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Il contributo dello spazio alla sostenibilità. Cosa si è detto a Grottaglie

Luigi Pasquali, il generale Luca Capasso, Luciano Violante, Ermete Realacci e Roya Ayazi hanno affrontato, al Mediterranean aerospace matching di Grottaglie, l’importanza delle tecnologie e delle applicazioni spaziali per lo sviluppo sostenibile a favore della qualità della vita della salute globale del pianeta

Lo spazio si è ormai affermato quale luogo di normale sviluppo delle attività umane, da quelle più quotidiane, allo sviluppo della space economy, all’innovazione tecnologica. Questa condizione rende le orbite extra-atmosferiche uno strumento fondamentale per la lotta alla crisi climatica e lo sforzo verso la sostenibilità delle attività terrestri, una condizione che dovrà prevedere nuove norme oltre che un’attenzione costante alla sua salvaguardia di difesa e sicurezza. Ne hanno parlato ieri, al Mediterranean aerospace matching di Grottaglie, il coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e ad di Telespazio, Luigi Pasquali, il capo dell’Ufficio generale per lo spazio dello Stato maggiore della Difesa, generale Luca Capasso, il presidente della Fondazione Leonardo – Civiltà delle macchine, Luciano Violante, il presidente della fondazione Symbola, Ermete Realacci, e il segretario generale di Nereus, Roya Ayazi.

IL CONTRIBUTO SPAZIALE ALLA SOSTENIBILITÀ

“Oggi noi possediamo gli strumenti adeguati a osservare il pianeta con tecnologie diverse, ciascuna in grado di identificare cose diverse e di elaborare informazioni sempre più complete”. Si esprime così Luigi Pasquali, coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e ad di Telespazio, parlando delle capacità che il settore spaziale a supporto degli obiettivi di sostenibilità settati dalle Nazioni Unite e dall’Ue. “Se l’umanità – ha continuato Pasquali – sta capendo troppo tardi il danno fatto al nostro ambiente, il problema si sposta nello spazio, dove rischiamo di ripetere l’errore”. Per l’ad di Telespazio la partita spaziale: “non può essere giocata come Paese, ma come regione europea”. In questo senso lo spazio deve essere mantenuto un luogo operativo sicuro, attraverso migliori soluzioni di traffic management e nuove regole che proteggano questo ambiente così importante.

DIFESA, SICUREZZA E REGOLE

Per il generale Capasso: “Tutti noi siamo dipendenti, inconsapevolmente, dallo spazio anche nella vita di tutti i giorni, e lo spazio fornisce quotidianamente i suoi servizi a tutti i cittadini”. Ne consegue, naturalmente, la necessità di assicurarne la difesa e la sicurezza, soprattutto in un momento in cui vediamo un incremento esponenziale delle attività orbitali. “La Nato ha dichiarato che lo spazio è il quinto dominio operativo, ma le cosiddette spacefaring nations – le nazioni dotate di capacità spaziali – hanno sempre avuto ambizioni extra-atmosferiche” ha ricordato il generale, che ha aggiunto: “Le regole che si siamo dati cinquant’anni fa non sono più attuali, perché agli attori governativi si sono aggiunti gli attori privati; lo sfruttamento delle orbite per fini commerciali a sostegno di chi vive sulla terra, necessita di una governance diversa”.

L’ALBA DI UNA NUOVA EPOCA

Secondo Luciano Violante: “Lo spazio è il nuovo continente dei nostri nipoti”. Come ricordato da Violante, fino al 1990 non esisteva nessuno degli elementi che oggi, invece, caratterizzano la nostra vita quotidiana, dalla rete, agli smartphone, ai social: “Siamo in un’epoca di cambiamento, come fu quella tra Quattrocento e Cinquecento: allora la stampa a caratteri mobili precorse i viaggi oceanici, oggi la ‘scoperta’ internet permette l’esplorazione spaziale”. L’ingresso dei privati nell’ambiente extra-atmosferico, inoltre, ha rivoluzionato il settore, rendendo quello che fino a poco tempo fa era un grande sogno in un grande business. “Nello spazio – ha continuato Violante – ci sono sia problemi di interesse comune, come la gestione del traffico, l’inquinamento radio, i debris, ma anche questioni divisive: diritti di sfruttamento delle risorse spaziali, diritti reali sui corpi celesti, e altri; questioni che andranno al più presto regolamentate”.

PREPARARE IL FUTURO

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.” Cita Seneca il presidente della fondazione Symbola, Ermete Realacci, per parlare del futuro del settore aerospaziale: “Dobbiamo pensare a delle missioni che preparino il futuro secondo tre binari; cooperazione, transizione green e digitale”. Per Realacci il rapporto tra la filiera aerospaziale e il problema della sostenibilità ambientale va ripensato, rafforzando l’impegno del comparto: “i pannelli fotovoltaici, che oggi sono uno degli strumenti principali per affrontare la crisi, furono inventati per alimentare i satelliti in orbita”. Secondo il presidente di Symbola, questa sfida deve vedere l’Europa in prima fila, e il suo carisma può fungere da ispirazione anche per il resto del mondo.

IL CONTRIBUTO DELLE REGIONI

“Lo spazio è una dimensione socioeconomica per la vita di tutti i giorni, e le regioni hanno un ruolo chiave nel gestire il territorio e i servizi ai cittadini, ecco perché è necessario che lo spazio e gli enti locali collaborino”. Così Roya Ayazi, segretario generale del Network of European regions using space technologies, o Nereus, una rete di regioni europee, aziende, università e altre organizzazioni, il cui obiettivo è quello di esplorare i benefici delle tecnologie spaziali per le regioni europee e i loro cittadini, e contribuire a diffondere le loro applicazioni a livello locale. “Le regioni – ha continuato Ayazi – già utilizzano lo spazio con molto successo e in modo sostenibile; se mettiamo insieme le esperienze europee possiamo fare ulteriori passi avanti per un mondo più ecologico con un nuovo approccio all’economia e alla gestione dei territori”.

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