Skip to main content

Così cambia il combattimento aereo. I progetti del Pentagono

Negli Stati Uniti prosegue senza clamore e con pochi dettagli il progetto per il velivolo di sesta generazione (Ngad). Sono impegnate Air Foce e Navy, per una rivoluzione già in fase di progettazione, molto digitale e con già un prototipo in volo…

Sarà più di un salto generazionale quello che ci porterà nel futuro del combattimento aereo. Tra intelligenza artificiale, Big data e guida autonoma, i velivoli militari saranno “sistemi di sistemi”, ben oltre il concetto di “piattaforma” su cui caricare le più avanzate tecnologie. Questo perché lo sviluppo dei velivoli partirà proprio dalle più avanzate tecnologie, fulcro dell’evoluzione sin dalla iniziale progettazione.

Un’indicazione in tal senso è arrivata, ancora una volta, da oltreoceano. Il vice ammiraglio Dean Peters è il comandante del Naval Air Systems Command, struttura che si occupa di sovrintendere la ricerca e sviluppo in campo aereo per la Marina militare degli Stati Uniti. Come racconta DefenseOne, ha partecipato di recente alla convention della Navy League dal titolo “Sea-air-space”, già sufficiente a indicare la prospettiva multi-dominio per la Forza armata (e per il Pentagono tutto). Peters ha parlato del “Next generation air dominance”, anche noto con l’acronimo Ngad.

È il progetto americano per il velivolo di sesta generazione, svelato con pochissimi dettagli ad agosto dello scorso anno dalla US Navy, quando il capo delle acquisizioni James Geurts comunicò la creazione di un apposito ufficio dedicato a studiare ipotesi di sviluppo e acquisto, senza aggiungere altro. Poi, un mese dopo, a settembre, è stata la US Air Force a sorprendere ancora di più. Mentre il Vecchio continente discuteva sui due progetti alternativi per il velivolo di sesta generazione (tra Tempest e Fcas), il capo delle acquisizioni dell’Aeronautica americana Will Roper svelava che un prototipo di velivolo di sesta generazione aveva già compiuto test in volo. Il progetto, notava, “è già arrivato lontano” grazie ad attività di progettazione e test nel “mondo digitale”. Trattasi dell’avveniristica “Digital acquisition” su cui il Pentagono lavora da tempo (qui l’approfondimento di Stefano Cont da Washington), che sfrutta realtà aumentata e algoritmi di Ia per velocizzare la delicata fase di test. Il tutto si traduce in progressi molto concreti. “Il dimostratore in scala reale ha già volato nel mondo fisico e ha già battuto molti record nel farlo”, aggiungeva Roper.

Lo stesso approccio all’innovazione accompagnerà il progetto Ngad in tutta la sua evoluzione. Rispetto alle generazioni precedenti, cambia l’approccio allo sviluppo: “Invece di scegliere una piattaforma e poi capire come incastrarci sopra le tecnologie abilitanti, inizieremo con le tecnologie abilitanti e le renderemo criteri di riferimento per come il velivolo potrà essere nel suo complesso”, ha spiegato ora il vice ammiraglio Peters.

Per la Marina l’esigenza riguarda il futuro rimpiazzo degli F/A-18 Super Hornet, i bimotori imbarcati realizzati da Boeing. Per l’Aeronautica si tratterà di sostituire i caccia di quarta generazione e mezzo F-22 “a partire dagli anni 2030”, ha spiegato a maggio scorso il generale Charles Q. Brown Jr., capo di Stato maggiore dell’Air Force, illustrando un piano che prevede nell’F-35 e nel Ngad la colonna portante del combattimento aereo americano. Il Ngad, ha aggiunto, sarà “il caccia da superiorità aerea del futuro”. La rivoluzione è nel “come lo costruiamo”, ricorrendo agli aspetti digitali che permettono di valutare innumerevoli opzioni in tempi relativamente brevi. Per quanto riguarda la condivisione del progetto tra le due Forze armate, “vi posso dire che – ha detto Dean Peters – sebbene il programma della Marina sia differente da quello dell’Aeronautica, c’è un’integrazione molto stretta su ciò che la piattaforma diventerà”. Anche perché è tutta l’Usaf a procedere verso una rilevante modernizzazione. Accanto al Ngad ci sono il bombardiere stealth B-21 e il drone spaziale X-37, più avanti in termini di sviluppo ma espressione dello stesso livello d’ambizione.



×

Iscriviti alla newsletter