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In Marocco un candidato disoccupato batte il ministro del Lavoro

Quanto avvenuto nel collegio di Tiznit è la conseguenza della rivoluzione dei marocchini che tramite le urne l’8 settembre hanno sovvertito gli equilibri politici del Paese

E’ ormai diventato una star della stampa marocchina. Si chiama Al-Hussein Al-Shenety ed è l’uomo del momento in Marocco. La sua è considerata un’impresa che ha il sapore di riscatto sociale e rivalsa contro i potenti.

L’8 settembre scorso infatti, nel corso delle elezioni politiche e amministrative, Al-Shenety, pur essendo un candidato alle elezioni locali con la qualifica di disoccupato, è riuscito a battere in un collegio uninominale il rivale dato come super-favorito, il ministro del Lavoro e dell’Integrazione professionale uscente, Mohamed Amkraz. Ciò è avvenuto nel collegio elettorale 12 a Douar Bouzarf nel comune di Arbaa Sahel, situato nella regione di Tiznit, nelle elezioni amministrative che hanno avuto luogo nella regione.

Al-Shenety si è presentato come giovane candidato disoccupato per il partito liberale del Raggruppamento Nazionale degli Indipendenti (Rni), che a livello nazionale ha vinto le elezioni battendo i rivali del partito islamico di Giustizia e Sviluppo (Pjd). Il giovane, che non ha alcuna esperienza politica pregressa, nella sua circoscrizione ha ottenuto 115 voti, classificandosi al primo posto, seguito dal candidato del Partito Giustizia e Sviluppo (Pjd), Mohamed Amkraz, con 81 voti, e dal candidato del Partito Progresso e Socialismo (Pps) con 54 voti.

Nella sua prima intervista ad una emittente televisiva locale, il neo rappresentante di Tiznit si è presentato al pubblico con grande umiltà, ma allo stesso tempo nel dirsi soddisfatto per il risultato delle urne ha denunciato di essersi candidato nonostante le pressioni e le minacce subite dai politici dei partiti avversari, che fino a quel momento hanno amministrato la sua cittadina.  I dirigenti locali pretendevano che si ritirasse dalla competizione elettorale per lasciare campo libero al suo avversario, essendo già da tempo nell’aria la debacle elettorale poi subita dal Pjd.

La storia di Al-Shenety è quella di tanti giovani emarginati del Marocco. Ha smesso di studiare molto presto e lavora tre mesi all’anno in attività stagionali nell’ambito dell’agricoltura locale. Eppure il candidato ha una forte popolarità a livello provinciale, che gli è valsa la vittoria di fronte all’esponente di spicco del partito della Lampada, come viene chiamato il Pjd, il quale però non si aspettava di essere sconfitto in questo modo, perdendo anche il seggio parlamentare nella provincia di Tiznit.

Mentre gli analisti marocchini commentano i dati delle elezioni a livello locale, a Rabat il neo premier incaricato leader del partito uscito vincitore dalle urne, l’Rni, Aziz Akhannouch, inizierà domani 13 settembre le consultazioni con i partiti politici che potrebbero unirsi alla sua maggioranza. Fanno sapere i dirigenti del partito liberale marocchino che la futura maggioranza di governo sarà “costituita sulla base dei programmi delle parti interessate”.

In attesa delle consultazioni tra i partiti a Rabat, l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari Esteri e la sicurezza, Josep Borrell, ha salutato con un tweet la “nomina rapida” del leader dell’Rni a capo dell’esecutivo marocchino. “Accolgo con favore la rapida nomina del Primo ministro designato Akhannouch. L’Ue ha già lavorato molto con Akhannouch nelle sue precedenti funzioni e non vede l’ora di poter continuare a rafforzare la sua partnership con il Marocco”, ha commentato l’Alto rappresentante dell’Unione europea in un messaggio pubblicato sabato 11 settembre.

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