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Nokia rientra nell’O-Ran. Ma il caso rimane ancora aperto

L’azienda finlandese aveva congelato la partecipazione al progetto per timore di sanzioni Usa. Ora, dopo alcune modifiche, annuncia il rientro. Ma cos’è cambiato? Ipotesi e scenari

Le preoccupazioni di Nokia sull’O-Ran Alliance sembrano essere state risolte. Il consiglio di amministrazione dell’alleanza, un progetto di sviluppo di una rete modulare con interfacce e ran aperte che dovrebbe favorire una maggiore trasparenza e una diversificazione dei fornitori 5G, ha approvato alcune modifiche ai documenti e alle procedure di partecipazione.

“L’O-Ran Alliance è venuta a conoscenza delle preoccupazioni relative ad alcuni partecipanti che potrebbero essere soggetti alle normative sull’esportazione degli Stati Uniti e ha lavorato con i partecipanti O-Ran per affrontare queste preoccupazioni”, ha reso noto l’alleanza di settore in una dichiarazione ufficiale.

“O-RAN è un’alleanza globale aperta e collaborativa, che opera in un modo che promuove la trasparenza e la partecipazione delle nostre aziende partecipanti allo sviluppo e all’adozione di specifiche e standard globali aperte”, ha detto Andre Fuetsch, presidente dell’O-Ran  Alliance e direttore tecnologico della statunitense AT&T, uno dei 300 operatori mobili, fornitori e istituzioni di ricerca e accademiche che fanno parte del consorzio (ha aderito anche l’italiana Tim).

Nei giorni scorsi Nokia aveva annunciato di aver messo “in pausa l’attività tecnica con l’Alliance, poiché alcuni partecipanti sono stati aggiunti alla Entity List statunitense ed è opportuno per noi lasciare all’Alliance il tempo di analizzare e arrivare a una risoluzione”. La società finlandese aveva fatto un passo indietro poiché, alla luce delle molte aziende cinesi in Entity List coinvolte nell’O-RAN Alliance, il rischio di sanzioni da parte degli Stati Uniti era astato ritenuto troppo alto. Infatti, come spiegavamo su Formiche.net, a differenza di quanto accaduto due anni fa con la stretta su Huawei compensata da un via libera della Casa Bianca alle aziende che partecipano a gruppi internazionali in cui è presente anche il produttore cinese, non esistono licenze per l’O-Ran Alliance.

Dopo Nokia, anche la svedese Ericsson aveva le difficoltà di lavorare sull’O-RAN Alliance. “La situazione attuale”, con le sanzioni statunitensi contro alcune delle aziende coinvolte nell’O-RAN Alliance, “può ostacolare il progresso all’interno della O-RAN Alliance”, aveva spiegato Ericsson in una dichiarazione inviata a Formiche.net.

Ma dopo le modifiche annunciate da O-Ran, Nokia sembra essere tornata in partita. Tommi Uitto, presidente della divisione Mobile Networks, ha sottolineato che l’azienda “pienamente impegnata” nel progetto. “È per questo motivo che accogliamo con favore la notizia incoraggiante che la O-Ran Alliance ha annunciato modifiche ai suoi documenti e procedure di partecipazione a O-Ran, garantendo che le attività tecniche possano continuare nel rispetto della legge degli Stati Uniti”, ha aggiunto Uitto. “Questo importante annuncio ci permette di tornare all’entusiasmante lavoro che abbiamo dovuto mettere in pausa”.

Gli annunci di O-Ran Alliance e di Nokia non offrono dettagli sulle modifiche né sulle richieste dell’azienda finlandese.

Sono diverse le ipotesi sul tavolo per spiegare questa svolta. Nokia è rimasta colpita dal clamore mediatico dopo il suo primo annuncio? Si è trattato di un modo per mandare un messaggio agli Stati Uniti da parte di Nokia, di O-Ran Alliance o forse di entrambi? Domande che attendono una risposta.

La questione O-Ran Alliance è dunque chiusa? Probabilmente no. Gli Stati Uniti hanno sempre sostenuto il progetto come strumento per spingere la diversificazione dei fornitori e dunque ridurre l’influenza di Huawei sul 5G. Ma le sanzioni ad alcuni membri rimangono. Così come i timori di altri.

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