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Dabaiba in Italia. In agenda il Forum Ambrosetti e il tema votazioni

Il primo ministro libico arriva in Italia per partecipare al Forum di Cernobbio e per incontri con le istituzioni. Roma vuole che la data del 24 dicembre fissata dall’Onu per le elezioni sia rispettata

Il premier libico, Abdelhamid Dabaiba, è in arrivo in Italia per incontri istituzionali con figure del governo e per partecipare al Forum Ambrosetti; l’incontro internazionale che si tiene annualmente a Cernobbio, sul Lago di Como, incentrato su temi prevalentemente economici. Temi che saranno parte della discussione con gli italiani, visto le correlazioni geoeconomiche tra i due paesi.

Al centro dell’agenda anche quella che l’Italia considera una priorità alla base del dossier Libia: le elezioni del 24 dicembre fissate dall’Onu nell’ambito del processo diplomatico del Foro di dialogo libico da cui è stato eletto ad interim Dabaiba. Una priorità condivisa da Roma con Nazioni Unite, Unione europea e Stati Uniti.

Il voto popolare per le presidenziali e le parlamentari dovrebbe garantire il consolidamento del processo di stabilizzazione, e questo dovrebbe rafforzare la capacità del governo di chiedere l’uscita dal paese delle varie forze armate straniere, la cui presenza è considerata un potenziale fattore di destabilizzazione.

L’idea che ancora non ci sia un quadro elettorale a Tripoli sembra per questo non essere ben accolta dalla Comunità internazionale. Non più tardi di mercoledì 1 settembre, l’ambasciata americana in Libia ribadiva la richiesta di votare entro la data fissata, abbinandola a quelle per il ritiro delle unità armate straniere dal Paese.

Il rischio è che – anche per questioni di tempo – non si riesca a celebrare il voto e questo si porti dietro l’innesco di instabilità in un equilibrio precario, raggiunto dopo il cessate il fuoco tra Est e Ovest che ha chiuso l’ultima stagione di guerra durata dall’aprile 2019 all’ottobre 2020. Gli effetti potenziali sono il ri-innesco di una stagione violenta che possa guastare anche un equilibrio più ampio che si va costruendo su tutto il Mediterraneo Allargato, i cui attori principali sono direttamente coinvolti nel dossier libico.

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