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5G, una trasformazione da 400 miliardi. Il report Tim

Secondo il rapporto del Centro studi Tim il 5G genererà un contributo positivo sul Pil italiano pari a 393 miliardi di euro nel periodo 2021-2040. Ecco come sta entrando nella nostra vita, cosa vuol dire e che impatti ha sulla nostra economia

A che punto siamo in Europa e nel mondo con la diffusione del 5G? Quanto questo potrà contribuire alla crescita del Pil e cosa potrà fare nei differenti settori? Ma soprattutto, perché è errato parlare di evoluzione.  A rispondere a questi e altri interrogativi Smart Italy 5G, il primo rapporto del Centro studi Tim sul 5G presentato alla stampa questa mattina. Un numero su tutti: il 5G genererà un contributo positivo sul Pil italiano pari a 393 miliardi di euro nel periodo 2021-2040.

“Riteniamo che il 5G possa contribuire a rendere l’Italia più digitale, più sostenibile, più efficiente e quindi più smart”. A spiegare da cosa nasce il titolo dello studio è stato Carlo Nardello (in foto), chief strategy, business development & transformation officer Tim che ha parlato di “vera rivoluzione” rispetto alle generazioni mobili che si sono succedute negli ultimi 40 anni: “Il 5G rappresenta veramente una rivoluzione. Perché sta migliorando le prestazioni sotto tutti i punti di vista. Quello che oggi vogliamo comprendere è come il 5G, che sta entrando nella nostra vita, sta cambiando le nostre attività. Cosa vuol dire e che impatti ha sul Pil e nelle varie aree. L’evento del 5G avviene tra l’altro in un momento particolare della storia, in un periodo di migrazione verso il post pandemia, ma soprattutto verso un’Italia sempre più digitale, una transizione che potrà realizzarsi se si diffonderà l’uso delle soluzioni basate su banda ultra larga, cloud, internet e appunto 5G”, ha spiegato Nardello.

LO STUDIO

Il rapporto passa in rassegna le principali caratteristiche del 5G, sotto il profilo delle performance garantite, dei servizi abilitati, delle frequenze utilizzate e delle tempistiche di sviluppo, per poi calcolare il contributo che la diffusione del 5G avrà sul Pil dell’Italia nel periodo 2021-2040, utilizzando la stessa metodologia adottata per analoghe valutazioni su altri grandi paesi dalla Gsma (l’Associazione globale degli operatori di telecomunicazioni mobili). In particolare lo studio di Tim approfondisce i benefici che la diffusione del 5G produrrà in termini di risparmi economici o incrementi di produttività su una serie di settori economici come la sanità, la manifattura, l’ambiente, l’automotive, la logistica, i servizi di utility.

COSA (NON) È IL 5G

Per spiegare cos’è la quinta generazione, Stefano Siragusa, chief revenue officer Tim, è partito da cosa non è. “Molti credono si tratti di una evoluzione di qualcosa. In realtà è una trasformazione perché non riguarda solo la telefonia mobile, ma anche quella fissa, e tutte e due insieme. Porterà un ibrido tra fisso e mobile, renderà il tutto connesso. Credete che ci permetterà di fare meglio alcune cose? In realtà ci permetterà di fare altro, dal punta di vista umano, sociale e comportamentale. È la vera tecnologia di questa epoca che ci permette di trasformare non solo il Paese ma anche le altre tecnologie”.
Al momento si tratterebbe però solo dei primi bagliori: “Le implicazioni più forti, come quelle sulla socialità, e l’esito finale del processo di trasformazione, e non di evoluzione, del 5G dal punto di vista sociale e umano le andremo a comprendere insieme nei prossimi mesi. Si tratta di scoperte che faremo insieme come cittadini, come professionisti e come leader del settore in Italia”, ha aggiunto Siragusa.

