“Avvertiamo l’esigenza di iniziare il Rapporto con un grido di allarme e una parola di speranza: non possiamo più perdere tempo, dobbiamo mettere a frutto tutte le nostre energie per portare avanti un cambiamento”. Cosa è stato detto dai presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, che hanno presentato oggi il Rapporto 2021 “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”
“Avvertiamo l’esigenza di iniziare il Rapporto con un grido di allarme e una parola di speranza: non possiamo più perdere tempo, dobbiamo mettere a frutto tutte le nostre energie per portare avanti un cambiamento. La nostra più grande sfida per complessità e impegno sarà la lotta ai cambiamenti climatici, questione che riguarda l’ambiente, l’economia e il funzionamento delle nostre società. I dati illustrati mostrano come la situazione del nostro Paese sia critica. Se non interverranno cambi di passo decisi, l’Italia non conseguirà gli Obiettivi dell’Agenda 2030 nei tempi concordati in sede Onu”.
Inizia così, con un appello sottoscritto dai presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, il Rapporto 2021 “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, presentato oggi a Roma. Lo stesso giorno in cui a Milano inizia “Youth4Climate”, dove centinaia di giovani “leader del clima” provenienti da tutto il mondo, tra loro anche Greta Thunberg, si incontrano per parlare di cambiamento climatico. Un evento, questo, voluto dal governo italiano, da oggi al 30 settembre, che “offrirà ai giovani delegati un’opportunità senza precedenti per avanzare idee e proposte concrete su alcuni temi più urgenti dell’agenda climatica”, in vista della Conferenza delle Parti COP26 di novembre a Glasgow.
Il Rapporto di quest’anno dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile presenta un’analisi dei principali progressi registrati nell’ultimo anno nel campo dello sviluppo sostenibile, così come previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A livello europeo, illustrando le novità introdotte dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento; a livello nazionale con tutte le novità normative degli ultimi mesi. E dove la pandemia “ha avuto un impatto drammatico sul raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda”.
L’Italia mostra segni di miglioramento solo per tre dei 17 Obiettivi: sistema energetico, lotta al cambiamento climatico, giustizia e istituzioni solide. Sostanziale stabilità per alimentazione e agricoltura sostenibile, acqua e innovazione. Peggiorati gli indicatori relativi a nove obiettivi: povertà, salute, educazione, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazione, disuguaglianze, condizioni delle città, ecosistema terrestre, cooperazione internazionale. Non vi sono informazioni disponibili per economia circolare ed ecosistemi marini.
Anche nel confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea la situazione del nostro Paese si conferma critica, risultando al disotto della media europea per dieci indicatori e solo per tre al di sopra. “L’impegno del nuovo governo, si augura il rapporto, e l’adozione del Pnrr fanno sperare in un cambio di passo indispensabile per raggiungere gli obiettivi fissati”. E per spronare l’azione del governo e delle istituzioni, vengono presentate alcune proposte da attuare con una certa urgenza.
Innanzitutto completare l’iter legislativo per l’inserimento nella Costituzione il “Principio dello Sviluppo Sostenibile”. Le altre proposte: definire con chiarezza la responsabilità della presidenza del Consiglio nel sovraintendere all’attuazione complessiva dell’Agenda 2030. Aggiornare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile in coerenza con le proposte formulate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e con il Programma Nazionale di Riforma (PNR). Aggiornare il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima per allinearlo agli obiettivi europei del taglio alle emissioni per almeno il 55% entro il 2030, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e di conseguenza aggiornare il Piano Nazionale dell’Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
E ancora. Costruire, a partire dalla Legge di Bilancio 2022, un piano definito per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. Assumere precisi impegni internazionali sul contrasto ai cambiamenti climatici e perdita della biodiversità. Creare un Ente pubblico di ricerca per gli studi sul futuro e la programmazione strategica. Attuare rapidamente la Strategia nazionale per la parità di genere. Garantire le giovani generazioni in tutte le politiche di governo. Riformare il sistema del welfare, semplificando le procedure e l’accesso ai servizi.
La presentazione del Rapporto ha dato il via al Festival dello Sviluppo Sostenibile che si concluderà il prossimo 14 ottobre. Oltre 500 eventi su tutto il territorio nazionale “per sensibilizzare tutte e tutti sul tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Oltre a quello di oggi, gli appuntamenti più importanti saranno quello del 7 ottobre e l’evento di chiusura del 14. Il primo propone una riflessione sui tre grandi appuntamenti internazionali di quest’anno: la Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici (COP26) di Glasgow, l’Expo di Dubai e la presidenza italiana del G20. Per l’occasione sarà presentata una ricerca sul posizionamento del Paesi del G20 rispetto all’Agenda 2030. Nella giornata finale verrà resa pubblica la ricerca “Italia 2030: un Paese in via si sviluppo sostenibile”, sugli aspetti quotidiani delle nostre vite e sulle buone pratiche per vivere in una società e in un pianeta migliori.
“Il quadro mondiale non induce certo all’ottimismo, ha commentato il presidente di ASviS Pierluigi Stefanini, la crisi pandemica in corso, le catastrofi naturali, le guerre, la fame, la siccità, le alluvioni, travolgono il mondo. Ma ci sono e si stanno moltiplicando segni di speranza. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, cominciando già dai comportamenti individuali. Ma occorre soprattutto una risposta pubblica e per questo dobbiamo chiamare la politica ad assumersi le proprie responsabilità davanti alle generazioni future, superando egoismi e mettendo in campo le risorse della scienza e della tecnologia”.