Le due compagnie valutano la possibilità di costituire in Arabia Saudita una nuova società nell’ambito del Namaat Industrial Investments Program adottato da Saudi Aramco. Tutti i dettagli
Saipem ha firmato con Saudi Aramco un protocollo d’intesa per valutare la possibilità di costituire in Arabia Saudita una nuova entità (una nuova società) per svolgere attività di ingegneria e costruzione nel settore industriale. L’iniziativa – si legge in una nota stampa di Saipem – si inserisce nell’ambito del Programma d’investimento industriale Nama’at di Saudi Aramco.
L’accordo prevede la potenziale creazione in partnership con aziende locali di un “Campione nazionale Epc” capace di svolgere nel Regno l’intera gamma di attività di ingegneria, approvvigionamento e costruzione (Epc), massimizzando l’impiego delle risorse locali. Saipem ha con Saudi Aramco una collaborazione di lunga data, che include l’esecuzione di un’ampia gamma di attività, dall’ingegneria e costruzione onshore e offshore alle attività di perforazione, con impianti di trivellazione onshore e offshore.
L’accordo si inserisce nell’ambito del Namaat Industrial Investments Program adottato da Saudi Aramco. Nella prima settimana di settembre, Aramco ha annunciato importanti espansioni nel suo programma di investimenti industriali (Namaat Aramco), con la firma di 22 nuovi memorandum d’intesa, oltre a un accordo di joint venture, incentrato sullo sviluppo di capacità in quattro settori principali: sostenibilità, tecnologia, servizi industriali e materiali avanzati. Namaat mira a sfruttare le vaste opportunità disponibili nel Regno per creare nuovo valore e guidare la crescita e la diversificazione economica.
Il programma Namaat, che si basa sulla parola araba “Nama” (crescita), fa parte dei suoi piani di industrializzazione locale per stimolare la crescita e promuovere la diversificazione economica che il Regno cerca di raggiungere all’interno di Vision 2030.
I memorandum, che la società ha concluso con una serie di società internazionali, riguardano l’industria, la tecnologia, i servizi energetici, la logistica e i materiali avanzati, secondo una dichiarazione pubblicata dal gigante dell’energia sul suo sito Web, includono anche la valutazione delle opportunità per la ricerca e lo stoccaggio del carbonio, oltre allo studio della costituzione di una società di gestione dei rifiuti.
La joint venture si occupa anche della produzione di tubi senza saldatura e tubi in acciaio inossidabile. Namaat completa il programma Ketfa lanciato dall’azienda nel 2015 per localizzare beni e servizi e offrire opportunità di lavoro ai cittadini.
Il ceo di Aramco, Amin Al-Nasser, ha dichiarato ai media arabi che “il programma Namaat offre ai nostri partner investitori globali e nazionali grandi opportunità di partecipare alla strategia di Saudi Aramco per raggiungere la crescita e la sostenibilità future e svolgere un ruolo vitale nell’aumento del valore aggiunto nella filiera energetica e chimica. I nostri partner possono beneficiare di un’ampia gamma di incentivi finanziari e infrastrutturali attraverso il programma partner del governo e queste iniziative contribuiranno a sostenere il programma (Namaat) e incoraggeranno maggiori investimenti che miglioreranno gli aspetti tecnici e ambientali”.
Nel marzo di quest’anno, il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, ha lanciato il programma Shareek per rafforzare la partnership tra i settori pubblico e privato nel Regno, che si tradurrà in nuovi investimenti per un valore totale di 12 trilioni di riyal sauditi (circa 3 trilioni di dollari Usa) fino al 2030.