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Expo Dubai sarà “spaziale”. Le tecnologie al Padiglione Italia

Nel Padiglione Italia ci saranno un modello del lanciatore Vega C, la trivella di ExoMars2020 e un orologio atomico simile a quelli utilizzati per la navigazione satellitare. E poi tante iniziative, con ricercatori e scienziati, per un Expo Dubai 2020 che si preannuncia “spaziale”

Lo Spazio è tra i protagonisti dell’Expo Dubai 2020, che domani apre i battenti al motto di “collegare le menti, creare il futuro”, con la previsione di ospitare in sei mesi 25 milioni di visitatori. Tante le attese per il settore spaziale, al quale è dedicata la seconda settimana tematica della rassegna, dal 17 al 23 ottobre.

IL PADIGLIONE ITALIA

Tanto Spazio nel Padiglione Italia, che ieri si è aggiudicato il premio come miglior progetto imprenditoriale dell’anno durante i prestigiosi “Construction innovation awards” negli Emirati Arabi. Nel progetto architettonico firmato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, ci saranno diverse eccellenze dello Spazio nazionale. Si concentreranno per lo più nell’Innovation Space, pensato come “un orizzonte sulle ultime frontiere della ricerca italiana condotta da università, centri di ricerca e aziende nell’ambito del grande tema dello Spazio e delle acque”.

IL PROTOCOLLO

A maggio l’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha firmato un apposito protocollo d’intesa con il Padiglione Italia. Prevede il reciproco impegno a “una collaborazione culturale e scientifica sui temi dello Spazio e dell’aerospazio, con particolare riguardo ai sistemi di osservazione della Terra e alle ricadute in termini di sostenibilità ambientale”. L’accordo comprende varie iniziative durante il semestre espositivo, anche con la presenza di giovani ricercatori a eventi internazionali organizzati da Expo Dubai e dai Paesi partecipanti.

LE TECNOLOGIE IN SCENA

Tra le tecnologie in mostra al Padiglione Italia ci sarà la trivella robotica della missione europea ExoMars2020, realizzata da Leonardo con il supporto dell’Asi per andare alla ricerca di tracce di vita (presente o passata) nel sottosuolo di Marte. L’azienda ha portato a Dubai anche un sofisticatissimo orologio atomico (all’idrogeno) realizzato per applicazioni spaziali di altissima precisione, a partire dal sistema di navigazione e posizionamento satellitare europeo Galileo. Nell’Innovation Space ci sarà anche una riproduzione del lanciatore Vega C di Avio, tra le installazioni chiamate a evocare nell’orto-giardino del Padiglione Italia obelischi e statue del passato.

TRA SPAZIO E AERONAUTICA

Per non tralasciare il settore aeronautico, sospesa alla passarella superiore dello spazio espositivo ci sarà una riproduzione del blocco motore in scala 1:1 e dell’elica del convertiplano AW609 di Leonardo. L’azienda contribuisce anche alla mobilità dell’Expo. Insieme a Falcon Aviation Services ha realizzato il terminal per elicotteri, smontabile, riutilizzabile e costruito con materiali ecosostenibilità.

IL VALORE DELLO SPAZIO…

Il tutto si inserisce nel rilancio dei temi dello Spazio nel panorama internazionale, compreso il G20 a presidenza italiana. Il settore offre d’altra parte opportunità trasversali a obiettivi d’innovazione e sostenibilità, con applicazioni crescenti e utili per campi come scienza, agricoltura, alimentazione, sicurezza, difesa e connettività. Non è un caso che gli organizzatori abbiamo voluto dedicare allo Spazio la seconda settimana tematica, successiva a quella concentrata su “clima e biodiversità”.

…PER GLI EMIRATI ARABI

Si lega alle ambizioni spaziali di Abu Dhabi. Lo scorso febbraio gli Emirati Arabi hanno con successo registrato l’arrivo della sonda Hope in orbita marziana, primi tra gli arabi, quinti al mondo dopo Usa, Russia, Europa e India (la Cina l’ha fatto pochi giorni dopo). Era partita il luglio successivo, e il suo lungo viaggio avrebbe coinciso con buona parte dell’Expo se quest’ultimo non fosse stato posticipato a causa del Covid-19. Come spiegava allora Guendalina Dainelli da Abu Dhabi, “quando nel 2014 la Emirates Mars Mission (Emm) è stata avviata, di astronomico, in un Paese che ancora non possedeva neppure una propria agenzia spaziale, appariva esserci soprattutto la scommessa”. Oggi, invece, “l’aerospazio appare una delle punte di diamante della meticolosa diversificazione economica emiratina”.

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