L’inviato di Biden per il clima arriva in Italia in occasione della conferenza di preparazione della Cop26 mentre Roma e Londra lavorano su Pechino e Nuova Delhi per raggiungere gli obiettivi del summit Onu
Nelle prossime ore John Kerry sarà di nuovo in Italia. L’inviato speciale per il clima del presidente statunitense Joe Biden è in viaggio in Europa per una settimana. Dopo una veloce visita a Ginevra, in Svizzera, per un incontro con alcuni imprenditori, farà tappa a Milano per partecipare ai lavori della Pre Cop, la conferenza di preparazione della Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che inizierà a Glasgow il 31 ottobre.
Per Kerry si tratta della seconda visita in Italia in pochi mesi. A maggio era stato a Roma per incontrare il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri Luigi Di Maio (Esteri), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Roberto Cingolani (Transizione ecologica), un pranzo con gli amministratori delegati delle principali società dell’energia e un’udienza privata in Vaticano con papa Francesco. A luglio, invece, aveva fatto tappa prima nella capitale, poi a Napoli per la riunione ministeriale del G20 su ambiente, cambiamenti climatici ed energia. In quell’occasione fu l’asse tra Italia e Stati Uniti a sbloccare lo stallo di quella che il ministro Cingolani aveva definito una trattativa “particolarmente complessa”.
Come ha raccontato Repubblica servirà un importante sforzo diplomatico anche in visita della conferenza scozzese. “Sia chiaro, Mario Draghi e Boris Johnson credono ancora nel successo della Cop26 di Glasgow. Ci lavorano da mesi, ben consapevoli delle difficoltà. Una, in particolare, è decisiva: la Cina”, racconta il quotidiano diretto da Maurizio Molinari sottolineando gli sforzi di Italia e Regno Unito, assieme nell’organizzazione dell’evento, e ricordando che il presidente cinese Xi Jinping ancora non ha confermato la sua presenza alla Cop26 (né al G20 di Roma). Continua Repubblica: “Pechino resta il principale ostacolo alla svolta verde del pianeta, con il suo 28% di emissioni globali, ed è al centro di un pressing diplomatico intensissimo che ha coinvolto l’inviato Usa John Kerry, in prima linea nei negoziati”. L’altro Stato da convincere è l’India, su cui sta lavorando soprattutto il primo ministro britannico.
Che Londra, come Roma, creda ancora nel successo della conferenza lo confermano le dichiarazioni di Catriona Graham, console generale britannico a Milano, a Formiche.net. “Speriamo che a Glasgow la Cina possa, insieme con le altre grandi economie, impegnarsi al Net Zero”, spiegava ieri. “Il clima può essere un tema su cui possiamo cooperare con tutti i Paesi del mondo anche se in altri contesti questo dialogo più essere difficile perché abbiamo valori diversi”, aggiungeva. Ma osservava anche che, a un mese dalla Cop26, “c’è ancora molto da fare prima di raggiungere il risultato che vorremmo”.
Kerry sarà a Milano fino a sabato 2 ottobre. Poi andrà a Parigi, dove parteciperà a un evento all’Eliseo dedicato ai finanziamenti per fronteggiare i cambiamenti climatici e a una riunione ministeriale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.