LA TRASFORMAZIONE 

Ma perché e in cosa il 5G è trasformativo? Velocità di trasmissione, risposte in tempo reale (latenza), utilizzo in mobilità ed elevato numero di dispositivi connessi (densità) sono le caratteristiche principali. “Parlare di densità, latenza e velocità e dire che andiamo a moltiplicare o dividere per un fattore di dieci, cento o mille, vuol dire accorciare spazio e tempo.
Velocità dieci/venti volte superiori, per ora, e latenza dieci/venti volte più bassa mettono in crisi i nostri bisogni di spazio e tempo, e questo crea nuovi concetti di business. Poter utilizzare spazio e tempo permette di essere più efficienti dal punto di vista energetico, garantire maggior sicurezza, e mobilità delle cose, delle idee, dei contenuti e delle emozioni”, ha spiegato Siragusa.

A CHE PUNTO SIAMO

Secondo dati riferiti a giugno 2021 il 5G è commercializzato in 25 Paesi dell’Unione Europea su 27 e l’Italia è uno dei primi ad aver “acceso” le antenne nel corso dell’estate del 2019. E in merito ai ritardi nella sua diffusione: “L’adoption è stata lenta in tutta Europa. Il traffico dati 5g in Italia è in forte crescita e confidiamo in un incremento nella seconda parte dell’anno quando tutti i produttori inizieranno a lanciare prodotti 5G”, ha specificato Siragusa.

LE CARATTERISTICHE

Con il 5G è possibile scaricare dati ad una velocità di trasmissione fino a 10 volte superiore al 4G (20 Gbps, a fronte di 2 Gbps del 4G). Anche i tempi di risposta (latenza) sono particolarmente ridotti, passando da 10-50 millisecondi del 4G ad 1-4 millisecondi del 5G, aumentando in tal modo l’interattività, fino a 10 volte. La densità di oggetti connessi potrà arrivare fino a 1 milione di dispositivi per chilometro quadrato, ovvero un numero 10 volte superiore rispetto alla tecnologia 4G. Altro aspetto rilevante è la sicurezza del dato, grazie a protocolli evoluti che consentono una migliore autenticazione dell’utente e una crittografia più robusta rispetto al 4G. Il 5G raggiunge infine una maggiore efficienza energetica, legata ai sistemi di risparmio adottati nei siti radiomobili che garantiscono un minore consumo di energia nei momenti di minor utilizzo della rete.

I NUMERI 

L’impatto del 5G sul Pil è rilevante perché la sua diffusione produrrà vantaggi in tutti i settori economici in cui sarà applicato. Secondo il Centro Studi Tim il 5G genererà un contributo positivo sul Pil italiano pari a 393 miliardi di euro nel periodo 2021-2040. In particolare, 160 miliardi saranno generati dai servizi per le persone (componente human) e i restanti 233 miliardi dai servizi realizzati con l’Internet of Things (oggetti connessi). Se si considera il decennio in corso 2020-2030, il contributo sarà di circa 78 miliardi.

L’IMPATTO SUI SETTORI ECONOMICI

Manifattura, logistica e telemedicina prima di tutti. Ma non solo. Ecco i settori economici che beneficeranno maggiormente di questa trasformazione.

SANITÀ

Il 5G offrirà la grande opportunità per la trasformazione digitale della sanità. Tra i principali casi d’uso già sperimentati spiccano la telechirurgia, l’ambulanza connessa, il telemonitoraggio strumentalmente assistito e il teleconsulto in alta definizione. Secondo l’analisi condotta dal Centro studi Tim l’introduzione del 5G nei servizi sanitari permetterà al Paese di conseguire benefici economici di circa 1 miliardo di euro l’anno a partire dal 2025, di cui 150 milioni di contenimento costi per prevenzione, 790 milioni di risparmi sul monitoraggio clinico, 32 milioni di risparmi sulle polizze e circa 4 milioni di maggiore efficienza ed efficacia nelle spese di ricerca e sviluppo farmaceutico.

