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Dossier Afghanistan, l’impegno italiano con Qatar e Turchia. La telefonata Draghi-Xi

I ministri degli Esteri e della Difesa hanno illustrato la situazione in Afghanistan nel corso di una informativa al Senato, in attesa del vertice tra ministri degli Esteri di domani copresieduto dal segretario di Stato americano Antony Blinken. Draghi e Xi Jinping si sono sentiti e hanno parlato della situazione afgana e non solo

La posizione italiana sul dossier afgano si arricchisce di una nuova e fisiologica azione. La cooperazione con Qatar e Turchia sarà strategica, in attesa del vertice di domani copresieduto dal segretario di Stato americano Antony Blinken. Il ministro Guerini (intervenuto in Senato assieme al Ministro Di Maio) ha parlato di fallimento nell”institution building”, mentre Draghi e Xi Jinping hanno avuto una video call sulla crisi afghana.

QUI SENATO

Afghanistan, l’impegno italiano passa da Qatar e Turchia. L’informativa al Senato del Ministro degli esteri Luigi Di Maio va in questa direzione, visto che “lavoriamo con i Paesi che collaboreranno per la futura gestione dell’aeroporto di Kabul, in particolare Qatar e Turchia. Il ministro degli Esteri qatarino mi ha aggiornato sull’assistenza tecnica fornita per il ripristino dell’operatività dello scalo. Già da qualche giorno sono stati riavviati i voli interni. Il ministro si è anche mostrato fiducioso sul ripristino delle condizioni di sicurezza dell’aeroporto”.

Dal canto tuo il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha messo l’accento sullo “straordinario impegno, la grande professionalità e la profonda umanità che le nostre forze armate hanno dimostrato nell’affrontare la crisi afghana”. E ha aggiunto che “la missione internazionale ha garantito per venti anni che l’Afghanistan non fosse più un luogo sicuro per il terrorismo internazionale ma è altrettanto evidente il fallimento nella costruzione di istituzioni solide e rappresentative della società locale. Un tema quest’ultimo che richiede una approfondita riflessione in sede nazionale e a livello internazionale”.

TALEBANI

Sul ruolo dei Talebani Di Maio ha osservato che verranno giudicati dalle azioni e non dalle dichiarazioni: “Il secondo tema al centro del coordinamento internazionale riguarda l’atteggiamento da mantenere nei confronti dei Talebani e, più in generale, della futura dirigenza afghana. L’approccio dell’Italia si inserisce, anzitutto, nel solco di un’impostazione condivisa a livello europeo. Ne abbiamo discusso la scorsa settimana nella riunione informale dei Ministri degli Esteri dell’Unione in Slovenia. Per poter proseguire nel nostro sostegno al popolo afghano, abbiamo convenuto che giudicheremo i talebani sulla base delle loro azioni e non delle loro dichiarazioni”.

Dal Consiglio dei ministri inoltre sono giunti 120 milioni di euro in favore della popolazione afghana, ovvero per la partecipazione italiana all’attuazione di programmi internazionali e per l’assistenza ai rifugiati.

COLLOQUIO DRAGHI-XI JINPING

Del tema hanno discusso stamane in video call il premier Mario Draghi e il presidente cinese Xi Jinping. Al vaglio dei due leader le possibili occasioni cooperazione internazionale come appunto il G20, un appuntamento fondamentale visti i temi sul tappeto, comprese quelle debolezze strutturali dell’Europa che il piglio del premier italiano sta provando ad affrontare (come la difesa comune europea). Sul punto si registra l’auspicio di Xi, ovvero che l’Italia svolga un ruolo attivo nel promuovere “lo sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Ue”. Inoltre Pechino “apprezza la promozione attiva dell’Italia della cooperazione globale in materia di salute pubblica e cooperazione economica”, quale presidente di turno del G20 e per questa ragione assicurerà il proprio appoggio al summit di Roma.

Ma il presidente Xi Jinping nel colloquio telefonico di oggi non si è limitato solo alla crisi afgana, bensì ha toccato anche il tasto della cooperazione bilaterale, con riferimento all’Anno della cultura e del turismo Cina-Italia, che cadrà nel 2022. L’obiettivo del governo cinese è quello di sostenersi a vicenda per ospitare con successo le Olimpiadi invernali di Pechino e le Olimpiadi invernali di Milano/Cortina 2026, usando “questa opportunità per rafforzare la cooperazione negli sport e nelle industrie sul ghiaccio e sulla neve tra i due Paesi”.

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