Ripartono i corsi del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, fondato con il patrocinio di Francesco Cossiga e ormai un riferimento per gli Studi sulla sicurezza in Italia. Il direttore Mario Caligiuri: “servono nuovi specialisti”. Tutti i dettagli
L’intelligence torna in cattedra. Da diversi anni ormai, nello spirito della riforma 124 del 2007, che ha aperto il mondo degli 007 alla società civile affiancando alla “cultura della segretezza” una “cultura della sicurezza”, le università italiane hanno spalancato le porte alla conoscenza del lavoro dei Servizi segreti e più in generale della sicurezza nazionale.
Quello stesso anno l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha battezzato il primo Master in intelligence di un ateneo italiano, l’Università della Calabria. L’università fondata da Beniamino Andreatta che, ha ricordato ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi durante una commemorazione a Bologna del politico trentino, segnalò l’attuale premier per una cattedra agli inizi della sua carriera da docente. Riaprono oggi i battenti del Master in Intelligence, fa sapere l’ateneo, e come nelle precedenti edizioni si prevede un parterre d’eccezione.
Sarà animato ancora una volta dal professor Mario Caligiuri, tra i massimi esperti di intelligence in Italia e un pioniere degli studi sulla sicurezza. Tanti i nomi degli ospiti che in questi anni si sono succeduti su quella cattedra. Anche durante la pandemia, in modalità online. Economisti come Paolo Savona e Giulio Tremonti, direttori dei Servizi come l’attuale Autorità delegata Franco Gabrielli e l’ex vice direttore del Dis Roberto Baldoni, studiosi di politica estera come Lucio Caracciolo e Carlo Jean, magistrati del calibro di Nicola Gratteri e Giuseppe Pignatone. Per le domande di ammissione, si legge sul sito dell’UniCal, la scadenza è il prossimo 30 ottobre, e le lezioni saranno tutte in modalità online.
Per partecipare occorre presentare domanda online sul sito dell’Università della Calabria seguendo la guida alla compilazione. Al termine del ciclo delle lezioni, è previsto un Laboratorio di Cyber intelligence che si svilupperà in 5 giornate consecutive (da lunedì a venerdì) con lo svolgimento di seminari e laboratori, d’intesa anche con NTT Data e il Dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università della Calabria. Inoltre, fanno sapere dall’università, sarà necessario svolgere 300 ore di stages in strutture convenzionate che nelle precedenti edizioni si sono tenute presso istituzioni pubbliche e società private, tra le quali ENI, ENEL, Sky ed NTT Data.
“L’undicesima edizione del Master in Intelligence dell’Universita della Calabria, il primo ad essere attivato in un ateneo pubblico nel nostro Paese grazie allo stimolo di Francesco Cossiga, si inaugura con un convegno su “Enrico Mattei e l’intelligence” il prossimo 27 novembre 2021. Quest’anno abbiamo ulteriormente rafforzato il percorso formativo per disegnare l’intelligence come area di frontiera della conoscenza”, spiega il prof. Caligiuri, direttore del Master (a disposizione per chiarimenti: al ellulare 337 980189 oppure alla mail mario.caligiuri@unical.it).
“L’intelligence, infatti, è una competenza sempre più richiesta nel settore privato mentre diventa sempre più indispensabile nel settore pubblico, poiché, in entrambi i casi, il concetto di sicurezza si modifica e si amplia costantemente e spesso imprevedibilmente, come negli ultimi vent’anni hanno dimostrato terrorismo e pandemie. A livello pubblico, gli operatori di intelligence operano nelle forze di polizia, che hanno rappresentato finora il privilegiato bacino di reclutamento delle Agenzie di intelligence. Le nostre forze di polizia sono tra le più attrezzate al mondo, per sostenere l’urto della criminalità e del terrorismo, in quanto, vista la storia recente del nostro Paese, sono state sviluppate legislazioni mirate e competenze specifiche a livello di magistrati e operatori della sicurezza. Mi sembra però necessario affinare ancora di più gli strumenti legislativi e formare ulteriori specialisti per fronteggiare scenari sempre più indefinibili ed inediti”.