SETTORE MANIFATTURIERO

L’introduzione del 5G nella filiera della manifattura italiana incrementerà invece la produttività del settore fino al 1% l’anno, generando una crescita del valore aggiunto fino a 2,5 miliardi l’anno a partire dal 2025. Inoltre, secondo il sondaggio realizzato da Swg per Operazione Risorgimento Digitale, circa il 70% delle aziende manifatturiere valuta positivamente l’introduzione del 5G nei processi produttivi italiani. La diffusione del 5G nell’industria manifatturiera italiana abiliterà nuove soluzioni di smart manufacturing tra cui sistemi industriali di automazione e controllo (es. controllo da remoto di Robot e veicoli a guida autonoma), sistemi di pianificazione e progettazione che simulano processi industriali o a supporto del training (virtual manufacturing, e-learning), applicazioni per la raccolta e il monitoraggio dei dati (Data Sensor come smart sensor, product monitoring, videosorveglianza), tecnologie di manufacturing e raccolta dati prodotti (Supply Chain come tracciamento dei prodotti nella catena del valore, stampanti 3D).

AMBIENTE

Importanti anche i benefici per l’ambiente, grazie alla capacità di monitorare il ciclo di generazione e raccolta dei rifiuti: il 5G ne ridurrà la produzione infatti dell’1%, con un risparmio economico di circa 106 milioni l’anno dal 2025.

AUTOMOTIVE

Per il settore automotive il 5G produrrà benefici complessivi di circa 3,2 miliardi di euro l’anno a partire dal 2025. L’introduzione del 5G permetterà sia di migliorare i processi produttivi, potenziando l’automazione delle fabbriche, sia di arricchire la dotazione delle auto circolanti con connessioni più potenti e distribuite, abilitando nuovi scenari d’uso come l’auto a guida autonoma o guidata da remoto, e migliorando scenari già presenti come l’intrattenimento multimediale a bordo. Il beneficio economico per i costruttori in Italia sarà di circa 920 milioni di euro l’anno dal 2025. La disponibilità del 5G negli impianti produttivi incrementerà la sincronizzazione di ciascuna fase del processo produttivo, generando risparmi economici per l’industria italiana di circa 222 milioni di euro l’anno dal 2025. E per gli utilizzatori di auto connesse? Il 5G migliorerà alcuni servizi di gestione come il monitoraggio da remoto e la localizzazione, con risparmi energetici stimabili complessivamente in circa 1 miliardo di euro l’anno.

SMART CITY E SMART MOBILITY

Anche le amministrazioni possono beneficiare delle potenzialità del 5G nell’ambito dei progetti Smart City e Mobility. Ad esempio accedendo ai dati aggregati, trasmessi dai sensori sulle auto connesse e dai siti fissi e mobili utilizzati per monitorare la densità del traffico e determinare la velocità media sulle strade. Ciò consente di ottimizzare la gestione del flusso automobilistico (regolando i semafori) e, nel lungo periodo, di incrementare il livello di sicurezza sulle strade con benefici complessivi di circa 986 milioni di euro l’anno a partire dal 2025.

LOGISTICA E TRASPORTI

Nel settore della logistica e dei trasporti sono attesi 500 milioni di euro nel 2025 e circa un miliardo di euro nel 2030. L’introduzione del 5G potenzierà casi d’uso esistenti abilitandone ulteriori, come i nuovi mezzi di trasporti tra cui droni e veicoli a guida autonoma, diagnostica remota e manutenzione predittiva, microgestione di magazzini tramite sensori distribuiti, automazione delle aree portuali e degli interporti.

UTILITIES

Nel settore delle utilities i benefici del 5G derivano dalla maggiore diffusione di contatori intelligenti che forniscono informazioni e dati di uso sui consumi dei clienti in tempo reale. Le stime di Tim indicano che i benefici strategici per elettricità e gas legati agli smart meter porteranno un vantaggio annuo complessivo di oltre 160 milioni dal 2025. I risparmi operativi legati al 5G sono stimati in Italia a circa 580 milioni di euro l’anno dal 2025. L’implementazione del sistema di smart metering 5G su tutta la catena di gestione delle risorse idriche può portare le perdite al limite fisiologico (10%), con oltre 700 milioni di euro annuo di beneficio annuale per la filiera. Per quanto riguarda i consumatori finali, la comunicazione dei dati in tempo reale consentirà di acquisire una maggiore consapevolezza dei propri consumi, che può portare ad un risparmio energetico di circa il 10% per quanto riguarda energia elettrica e gas, con un beneficio complessivo di 620 milioni di euro annui in Italia dal 2025.


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