è in buona compagnia. Anche la numero due del mercato automobilistico, la tedesca Volkswagen, potrebbe dover tagliare ulteriormente la propria produzione a causa della carenza di semiconduttori. “Al momento”, hanno spiegato da Wolfsburg, “prevediamo che la fornitura di chip nel terzo trimestre sarà molto volatile e ristretta”, ha affermato oggi la casa automobilistica tedesca all’agenzia Reuters. “Non possiamo escludere ulteriori modifiche alla produzione”. La casa automobilistica ha, però, detto di aspettarsi che la situazione migliori entro la fine dell’anno, mirando a compensare il più possibile le carenze di produzione nella seconda metà. Ahi, il chip.