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El-Meshri a Roma cerca una sponda per il processo elettorale in Libia

Il capo del Supremo Consiglio di Stato di Tripoli ha incontrato in due giorni la presidente del Senato Casellati, il ministro degli Esteri Di Maio e il presidente della Commissione Esteri della Camera Fassino. Il ruolo dell’Italia nella regione e il confronto tra Dabaiba e i parlamentari libici sul bilancio da approvare

Mentre in Libia il premier, Abdelhamid al-Dabaiba. è impegnato a Tobruk per convincere i deputati ad approvare il suo bilancio statale, a causa delle resistenze di parte del parlamento, il presidente del Supremo Consiglio di Stato libico, Khalid al-Meshri, ha trascorso gli ultimi due giorni a Roma per una serie di visite istituzionali.

Il rappresentante libico è stato ricevuto questa mattina presso la Farnesina dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha reiterato il convinto sostegno dell’Italia per la stabilizzazione del Paese e ha ribadito la determinazione a collaborare con l’autorità ad interim e con tutte le articolazioni dello Stato libico per sostenere le prossime fasi del processo politico, in cui l’Alto Consiglio di Stato è chiamato a svolgere un ruolo decisivo e costruttivo.

Il titolare della Farnesina ha poi ricordato l’urgenza di definire la base costituzionale e giuridica e di approvare la legge elettorale, affinché le elezioni possano svolgersi nella data prevista del 24 dicembre prossimo, consentendo al popolo libico di pronunciarsi attraverso il voto. Di Maio ha inoltre sottolineato l’opportunità di preservare gli importanti risultati sinora raggiunti nell’ambito della sicurezza dalla Commissione militare congiunta 5+5, in particolare la riapertura della strada costiera Sirte-Misurata e la liberazione di prigionieri, e ha ricordato l’urgenza di pervenire ad una piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco, a partire dal ritiro di tutti i combattenti e mercenari stranieri dal Paese.

Inoltre, a pochi giorni dalla scarcerazione di Saadi Gheddafi e di altri esponenti del passato regime libico, Di Maio ha confermato l’impegno italiano a sostegno del processo di riconciliazione intra-libica, anche nel Fezzan. Rispetto invece al dibattito in corso nel parlamento di Tobruk in questi giorni, è stata ricordata l’importanza dell’approvazione del bilancio unificato per il 2021, necessario per permettere al Governo di attuare l’agenda di riforme e sviluppo e per rispondere alle esigenze di miglioramento delle condizioni sociali, rilanciando le attività economiche.

La visita di al-Meshri in Italia è iniziata ieri con un colloquio con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla presenza dell’ambasciatore libico in Italia, Omar al-Tarhouni. Il presidente del Consiglio di Stato libico ha spiegato che il suo ente sta per completare la preparazione dei progetti di legge che regolano il processo elettorale. Ha inoltre sottolineato come la questione dei mercenari, alcuni dei quali controllano a suo dire intere città libiche, oltre alla mancanza di controllo governativo sull’intero Paese, siano un ostacolo al voto.

Al-Meshri ha poi tenuto un incontro con il presidente della Commissione Esteri del parlamento italiano, Piero Fassino. Secondo il sito libico “al-Wasat“, in quest’occasione il politico libico ha denunciato il fatto che “ci sono parti regionali che non hanno interesse a tenere elezioni e raggiungere la stabilità in Libia, e che interferiscono negativamente sul processo elettorale”.

Durante l’incontro, cui ha preso parte anche un membro del Consiglio di Stato libico, Ramadan Al-Zarqani, Al-Meshri ha sottolineato l’intenzione di tenere le elezioni in tempo e di far uscire il Paese dalla fase di transizione.

Mentre a Roma si svolgevano questi colloqui, l’attenzione dei libici era rivolta su Tobruk dove sono ripresi per il secondo giorno consecutivo i lavori del parlamento alla presenza del premier Dabaiba e di altri membri del governo per spiegare ai deputati i dettagli della legge di bilancio da approvare. Nel corso della seduta di oggi, il primo ministro libico ha espresso la sua disponibilità a collaborare con il parlamento su vari dossier e l’impegno alla trasparenza in tutto ciò che il governo intende spendere, “a condizione che il rapporto sia chiaro in termini di fondamenti e standard, con la necessità di condurre le questioni nell’ambito istituzionale”.

Il primo ministro libico ha inoltre sottolineato che il suo governo “è pronto a fornire ogni chiarimento in merito al denaro che è stato speso e come è stato speso”, spiegando di aver destinato 250 milioni di dinari al ministero degli enti locali, e un miliardo e 200 milioni di dinari al ministero della Salute. Dabaiba ha parlato di stanziare 7 miliardi per lo sviluppo al fine di rilanciare i progetti in stallo, sottolineando che spiegherà gli aspetti della spesa di ogni dinaro. Quanto agli aumenti di bilancio, ha affermato che sono dovuti principalmente alle differenze di cambio del dinaro libico.

Alcuni deputati libici oggi hanno presentato delle raccomandazioni al governo, inclusa la necessità di modificare le cifre del bilancio, mettendo in dubbio la destinazione di parte dei fondi che l’esecutivo ha già speso.



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