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MbS punta alla neutralità carbonica entro il 2060

L’annuncio in apertura del forum della Saudi Green Initiative di Riad a pochi giorni dall’inizio della Cop 26 in Scozia. Piani per ridurre le emissioni di carbonio di oltre 270 milioni di tonnellate all’anno prevedendo investimenti per oltre 700 miliardi di riyal (186,63 miliardi di dollari)

L’Arabia Saudita mira a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060. Parola del principe ereditario, Mohammed Bin Salman, che lo ha annunciato il 23 ottobre da Riad, in occasione del lancio della Saudi Green Initiative (SGI). Il più grande esportatore mondiale di greggio intende arrivare per quella data a emissioni zero secondo quanto promesso da MbS che in questo caso svolge il ruolo di capo dell’Alto Comitato per la SGI.

In un videomessaggio registrato in occasione dell’avvio dei lavori del primo Forum annuale di questa iniziativa, che si tiene nella capitale saudita, ha annunciato piani per ridurre le emissioni di carbonio di oltre 270 milioni di tonnellate all’anno prevedendo investimenti per oltre 700 miliardi di riyal (186,63 miliardi di dollari). La prima parte di questo programma raggiungerà gli obiettivi previsti che mirano a raggiungere una riduzione delle emissioni di carbonio di oltre 278 Mtpa entro il 2030.

Si tratta quindi di una vera e propria road map per la protezione dell’ambiente e per affrontare le sfide del cambiamento climatico, che contribuirebbe al raggiungimento del obiettivi ambiziosi dell’iniziativa saudita. Quanto promesso ha stupito gli osservatori locali in quanto equivale a più che raddoppiare la riduzione di emissioni rispetto all’obiettivo stabilito all’annuncio del vertice della Saudi Green Initiative all’inizio del 2021.

Riad si unirà anche al Global Methane Pledge per contribuire a ridurre le emissioni globali di metano del 30% entro il 2030, come parte del suo impegno a fornire un futuro più pulito e più verde. L’annuncio è inoltre arrivato a pochi giorni dall’inizio della Cop 26 prevista in Scozia. La SGI, annunciata per la prima volta lo scorso marzo, precede la 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre e che mira a concordare tagli alle emissioni per combattere il riscaldamento globale.

Il principe ereditario ha spiegato che una fetta sempre più vasta del territorio nazionale sarà destinato alla protezione dell’ambiente nei prossimi anni, per raggiungere il primo 20 % dell’obiettivo che è quello di proteggere oltre il 30 % della superficie totale del Regno. Ha confermato l’avvio della prima fase delle iniziative di imboschimento piantando oltre 450 milioni di alberi, risanando 8 milioni di ettari di terreni degradati. Ha anche sottolineato la sua determinazione a trasformare Riad in una delle città più sostenibili al mondo.

La transizione per arrivare a zero emissioni di carbonio sarà realizzata in modo da preservare il ruolo che Riad intende giocare a livello internazionale nel migliorare la sicurezza e la stabilità dei mercati energetici globali, in particolare considerando la maturità e la disponibilità delle tecnologie necessarie per gestire e ridurre le emissioni.

L’Arabia Saudita si unirà anche alla Global Ocean Alliance, istituendo la Ocean Exploration Foundation e annunciando una serie di iniziative, tra cui un Global Center for Tourism Sustainability.

E’ intervenuto al Forum di oggi a Riad anche il ministro saudita dell’Energia, il principe Abdulaziz bin Salman al-Saud, secondo il quale l’obiettivo annunciato di raggiungere le emissioni zero entro il 2060 potrebbe essere raggiunto anche prima di quella data e non avrebbe alcun impatto finanziario o economico negativo. Il ministro ha anche affermato che la maggior parte della tecnologia necessaria per ridurre le emissioni maturerà entro il 2040 e che il regno “ha bisogno di tempo per fare le cose correttamente”.

Nel corso della 3 giorni di lavori a Riad, l’Arabia Saudita presenterà i suoi piani sia per implementare la Green Saudi Initiative che la Green Middle East Initiative.


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