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Ecomondo 2021, nel segno della transizione ecologica

A ridosso della decima edizione degli Stati Generali della Green Economy (e con l’avvicinarsi di Cop26) gli italiani sono sempre più attenti alla transizione ecologica e pronti a considerarla un’opportunità

Gli italiani sono molto interessati alla transizione ecologica: la conoscono e ne conoscono i rischi e le opportunità. L’85% dei nostri concittadini ritiene, infatti, che se non venisse attuata si dovrebbero pagare costi elevati per i gravi danni che già si vedono e che sono destinati ad aumentare nei prossimi anni. E ancora, per 8 italiani su 10 basterebbe solo ritardare l’attuazione della transizione ecologica per dover fronteggiare l’aggravamento della crisi climatica, con eventi atmosferici estremi sempre più frequenti e risorse naturali sempre più scarse.

È questo lo scenario disegnato dall’indagine Ipsos “Percezione, costi e benefici della transizione ecologica”, realizzato per conto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Italian Exibition Group-Ecomondo, in vista della decima edizione degli Stati Generali della Green Economy che si terranno a Rimini, il 26 e 27 ottobre, nell’ambito di Ecomondo e Key Energy.

Le due manifestazioni, dedicate all’economia circolare e alle energie rinnovabili, quest’anno si svolgeranno in presenza da martedì 26 a venerdì 29 ottobre e avranno come temi portanti “un dispiegamento completo della filiera della green economy, con novità tecnologiche di settore e, nel calendario dei convegni, la massima attenzione alle opportunità che il Pnrr e il Green Deal europeo aprono per imprese e amministrazioni pubbliche in Italia”.

Agli Stati Generali della Green Economy, che apriranno la manifestazione, verranno presentati i risultati raggiunti nei dieci anni trascorsi dalla prima edizione e il ruolo strategico che l’intero modello assume da qui al 2030 per la transizione ecologica e per la più ampia sfida alla neutralità climatica al 2050.

Ne parleranno, tra gli altri, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e quello degli Esteri Luigi Di Maio; la parlamentare europea Simona Bonafè, già relatrice del pacchetto di direttive sull’economia circolare; Jeffrey Sachs, direttore del Centre for Sustainable Development della Columbia University; Jill Morris, Ambasciatore del Regno Unito in Italia. Il Belpaese e il Regno Unito avranno la co-presidenza della Cop26 sui cambiamenti climatici, che si aprirà qualche giorno dopo a Glasgow, in Scozia.

La Relazione sullo stato della Green Economy in Italia sarà illustrata, in apertura, da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. “La decima edizione degli Stati Generali della green economy”, ha spiegato a Formiche.net  Ronchi, “si svolge alla vigilia della Cop26 per il clima e coincide con l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, più in generale, con le misure di rilancio dell’economia italiana dopo la recessione causata dalla pandemia. La green economy è il motore principale di questa ripresa”.

Secondo il sondaggio, la transizione ecologica non è vista solo come una difesa contro i danni ambientali. Piuttosto è considerata dall’86% degli intervistati un’opportunità in quanto riduce i rischi climatici e ambientali e consente di sviluppare investimenti, innovazione e nuova occupazione. Le misure ritenute necessarie per attuare la transizione ecologica riguardano il consumo del suolo (per il 55%), lo spreco dell’acqua (54%), l’inquinamento dei fiumi e dei mari (52%), la riduzione dei gas serra (50%), il riciclo dei rifiuti (50%). Idee chiare  anche per quanto riguarda la green economy: la maggioranza degli italiani (65%) ritiene che sia un modello di sviluppo economico basato sul miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale.

Pulizia delle acque marine e ripristino degli ecosistemi degradati; gli strumenti della finanza per mitigare il cambiamento climatico e a sostegno delle imprese per la loro crescita verde; l’uso intelligente dell’acqua per le città e le aziende; gli obiettivi della neutralità climatica secondo il Green Deal europeo e le sue ricadute sulla vita dei cittadini;  la rigenerazione del suolo per assicurare fertilità ai terreni per l’industria agroalimentare; la riforestazione per il contenimento delle emissioni climalteranti. Sono alcuni dei temi al centro dei tanti incontri, convegni, seminari che animeranno Ecomondo e Key Energy. Due piattaforme non solo commerciali, ma veri think-tank su quelle tematiche che sono al centro delle agende dei governi, del mondo imprenditoriale e finanziario, e della Pubblica Amministrazione.

Alessandra Astolfi, responsabile della divisione Green e Technology del Gruppo, sottolinea che “l’edizione che ci accingiamo ad aprire ha raggiunto risultati al di sopra delle nostre aspettative, con un 90% di riconferme rispetto all’edizione 2019, che aveva già battuto a sua volta ogni record: un risultato importante con la pandemia non ancora superata. Grande spazio verrà dato all’innovazione di prodotto e di processo attraverso un’area espositiva interamente riservata alle startup giovani nazionali e internazionali. Le filiere maggiormente interessate sono il tessile e la moda, l’edilizia, la carta e le plastiche, i rifiuti elettrici ed elettronici con il recupero dei materiali critici”.

Dopo l’edizione digitale dello scorso anno, a seguito della pandemia, la manifestazione torna in presenza lanciando un segnale atteso da tutti gli operatori del settore e fornire così alla vastità del business del settore un luogo di dialogo e confronto sui nuovi modelli di sviluppo sostenibile.


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