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Le innovazioni tecnologiche della Cina ai vertici del pianeta

La Cina ha continuato i progressi compiuti lo scorso anno, passando dal 14° posto nel 2020 al 12° nel mondo, e rimane l’unica economia a reddito medio tra le prime 30. Dal 2013, la classifica del Global Innovation Index della Cina è aumentata costantemente per nove anni consecutivi. L’analisi di Giancarlo Elia Valori

Negli ultimi anni, l’innovazione scientifica e tecnologica della Repubblica Popolare della Cina ha fatto grandi progressi e la forza del Paese ha continuato ad aumentare. Tuttavia, vale la pena notare che anche l’ambiente interno ed esterno dello sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica cinese ha subito profondi cambiamenti e devono essere apportati adeguamenti tempestivi in termini di obiettività, strategie e struttura dei compiti. Tra questi, il rafforzamento della ricerca di base è un aspetto estremamente importante quale supporto per l’autosufficienza tecnologica di alto livello.

Quale indicatore per valutare le capacità di innovazione di varie economie si ha come punto di riferimento – per i governi di vari Stati onde assumere decisioni economiche – il Global Innovation Index pubblicato lo scorso 20 settembre: una classifica annuale dei Paesi in base alla loro capacità e successo nell’innovazione. L’indice è pubblicato: da Cornell University (Ithaca, Stato di New York), Institut européen d’administration des affaires (Fontainebleau, Singapore, Abu Dhabi, San Francisco) e World Intellectual Property Organization (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale: agenzia specializzate dell’Onu), in collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni,

La Cina ha continuato i progressi compiuti lo scorso anno, passando dal 14° posto nel 2020 al 12° nel mondo, e rimane l’unica economia a reddito medio tra le prime 30. Dal 2013, la classifica del GII della Cina è aumentata costantemente per nove anni consecutivi.

Inoltre, nella classifica globale delle “migliori tecnologie”, la Cina ha 19 gruppi tecnologici leader a livello mondiale, di cui Shenzhen-Hong Kong-Guangzhou e Pechino, rispettivamente al secondo e terzo posto. Le classifiche di Pechino (n. 3), Shanghai (n. 8), Nanchino (n. 18), Hangzhou (n. 21) e Wuhan (n. 25) sono tutte aumentate e, rispetto al gruppo di città tecnologiche mondiali.

Il GII si basa su una raccolta di 81 indicatori del settore pubblico e privato internazionale. Il GII 2021 è calcolato sulla base della media dei due sottoindici di input e output di innovazione, inclusi istituzioni, capitale umano e ricerca, infrastrutture , maturità del mercato.

Ci sono diversi aspetti della maturità aziendale, della conoscenza e della produzione tecnologica e creativa.
Il rapporto mostra che con il Covid-19, che ha causato numerose vittime e perdite economiche, i governi e le aziende in molte parti del mondo hanno aumentato i loro investimenti nell’innovazione, dimostrando che le persone sono sempre più consapevoli che nuove idee siano essenziali per superare l’epidemia e garantire un’era successiva di crescita economica.

Nel 2020, la produzione scientifica, la spesa in ricerca e sviluppo, le applicazioni di proprietà intellettuale e le transazioni di capitale di rischio sono continuate a crescere sulla base della forte performance precedente. Vale la pena notare che, rispetto alle precedenti recessioni, la spesa in ricerca e sviluppo ha mostrato una maggiore resilienza durante la recessione economica legata all’epidemia.

Dai dati della classifica del GII, riguardo alla Cina – per il periodo di triennale 2019-2021 si può vedere che quest’anno l’output dell’innovazione cinese è migliore dell’input. Quest’anno, l’investimento nell’innovazione della Cina è al 25° posto, superiore al 2020 e al 2019; ed in termini di produzione di innovazione, la Cina è al 7° posto.

In termini di sottoindici, dal punto di vista dell’input di innovazione, il commercio cinese, la concorrenza, le dimensioni del mercato e i ricercatori nel complesso, sono tra le principali categorie di indicatori nella posizione di leader mondiale fra scienze matematiche, promozione di società formative, diversificazione dell’industria nazionale, spesa media delle società di ricerca e sviluppo, punteggio medio delle prime tre università, sviluppo di gruppi industriali, formazione di capitale totale in percentuale del PIL, finanziamento aziendale, ecc.

