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Pubblico e privato nel nome degli investimenti. La ricetta del D20

Chiusa la due giorni del D20 Long-Term Investors Club, il pool di di investitori esteri di lungo periodo che si è riunito a Roma. Sccannapieco, ad di Cdp: allineare il più possibile le policy di finanziamento e aiutare la Pubblica amministrazione a preparare progetti

L’ora degli investimenti, delle infrastrutture e della sostenibilità. In una parola, crescita e lavoro. Un forte impulso agli investimenti in infrastrutture sostenibili, di qualità e digitali in una prospettiva di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per accompagnare e rafforzare la ripresa economica mondiale post Covid-19, anche alla luce delle sfide ambientali. È questo, infatti, il principale messaggio emerso dalla due giorni di lavori del D20 Long-Term Investors Club (D20-LTIC), il Club internazionale degli investitori di lungo periodo che si è riunito a Roma e che la presidenza italiana del G20 ha riconosciuto quale controparte cruciale sui temi degli investimenti di lungo periodo.

Creato nel 2009 da Banca Europea per gli Investimenti, Cassa Depositi e Prestiti, Caisse des dépôts et consignations e Kreditanstalt für Wiederaufbau, il D20-LTIC riunisce oggi investitori istituzionali di lungo periodo da tutto il mondo che complessivamente contano attivi per oltre 5.400 miliardi di dollari (4.600 miliardi di euro), ossia quasi l’8% del Pil dei Paesi del G20.

Alla conferenza odierna Financing Infrastructure for the Recovery: The Role of Public-Private Cooperation to Ensure a Long-Term Sustainable Growth hanno partecipato, fra gli altri, il Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari Paolo Gentiloni, il ministro dell’Economia Daniele Franco, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, la ministra delle Finanze indonesiana Sri Mulyani Indrawati, il Presidente del D20-LTIC e della Banca Europea degli Investimenti Werner Hoyer, il segretario Generale dell’Ocse Mathias Cormann, la presidente B20 Emma Marcegaglia, il presidente della Task Force sulle infrastrutture del T20 Francesco Profumo, il presidente e l’amministratore delegato di Cdp Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco.

Il D20-LTIC, coordinato dalla stessa Cassa Depositi e Prestiti, ha approvato il D20 Statement 2021, il principale documento con cui il Club degli investitori di lungo termine contribuirà concretamente alle conclusioni della prossima riunione ministeriale del G20 delle Finanze, sottoponendo una serie di idee e raccomandazioni volte a incrementare le possibilità di investimento e co-investimento in infrastrutture sostenibili da parte degli Istituti Nazionali di Promozione (come Cdp e le sue omologhe), delle Banche Multilaterali (come Bei) e degli investitori privati. La conferenza ha poi permesso di riunire per la prima volta gli investitori di lungo termine (D20-LTIC), il settore privato (B20) e i Think Tank (T20) per discutere di cooperazione pubblico-privata in ambito infrastrutturale, sottoscrivendo anche un Joint Statement che contiene una serie di raccomandazioni comuni per i governi del G20.

Ovviamente non era possibile non pensare al Pnrr italiano e al Recovery Fund, che proprio sugli investimenti punta tutto. Usare efficientemente le risorse messe in campo con NextGenEu richiede “un piano solido, serve lavorare assieme alle istituzioni europee, serve un approccio comune”, ha affermato Scannapieco. Bisogna “allineare il più possibile le policy di finanziamento” e “aiutare la Pubblica amministrazione a preparare progetti: è una sfida in Italia ma non solo. Spesso quello che manca non sono le risorse ma le competenze e le capacità di preparare i progetti”. Mentre un elemento rilevante del tema del finanziamento è anche quello di come allocare al meglio la ripartizione dei rischi tra pubblico e privato”.

Ancora, occorre “sostenere la crescita, e a livello Ue si è verificato un cambio di atteggiamento: sono state messe in campo misure senza precedenti” ha detto ancora il ceo di Cdp. “Ma ci sono due aspetti chiave, uno è la competitività, che richiama aspetti come la digitalizzazione, l’altro è sulle infrastrutture e sul fatto che in Europa si sta creando un problema di invecchiamento, molte sono state costruite nel dopoguerra, con materiali che hanno completato il loro ciclo di vita”.

Secondo Werner Hoyer “durante il vertice del D20-LTIC, che riunisce le principali istituzioni finanziarie con mandato pubblico, abbiamo sottolineato la necessità di accelerare e aumentare gli investimenti, in particolare nelle infrastrutture e nel clima, per garantire una solida ripresa dall’emergenza Covid-19 e una transizione verde e sostenibile. La crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia ci ha mostrato che non raggiungeremo gli obiettivi climatici imposti con le tecnologie che abbiamo a disposizione ad oggi. Dobbiamo investire in innovazioni radicali, e dobbiamo rendere accessibili tecnologie pulite ai paesi in via di sviluppo. Non possiamo più aspettare. Dobbiamo essere coraggiosi, ambiziosi e agire ora. Raramente il coordinamento delle politiche globali è stato così importante. Lavorando insieme, in partnership come oggi al vertice D20-LTIC e in linea con la Presidenza Italiana del G20, possiamo fare la differenza”.

Infine, secondo il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini “il D20-LTIC è oggi un punto di riferimento economico e sociale di livello globale. Il Summit 2021 che Cdp ha l’onore di ospitare a Roma, in linea con la presidenza italiana del G20 e insieme a partner di altissimo livello, è un’importante occasione di confronto internazionale anche su come il programma Next Generation Eu si tradurrà in investimenti concreti. La collaborazione tra pubblico e privato, sostenuta dagli investitori istituzionali come Cdp, avrà un ruolo cruciale nel ridurre il divario globale tra gli investimenti infrastrutturali già allocati e quelli necessari per rispettare gli obiettivi di neutralità climatica e di sviluppo sostenibile. In quest’ottica, gli investitori di lungo termine, il settore privato e i think tank si sono uniti per sostenere le iniziative dei governi del G20 e per contribuire concretamente al miglioramento degli investimenti nelle infrastrutture fisiche e digitali”.

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