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Chip e autonomia europea. Asse Italia-Francia sugli aiuti di Stato

Incontro tra i ministri Giorgetti e Le Maire (che ha visto anche Colao). Sul tavolo transizione verde, semiconduttori e aumento del costo dell’energia. Già nelle scorse settimane il titolare dello Sviluppo economico aveva lanciato l’allarme: “Serve una riflessione sulla compatibilità tra sovranità tecnologica e aiuti di Stato”

Un asse industriale e strategico tra Italia e Francia in un settore di particolare rilevanza come quello dei semiconduttori. È quanto emerge dall’incontro a Palazzo Piacentini tra il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e quello francese dell’Economia, delle finanze e del  rilancio Bruno Le Maire. Quest’ultimo in mattinata ha incontrato, sempre a margine del summit dei leader del G20, anche Vittorio Colao, ministro l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, su temi di collaborazione in ambito tecnologico, spaziale e agenda digitale europea.

Nel corso del bilaterale a Palazzo Piacentini è stata confermata la forte intesa tra Italia e Francia sulla politica industriale e la convergenza sui temi strategici per favorire la crescita dell’economica attraverso investimenti nei settori della microelettronica e della transizione green, si legge in una nota diffusa dal Mise.

Relativamente ai semiconduttori, è stato anche concordata la necessità di rivedere in ambito Ue le regole per gli aiuti di Stato al fine di favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo, si apprende. Infatti, come notavamo alcune settimane fa su Formiche.net, perché l’Unione europea possa essere meno dipendente dalla catena di approvvigionamento a Oriente e a Occidente, è necessario rimettere mano alle norme sugli aiuti di Stato. In passato, con un occhio ai progetti di Intel per l’Europa e la possibilità di realizzazione di un impianto di chip in Italia, il ministro Giorgetti aveva lanciato l’allarme: “Serve una riflessione sulla compatibilità tra sovranità tecnologica e aiuti di Stato”.

I due ministri hanno affrontato anche il tema dell’aumento del costo dell’energia, sottolineando come sia stato necessario introdurre in questo periodo misure finalizzate ad alleviare l’impatto sull’industria e i consumi delle famiglie, ma al contempo hanno condiviso la necessità di avviare una riflessione in ambito europeo sulla politica energetica, che riguardi sia l’utilizzo del gas che la possibilità di discutere del nucleare pulito di ultima generazione, si legge nella nota. Il ministro francese ha affidato al Corriere della Sera il suo pensiero: “Ho notato che per la prima volta dopo decenni un ministro (Roberto Cingolani, Transizione ecologica, ndr) ha posto di nuovo la questione del nucleare. Le reazioni sono state vive, ma il dibattito si evolve, anche in Francia. Prima, discutevamo della chiusura o meno di certe centrali nucleari. Oggi, parliamo dell’opportunità di aprirne di nuove”.

Su Formiche.net abbiamo osservato come Parigi, che sulla scia del caro bollette sta chiedendo di inserire al più presto l’energia nucleare nel quadro della tassonomia europea e nei regolamenti sugli aiuti di Stato, cerchi in Roma un alleato, anche contro Berlino.

Altro tema al centro del bilaterale è stato il pacchetto Fit for 55 sul quale Giorgetti e Le Maire hanno confermato l’opportunità di proporre alla Commissione europea una revisione del pacchetto che oltre agli importanti aspetti ambientali tenga conto sia delle effetti sull’industria sia quelli sociali.


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