Dal punto di vista dell’output dell’innovazione, i vantaggi della Cina sono concentrati nelle risorse immateriali, nella creazione e nell’influenza della conoscenza. Tra questi, le domande di brevetti e marchi nazionali e la proporzione delle esportazioni di prodotti creativi nel commercio totale e altri sottoindici hanno raggiunto la leadership globale.
Nel 2021, l’ampio indice di diffusione della conoscenza ha compiuto progressi significativi, in particolare l’indice segmentato della proporzione del reddito da proprietà intellettuale nel commercio totale, mostra che la Cina si sta gradualmente trasformando da un importante Paese di introduzione della proprietà intellettuale esterna a un importante Paese di creazione di proprietà interna.

Durante l’annuale Boao Forum for Asia Annual Conference 2021, Liu Hua, direttore dell’Ufficio cinese della Wipo, ha dichiarato in un’intervista esclusiva con China Business News che già secondo il GII 2020, un certo numero di economie asiatiche – in particolare Cina, India, Filippine e Vietnam – hanno compiuto progressi significativi nelle classifiche dell’innovazione, anno dopo anno, e le aree principali dell’innovazione si sono gradualmente spostate verso Oriente, il che dimostra la vitalità dell’ecosistema dell’innovazione asiatico.

Secondo Liu Hua, la Cina è cresciuta rapidamente nella protezione della proprietà intellettuale e vi sta prestando sempre più attenzione. Egli ha affermato che il XIV Piano quinquennale 2021-2015 menziona l’attuazione della strategia di rafforzamento del Paese con i diritti di proprietà intellettuale.

Ad esempio, tra i venti principali indicatori di sviluppo economico e sociale, tre sono relativi all’innovazione e alla creazione e diritti di proprietà intellettuale. La Wipo apprezza i risultati della Cina nella protezione dei diritti di proprietà intellettuale ed è molto ottimista sulle prospettive della Cina per l’attuazione della strategia di rafforzamento del Paese con i diritti di proprietà intellettuale.

Zhang Mizhi dello Shanghai Institute of Science ha dichiarato che la Cina ha assunto un ruolo guida nella realizzazione dell’innovazione tecnologica e della ripresa economica durante il periodo del Covin-19 e ha colto l’opportunità di innovazione e sviluppo nell’era post-epidemia.

Dal punto di vista degli indicatori specifici, l’aumento complessivo dell’indicatore di primo livello della produzione di conoscenza e tecnologia è aumentato da 55,1 nel 2020 a 58,5 nel 2021. Tra questi, la percentuale di esportazioni di prodotti ad alta tecnologia è balzata direttamente al primo posto al mondo.

Inoltre, per quanto riguarda il mercato, la maturità ed il rapido sviluppo della costruzione di infrastrutture, rispetto ad Europa e a Stati Uniti d’America – che sono ancora condizionati dall’epidemia – la Cina sta avvantaggiandosi nella costruzione e nello sviluppo economico.

Dietro l’aumento dell’indice di innovazione v’è l’edificazione di politiche scientifiche e tecnologiche e di sistemi di innovazione.

Nel periodo del XIV Piano quinquennale 2021-2025 l’innovazione scientifica e tecnologica è stata posta in una posizione estremamente importante. Secondo il Piano la Cina formulerà e attuerà un progetto d’azione decennale per la ricerca di base, concentrandosi sullo spiegamento di una serie di centri di ricerca. La proporzione dei finanziamenti per la ricerca di base rispetto ai finanziamenti per la R&S è stata aumentata a oltre l’8%.
Di recente, la XXX Sessione del Comitato Permanente del XIII Congresso Nazionale del Popolo ha esaminato la legge sul progresso scientifico e tecnologico.

La revisione della legge sul progresso della scienza e della tecnologia evidenzia il rafforzamento delle forze scientifiche e tecnologiche strategiche nazionali e promuove la ricerca tecnologica di base. Il progetto chiarisce l’istituzione e il rafforzamento di una forza scientifica e tecnologica strategica con laboratori nazionali, istituti di R&S scientifici e tecnologici, università di ricerca di alto livello e importanti imprese quali componenti fondamentali.
Perfezionando le tecnologie chiave di base sotto le condizioni di un’economia di mercato socialista e di un nuovo tipo di sistema nazionale, si è in grado di organizzare e attuare rilevanti compiti scientifici e tecnologici che riflettano le esigenze strategiche del Paese.

