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L’asse Italia Viva-Forza Italia è solo siculo. Berlusconi al Colle? Mai. Parla Mor

Il parlamentare di Italia Viva smentisce l’ipotesi di appoggiare la candidatura di Berlusconi al Colle. Sui rapporti con i forzisti è chiaro: “Se prevale la linea Brunetta, si può ragionare. Devono abbandonare i sovranisti”. E gela i grillini: “Non sono un valore aggiunto”

L’esperimento sembra confinato alla terra dei limoni in fiore, per dirla con Goethe. Eppure è inevitabile che la formazione di un gruppo in assemblea regionale siciliana, che comprende forzisti e renziani susciti qualche interesse anche extra isolano. C’è chi ventila che, alla base dell’asse Renzi-Micciché, ci sia un padrino d’eccellenza: Marcello Dell’Utri.

Sebbene sia lo stesso forzista a smentire questa ricostruzione, da subito è riaffiorato baluginante il ricordo del Nazzareno. L’accordo siculo si profila in un contesto nel quale si vocifera di un’ipotetica candidatura di Berlusconi al Colle. “Sono sicuro che nel centrodestra ci sia qualcuno che voglia Berlusconi al Quirinale. Certo però, non avrà il mio voto”. A smorzare gli entusiasmi è il deputato di Italia Viva Mattia Mor che, con il consueto garbo, non nasconde qualche forma di condivisione “sui temi, sia chiaro” con il partito di Silvio Berlusconi. Purché, prevalga la linea Brunetta.

Mor, l’accordo tra Italia Viva e Forza Italia, è tutto siciliano in definitiva?

Sì. Peraltro ci sono equilibri e condizioni che appartengono esclusivamente al contesto in cui si trovano. A livello nazionale, non abbiamo parlato di un accordo fra il nostro partito e Forza Italia.

Dunque esclude un’ipotesi di alleanza con i forzisti?

Forza Italia ha fatto delle scelte chiare, che si sono viste nel corso delle elezioni amministrative. Ha deciso di appoggiare i sovranisti, sposando la linea di Lega e Fratelli d’Italia convergendo peraltro su candidati perdenti e non rappresentativi dell’elettorato moderato. Noi abbiamo condiviso un percorso – in particolare a Roma – che ci ha collocati al centro della compagine politica, assieme ad Azione e a + Europa. Il nostro obiettivo è quello di coprire quell’area liberal democratica nella quale ci sono davvero degli spazi enormi. Certo, se in Forza Italia venisse fatta un’altra scelta – slegata dai sovranismi – ci si potrebbe sedere a un tavolo e parlare. Iniziando, come sempre, dai contenuti.

Quindi su qualche cosa si potrebbe trovare una convergenza con Forza Italia?

Certo, su alcuni temi la nostra visione è molto similare a quella dei forzisti. Ma questo non significa necessariamente allearsi.
Il partito dal quale siete sideralmente distante, resta il Movimento 5 Stelle.

Siamo distanti dal Movimento 5 Stelle, nella stessa misura in cui siamo distanti dalla Lega e da Fratelli d’Italia.

Però il Pd cerca una sponda nei grillini per costruire l’asse progressista.

Diciamo che il Pd potrebbe cogliere l’occasione degli ottimi risultati ottenuti alle amministrative e scegliere di allargare il proprio campo alle forze moderate. Italia Viva nasce in seno al Pd, che rimane un naturale alleato. In questo momento il Movimento 5 Stelle rappresenta tutto tranne che un valore aggiunto.

Torniamo al dibattito sulla successione di Mattarella. Quale sarebbe il suo profilo ideale per il candidato?

È ancora presto per dirlo. Di nomi ne sono stati fatti tanti. Sicuramente, il futuro presidente dovrà essere un convinto europeista, un convinto atlantista e un liberale dalla connotazione fortemente democratica.

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