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Elezioni tedesche, chi vince e chi perde secondo i sondaggi

Alle prossime elezioni la vera questione è: quali percentuali raggiungeranno i vari partiti alla fine, tali da consentire la formazione di una coalizione? Il commento di Federico Quadrelli, vice presidente regionale della Spd di Berlino per il gruppo Migration und Vielfalt

Tra pochi giorni sapremo chi sarà chiamata o chiamato a formare un governo in Germania. I sondaggi confermano la Spd come primo partito, stabile attorno al 25% mentre la Cdu oscilla tra il 19 ed il 21%. Questo a vantaggio o svantaggio di Fdp soprattutto.

Nell’ultimo confronto televisivo Olaf Scholz ha ottenuto il più alto indice di gradimento. Laschet e Bearbock non convincono. C’è da dire che la quota di indecisi è ancora alta, sopra il 30% e ciò può scompigliare le carte. Chi non ha già votato per posta potrà, all’ultimo momento decidere se astenersi del tutto o votare. Considerando la complessità del sistema elettorale tedesco, con una componente uninominale (Direktmandat) e una con voto di lista, tutto tarato a livello regionale, le previsioni non sono semplici.

Ciò che posso dirvi, però, è della potente e pervasiva campagna elettorale che la Spd sta facendo ormai da oltre tre mesi: iniziative di volantinaggio quotidiane, gazebo, porta a porta, incontri digitali e/o dal vivo con il supporto di iscritte/i su tutto il territorio.

Con il gruppo Migration und Vielfalt della Spd Berlino-Mitte, di cui sono presidente, abbiamo fatto ben 7 Tour elettorali coi 7 candidati della nostra circoscrizione, soprattutto per mobilitare cittadine/i europei, che possono votare per il livello comunale, e per motivare quanto più possibile chi ha la doppia cittadinanza. L’incontro con una candidata o un candidato al parlamento che si presenta e si interessa ai problemi locali ha colpito, positivamente, tante/i.

Certo, come già detto, questa campagna elettorale vede tre candidature con esperienze assai diverse. L’esperienza di Scholz è un “di più” che convince anche un pezzo dell’elettorato di Angela Merkel. Nella campagna elettorale, inoltre, la Cdu appare assai fiacca, mentre i Verdi stanno facendo tante iniziative, come la Spd.

Il ruolo che possono giocare attiviste/i in questa sfida elettorale non deve essere sottovalutato. 400.000 e più sono le iscritte e gli iscritti Spd e con questi sondaggi positivi si sono riattivate speranze ed energie assopite.

La Cdu, invece, è ormai in una fase di completa confusione. Addirittura, Laschet è stato messo in difficoltà durante una intervista organizzata con dei bambini, molto ben preparati e capaci, che hanno messo alle strette il candidato Cdu sul tema del matrimonio tra persone dello stesso sesso. La reazione del partito è stata imbarazzante e controproducente.

Il problema resta, comunque, quello delle proporzioni: quali percentuali raggiungeranno i vari partiti alla fine, tali da consentire la formazione di una coalizione? Su questo non bastano i sondaggi, dobbiamo attendere il 26 settembre prossimo.

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