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Così Conte batte Salvini e Meloni sui social (c’entra Casalino)

L’ex premier sta raccogliendo i frutti della campagna mediatica avviata durante i mesi di pandemia quando organizzava dirette Facebook per comunicare i provvedimenti del governo. La strategia avviata da Casalino paga. Risultati ottimi, senza esborso di denaro, a fronte di quasi 24 mila euro – in una settimana – spesi dal leader del Carroccio. L’analisi di Spin Factor

La politica ai tempi dei social. A pochi giorni dalle elezioni amministrative in alcune fra le più importanti città italiane, e all’indomani del “caso Morisi”, l’analisi dei flussi social dei politici, quantomeno di quelli più in vista, potrebbe essere un termometro utile per capire l’orientamento e il gradimento degli utenti. Dunque, degli elettori. Lo studio effettuato tramite Human, la piattaforma di web e social listening realizzata interamente da sviluppatori italiani con algoritmo italiano, di proprietà di Spin Factor, fotografa una situazione che vede Giuseppe Conte con performance social nettamente superiori a quelle di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Peraltro, l’ex premier raggiunge queste vette di popolarità senza sborsare un centesimo. A fronte di un investimento notevole dei due competitor, in particolare del leader del Carroccio. Ma andiamo con ordine.

Conte guida la classifica sulla sentiment analysis con il 40,88% di commenti positivi (a settembre 2020 era al 31,08%), a seguire Meloni, con il 32,61% (settembre 2020 era al 25,77%) e infine Salvini con il 29,11% (settembre 2020, 29,33%). Anche sull’engagement medio (che misura l’insieme di like, commenti e condivisioni ai post) su Facebook, Instagram e Twitter non c’è partita: Conte è a 65.100, Meloni a 29.800 e Salvini a 27.135. Questo dato è ancora più significativo se si pensa che, ad esempio, nell’ultima settimana Matteo Salvini ha investito su Facebook e Instagram circa 24 mila euro in advertising, Giorgia Meloni circa 700 euro e Giuseppe Conte zero. Su questo ultimo dato una precisazione è d’obbligo. Il presidente del Movimento 5 Stelle ha beneficiato, durante i mesi del lockdown, di una visibilità mediatica pazzesca.

La “bestia” targata questa volta Rocco Casalino, ha spaventosamente accresciuto la visibilità social di Conte. Tanto che – chi ha buona memoria ricorderà – alcune conferenze stampa durante i mesi di pandemia erano trasmesse esclusivamente attraverso dirette Facebook e Instagram. Va da sé che, la potenza di fuoco anche rispetto ad avversari di tutto rispetto come Salvini e Meloni, sia cresciuta in maniera spropositata. Anche il fondatore di “Spin doctor” Tiberio Brunetti, spiega a chiare lettere che l’ex premier sta raccogliendo i frutti di una sapiente strategia di posizionamento che parte dal marzo 2020, quando era l’unico punto di riferimento istituzionale a fornire spiegazioni su quanto stava avvenendo nel corso della prima pandemia.

È entrato nelle case di tutti gli italiani, in diretta tv e social contemporaneamente, a spiegare provvedimenti, chiedere senso di responsabilità. Continua a essere percepito come un punto di riferimento al di là degli schieramenti politici, non a caso dall’analisi semantica relativa è ‘presidente’ la parola più associata a Conte, che però presidente non è più da mesi”. Diverso il discorso per Matteo Salvini, “che sta avendo un crollo verticale: su Facebook tra settembre 2021 e settembre 2020 ha perso circa il 57% delle interazioni”. La leader di Fratelli d’Italia, chiude Brunetti, “tiene – e in questo è aiutata dall’essere l’unica a catalizzare anche i dissensi di chi è all’opposizione, mentre Salvini inizia a cedere in maniera forte. E potrebbe essere l’inizio di un percorso simile a quello di Matteo Renzi”.

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