Chen Qiang, professore della School of Economics and Management dell’Università Tongji di Shanghai, nonché direttore esecutivo dello Shanghai Industrial Innovation Ecosystem Research Center, ha dichiarato al China Business News che negli ultimi anni l’innovazione scientifica e tecnologica cinese ha continuato ad aumentare. Tuttavia, vale la pena notare che anche l’ambiente interno ed esterno dello sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica ha subito profondi cambiamenti e che saranno apportati adeguamenti tempestivi in termini di obiettivi, riguardo strategie e struttura ed assegnamento dei compiti. Tra questi, il rafforzamento della ricerca di base è un aspetto estremamente importante per l’autosufficienza tecnologica di alto livello, in maniera da non dipendere da secondi.

Parlando del GII di quest’anno, il direttore generale della Wipo, in singaporiano Daren Tang, ha dichiarato: “Il GII di quest’anno ci ha mostrato che, nonostante l’enorme impatto del Covid-19 riguardo a vite umane e mezzi di sussistenza, molti settori hanno mostrato una straordinaria capacità di recupero, specialmente quelli che si concentrano sul digitale, tecnologia e innovazione”.

Sotto la pesante cappa epidemica, l’economia digitale cinese si è sviluppata rapidamente e sono emersi molti nuovi formati e modelli.

L’Ufficio di Statistica di Pechino c’illustra che la produzione e gli investimenti nell’industria high-tech cinesi sono cresciuti rapidamente. Dai recenti gennaio ad agosto, il valore aggiunto della produzione ad alta tecnologia è aumentato in media del 13,1% in due anni e i relativi investimenti sono aumentati in media del 17% in due anni, mantenendo entrambi una crescita costante. Inoltre lo sviluppo delle moderne industrie di servizi, quali l’informazione, è relativamente buono.

Ad una conferenza stampa di giorni fa dell’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato, Xiao Yaqing, ministro dell’Industria e della tecnologia dell’informazione, ha risposto alle domande sull’economia digitale e ha affermato ch’essa si sta sviluppando molto rapidamente. E lo fa in termini di costruzione di nuove infrastrutture, come la più grande rete in fibra ottica 4G del mondo. E a fine agosto, c’erano quasi 420 milioni di connessioni di terminali 5G.
In termini di sviluppo dell’industria dell’informazione elettronica e delle comunicazioni, a partire dallo scorso anno, l’utile operativo dell’industria di produzione dell’informazione elettronica, è andata al di sopra delle previsioni, raggiugendo i 12,1 trilioni di yuan. Va pure detto che il reddito aziendale del software è arrivato a 8,2 trilioni di yuan, ed il reddito delle imprese di telecomunicazioni ha toccato 1,4 trilioni di yuan, con un rapporto anno su anno di 1,72, 3,27 e 1,26 volte quello del 2012.

Xiao Yaqing ha affermato che per quanto riguarda l’industria digitale, in rete e smart, alla fine di giugno, il tasso di controllo numerico dei processi chiave nell’industria manifatturiera e il tasso di penetrazione degli strumenti di progettazione R&S digitali hanno raggiunto rispettivamente il 53,7% e il 73,7%, con un incremento di 29,1 e 24,9 volte rispetto al 2012.

I punti percentuali ed il tasso di soddisfazione del mercato interno delle apparecchiature di produzione smart supera il 50%. Allo stato attuale, lo slancio di sviluppo dell’economia digitale è ancora molto forte ed emergono costantemente nuove forme di business e modelli, che sicuramente forniranno un forte sostegno allo sviluppo dell’industria della produzione.

L’ultimo rapporto della China Academy of Information and Communications Technology mostra pure che nel 2020 l’economia digitale globale è arrivata a 32,6 trilioni di dollari statunitensi.

L’economia digitale degli Stati Uniti d’America continua a essere la prima al mondo, con una scala di 13,6 trilioni di dollari, ma la Cina è al secondo posto con 5,4 trilioni di dollari.

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